Tutti candidati 2023

Tornano le web interviste faccia-a-faccia per la campagna elettorale più calda di sempre. La vera sfida: portare la gente alle urne

L'analisi di Antonello Barone, comunicatore e mediatore per eccellenza della politica molisana, che in sinergia con Primonumero.it lancia la stagione 2023 del format di successo TUTTI CANDIDATI. Una scommessa di informazione per un voto consapevole. Si parte il 15 maggio e si chiude prima del 25 giugno con il 'duello' tra i competitor alla carica di Governatore

Torna TUTTI CANDIDATI, interviste faccia a faccia di Antonello Barone in sodalizio con Primonumero.it. Un format web già sperimentato con successo alle Politiche del 2022 e prima ancora nel 2018, quando il Molise divenne l’Ohio d’Italia e in regione passarono i maggiori leader dei partiti, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini a Silvio Berlusconi. Tutti Candidati punta a far emergere, attraverso interviste veloci e pungenti, le proposte politiche dei protagonisti in corsa per la carica di Governatore e di consigliere regionale per il voto del 25 e 26 giugno 2023, ma anche pregi e difetti caratteriali, contraddizioni e proposte alternative, offrendo ai cittadini elettori una opportunità preziosa di informarsi per un voto consapevole.

Antonello Barone, analista, osservatore, comunicatore e mediatore della politica molisana per eccellenza. Che campagna elettorale sarà secondo te questa delle Regionali 2023?

“Se dovessimo guardare solo alla data scelta, improvvidamente, per il voto, direi una campagna calda, caldissima. Ma probabilmente sarà al contrario una campagna stanca e velenosa. Non tanto per i due candidati presidenti che si rispettano avendo lavorato più volte in sintonia in qualità di sindaci dei Comuni più importanti della Regione, ma per il grande scontento generale che si è accumulato attorno alla genesi delle loro candidature. Le coalizioni e i partiti arrivano lacerati e divisi. Forse Michele Iorio sarà il terzo candidato e scenderà in campo al centro per spaccare il centrodestra. L’opinione pubblica ha assistito distaccata al susseguirsi di “candidato certo, manca solo l’ufficialità” puntualmente smentiti. Il tempo per parlare di temi sarò poco. Nelle prossime due settimane i partiti saranno concentrati a fare le liste, che senza voto disgiunto possono essere decisive per la vittoria finale. E poi saremo già al suono della campanella finale della scuola. L’attenzione delle famiglie molisane sarà inevitabilmente minore. Non sarà semplice per i candidati tenere vivo l’interesse di un elettorato disilluso e proiettato dentro la stagione del divertimento e del disimpegno”.

roberti gravina teca auto falcone

 

La sfida tra due sindaci registra una novità per il Molise. È uno scenario inedito perché questa volta si dovrebbero affrontare in maniera più precisa e puntuale tematiche di pubblica amministrazione e proposte pragmatiche per una regione in stato di pre-default dove mancano addirittura servizi essenziali come infrastrutture e sanità. Sei d’accordo?

“Roberti e Gravina sono due Sindaci accomunati da una esperienza unica: hanno attraversato un periodo straordinario e speriamo irripetibile come quello della pandemia alla guida delle loro comunità. Il Covid è ormai alle nostre spalle, eppure nel subconscio delle nostre comunità questo legame particolare che si è creato fra i cittadini e i leader che prendevano scelte straordinarie sulla nostra vita e libertà credo sia ancora saldo. Le due coalizioni in modo pragmatico alla fine hanno scelto una strategia di natura territoriale, politica e amministrativa. Sarebbe riduttivo fotografare queste elezioni come una sfida fra il Molise interno contro il Molise della costa. Campobasso contro Basso Molise. Eppure è indubbio che la scelta di Gravina ha favorito in un gioco di specchi e di reazioni bilanciate il via libero sofferto, soprattutto da parte di Forza Italia, di Roberti del centrodestra”.

 

Roberti e Gravina saranno in grado di dismettere i panni di sindaci per parlare come leader di una Regione?

