Una distesa di centinaia di ettari di campi allagati: la storia si ripete a Ramitelli, contrada di Campomarino al confine tra Molise e Puglia. L’abbondantissima pioggia di ieri e in particolare di stanotte ha nuovamente allagato i terreni che vivono spesso, troppo spesso, questa situazione. E anche stavolta l’espressione che viene fuori è ‘disastro annunciato’. Questo perchè, come le altre volte, sotto accusa finisce – più che la pioggia – la inadempienza del Consorzio di Bonifica competente (quello Trigno e Biferno, in territorio di Termoli, per intenderci).
Le immagini sono eloquenti.
“Succede sempre, è una costante e siamo davvero stufi”, lo sfogo dell’imprenditore agricolo Angelo De Angelis, proprietario di 3 ettari di vigneti al momento sommersi da un metro d’acqua. L’agricoltore spiega infatti che il vero problema è la mancata pulizia dei canali che dovrebbero portare l’acqua accumulata alla foce del Saccione ma che però non assolvono a questa loro funzione perchè invasi da detriti. “L’acqua che dovrebbe andare a finire in mare si riversa sui miei e sugli altri terreni della zona, con una sorta di effetto diga, e questa ormai è una costante”.
Già perchè i campi allagati si estendono – in quella stessa zona – per centinaia di ettari. Coinvolti non solo vigneti (“credo che la situazione riguardi almeno 12 ettari”) ma anche appezzamenti in cui si coltivano grano e girasole.
Il dente è molto più che avvelenato. “Bonifica vuol dire pulizia. E invece questa è vera e propria incuria. L’Ente consortile puntualmente non fa quello che dovrebbe fare e per cui noi agricoltori paghiamo una quota annuale. Io, oltretutto, non sono moroso: però pagare per non ottenere il servizio mi sa veramente di presa in giro”.
La quota (quella fissa, che si paga in base alla proprietà e all’ampiezza del terreno), peraltro, quest’anno è aumentata del 30%, come spiega sempre De Angelis. “Da 200 euro ad ettaro si è passati a 300: ma i disservizi sono rimasti gli stessi”.
È di questi giorni la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Campobasso che, chiamata a pronunciarsi sui ricorsi proposti da numerosi consorziati proprietari di fondi ricadenti nel perimetro consortile larinese, ha deciso di annullare le cartelle di pagamento relative ai contributi consortili delle annualità 2017, 2018 e 2019. Ed è questa la strada che si sta pensando di percorrere anche qui, come ci spiega De Angelis che è già in contatto con lo stesso avvocato di cui si sono avvalsi gli agricoltori del Consorzio di Larino.
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“L’ente consortile ci sta creando un danno enorme. Noi paghiamo ma la manutenzione non viene effettuata. Questa situazione non è più sostenibile”. Per alcuni agricoltori di quella zona ‘martoriata’ è sopraggiunta la rassegnazione, “molti hanno addirittura abbandonato i terreni”, mentre altri come De Angelis sono intenzionati a dare battaglia.
E il raccolto di quest’anno come si prevede possa essere? “Dipende dalle coltivazioni. Chi ha il grano deve sperare che, dopo che il terreno si asciughi, possa trebbiare. Parlando di me, della mia vigna, posso dire che il raccolto sarà sicuramente compromesso, solo non so in che percentuale. In questa fase io avrei dovuto fare dei trattamenti per la protezione contro le malattie fungine cui è soggetta l’uva. Ma così non posso farli e per limitare il danno la speranza è che questa situazione non si protragga per troppo tempo”. Detto altrimenti: si spera che non piova ancora così insistentemente. Purtroppo però le previsioni meteo non annunciano nulla di buono. “Se domani e nei prossimi giorni pioverà come è piovuto stanotte sarà un disastro”.
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