Termoli

“Mia madre è morta fra le mie braccia, ma in tanti hanno provato a salvarla. Grazie a tutti, vorrei abbracciare la dottoressa che l’ha soccorsa”

La titolare di un negozio di Termoli, Giuseppina D'Uva, condivide la gratitudine per i tanti cittadini che le hanno offerto aiuto il pomeriggio di lunedì scorso, quando la madre di 72 anni ha avuto un infarto purtroppo fatale.

Lunedì scorso ha perso la madre, scomparsa improvvisamente per un infarto a 72 anni. Oggi, mentre il dolore è ancora forte, vuole raccontare la storia di quella morte per dire grazie ai tanti citadini che l’hanno aiutata, dimostrandole vicinanza e un senso di solidarietà non comune.

Lei è la signora Giuseppina D’Uva, titolare di un negozio di abbigliamento bambini baby fashion in corso Umberto I a Termoli. È lì che attorno alle 16,30 di lunedì 10 luglio sua madre Letizia Tocci, 72 anni, ha avuto un malore.Un malore terribile, come sarà presto accertato, che non le ha lasciato scampo. Ma in questa tragedia Giuseppina ha potuto vedere il volto migliore della umanità, testare sulla sua pelle cosa significhi  essereaiutati.

“Mentre mia madre si è sentita male – racconta la signora D’Uva – un collega ha sistemato una sedia fuori in fretta e furia, l’hanno fatta sedere. Era caldo, io ricordo che mi è salito il panico, le scene si confondono nella mia memoria perchè sono stati minuti drammatici. Ma non dimenticherò mai la generosità con la quale una dottoressa ha cercato di rianimarla praticandole un massaggio cardiaco fino a schiumare per lo sforzo, nè l’aiuto che mi hanno prestato i vicini e i cittadini che si sono fermati. Chi in scooter, chi a piedi, un ragazzo perfino con il monopattino elettrico”.

La storia di Giuseppina rovescia i tanti pregiudizi sull’indifferenza collettiva, spesso al centro di tristi storie di cronaca. Letizia non ce l’ha fatta, a nulla sono valsi i soccorsi pure tempestivi che le sono stati prestati, fra gli altri dall’infermiera ed esperta di soccorsi Patrizia Colantuoni “che ringrazio di cuore, come ringrazio tutti, mi hanno mostrato il volto migliore, hanno provato a salvare mamma e questa è una cosa che non postrò mai dimenticare”.

Alcuni sono andati a prendere acqua fresca per evitare che la 72enne svenisse e perdesse conoscenza, qualcuno si è dietto verso il defibrillatore, altri hanno aiutato Giuseppina che nel frattempo era in contatto con la sorella e con i soccors i del 118.

Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Misericordia che ha preso la signora colpita un infarto, rilevando che aveva ancora il battito. Letizia però è morta subito dopo, fra le braccia della figlia il cui dolore viene bilanciato, almeno parzialmente, da un sentimento di gratitudine nei confronti dei primi soccorritori fra i quali il medico donna. “Vorrei abbracciare questa dottoressa che non conosco, per ringraziarla. Ringraziare tutti coloro che si sono adoperati nel primo soccorso. Se la dottoressa vuole, se si riconosce in queste parole, può venire da me nel mio negozio in corso Umberto I n.75. Io non capivo nulla in quegli attimi, ero spaventata, terrorizzata, non saprei neanche descrivere quella donna ma mi è rimasta impressa la determinazione e la forza con la quale ha cercato in tutti i modi di salvare la vita di mia madre”.

 

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