“Vedremo se i due candidati sapranno svestirsi della fascia tricolore per parlare da veri leader di tutti i molisani. Le prime due conferenze stampa, soprattutto per il luogo scelto dove svolgerle (i rispettivi comuni), al momento ci dicono il contrario. I contesti a volte valgono più delle parole. E poi entrambi dovranno evitare la retorica e la propaganda e mettere al centro del loro programma le sfide enormi che la Regione deve affrontare per salvare la propria autonomia. La vera questione Molise è questa”.

 

Che tu affronterai in un convegno il 19 maggio a Termoli, con il professor Marco Olivetti.

“Avrò la possibilità di dialogare con i due candidati che mi hanno confermato la loro presenza, proprio sugli scenari costituzionali dell’autonomia regionale. Sarà interessante ascoltare la loro posizione su un eventuale “piano B”. Ovvero cosa pensano di fare se alla fine della prossima consiliatura la loro strategia politico-amministrativa non sarà stata in grado di invertire il calo demografico e di produzione della ricchezza nella nostra regione. Questo credo debba essere il vero tema della campagna elettorale per rendere coscienti i molisani, soprattutto quel 50% che ormai ha deciso da anni di disertare le urne, che il Molise come lo conosciamo adesso non è un dato costituzionale e istituzionale acquisito per sempre. E mettere al centro del dibattito le diverse opportunità costituzionali che abbiamo per governare il processo e non subirlo”.

 

Nella tua analisi politica qual è il maggior nemico dei candidati che hanno scelto e sceglieranno di correre per la Regione?

“L’astensione. Governare senza un vero supporto popolare è una iattura. Non dà forza alla leadership, che resta debole a livello locale e anche a livello nazionale. Lo abbiamo vissuto negli ultimi 10 anni. Il Molise non sembra avere voce. I due ultimi presidenti sono stai bocciati in modo clamoroso non avendo avuto neanche la forza della seconda candidatura. Una volta al comando dell’ente si resta in balia delle mere logiche di potere e non si è capaci di ascoltare le vere esigenze della popolazione. Non si ha la forza di riportare quelle istanze lì dove si decide davvero: non a Campobasso, ma a Roma e Bruxelles. Si resta arroccati nel fortino del potere, lì dove partecipa alla formazione delle decisioni una frazione residua della società. Chi vive di ruoli nella pubblica amministrazione e delle risorse dell’apparato pubblico è dentro. Chi crea ricchezza nel mercato libero senza necessità dell’interlocuzione politica, è fuori. Il dramma è che questa divaricazione si accentua di elezione dopo elezione e produce il danno maggiore proprio a chi crede di poter vivere senza dover partecipare alla vita politica. Perché se le contaminazioni della contemporaneità entrano dentro il fortino della politica sempre più in ritardo e con minore competenza, chi ne paga il prezzo più alto è proprio il sistema produttivo e privato. Lo vediamo su alcuni temi: scienza, innovazione, tecnologia, diritti. Il nostro Paese sembra non riuscire più a stare al passo con le democrazie più avanzate. Per questo i candidati dovrebbero attorniarsi di giovani molisani che vivono e lavorano fuori regione. Una task force di contemporaneità. Sarebbe un elemento di forza politica incredibile per il futuro presidente della Regione se il voto dei giovani fosse decisivo per invertire il dato della partecipazione elettorale”.

Tutti candidati 2023 Antonello barone

 

Tra le novità di quest’anno per Tutti Candidati anche un faccia a faccia regolamentato tra i candidati alla carica di Governatore: per adesso Francesco Roberti – sindaco di Termoli per il centrodestra – e Roberto Gravina – sindaco di Campobasso per l’ala progressista?

“Proporrò ai due candidati un confronto pubblico con regole certe da tenere nell’ultima settimana di campagna elettorale. Sono fiducioso che possano accettare. Del resto un primo assaggio lo avremo il 19 maggio, come detto. Saranno seduti insieme a me e al professore Marco Olivetti per affrontare la questione delle questioni. Il Molise cosa dovrà fare se venissero meno nei prossimi mesi o anni le condizioni demografiche ed economiche per mantenere la propria autonomia?”

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