Campobasso

Incubo baby gang, 15enne costretto a consegnare soldi: indagati tre ragazzini

Gli uomini di Marco Graziano, dopo solo due mesi di indagini, hanno consegnato alla giustizia minorile tre giovanissimi già individuati in aggressioni precedenti accadute a Campobasso, che sono tornati a colpire per le vie della città. Devono rispondere del reato di estorsione

Ancora baby gang, questa volta sono in tre. Ancora la squadra mobile che li denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni per estorsione compiuta in concorso tra loro ai danni di un ragazzino di 15 anni. Mentre loro, di anni, ne hanno uno i due in più.

Ancora il lavoro puntiglioso degli agenti di Marco Graziano che soltanto qualche mese fa ha permesso di consegnare alla giustizia minorile, ben undici ragazzini.

Dopo le botte ai ragazzini incontrati nel parco giochi di via XXIV Maggio e l’aggressione al venditore di rose del Bangladesh, alcuni dei componenti di quello stesso gruppo sono tornati a mietere paura e terrore lungo le strade di Campobasso. E sempre a danno dei più piccoli o dei più fragili. Questa volta nella trappola della paura e delle intimidazioni è caduto un adolescente costretto, quasi quotidianamente, a dare loro soldi.

Il 15enne, una sera, è stato avvicinato, minacciato e picchiato. Fino a quando non gli ha dato i pochi spiccioli che aveva addosso per mangiare un pezzo di pizza e bere una bibita.

Ma non è finita là. Hanno iniziato a minacciarlo e a perseguitarlo, tanto che una sera, alla sola vista della gang, spaventato, ha consegnato altro denaro, senza che  – in particolare uno dei tre – avesse bisogno di usare la forza.

Le indagini della squadra mobile – che sulle azioni della baby gang, di fatto, non ha mai abbassato la guardia – hanno permesso di consegnare alla Procura presso il tribunale dei minorenni tutti gli elementi utili per denunciare i tre. Uno di loro, soltanto a gennaio scorso e per gli stessi motivi era stato collocato con un provvedimento cautelare presso una comunità educativa.

“La Polizia di Stato – si legge nella nota della questura – invita la cittadinanza a segnalare tempestivamente simili episodi oltre che attraverso i consueti canali, come il numero di emergenza 113, anche con l’utilizzo dell’applicazione per smartphone “Youpol”, che consente analogamente l’intervento immediato di personale di polizia”.

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