Inaugurazione anno giudiziario

Più furti e raddoppiate truffe su reddito cittadinanza. L’allarme: “Possibile incursione della mafia su fondi Pnrr”

Questa mattina - 28 gennaio - la cerimonia per il 2023 al Tribunale di Campobasso. Il procuratore generale Mario Pinelli: "Il Molise, stante la sua contiguità con la provincia di Foggia e con la Campania, si presta a possibili incursioni della criminalità organizzata". Ribadita la carenza degli organici e su intercettazioni: "No a spregiudicata ricerca di audience o corsa a visibilità personale e della carriera"

Gli imponenti finanziamenti erogati a favore del Molise tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza potrebbero finire nel mirino della malavita organizzata e in particolare della criminalità foggiana e campana. Ossia proprio da parte di chi già guarda con attenzione alla nostra regione in virtù della sua vicinanza e, in alcuni casi, cerca di produrre guadagni illeciti con il traffico di sostanze stupefacenti.

E’ preoccupante la prospettiva delineata dal procuratore generale Mario Pinelli nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 che si è svolta questa mattina (28 gennaio) nel Tribunale di Campobasso alla presenza dei rappresentanti delle massime cariche politiche e istituzionali. “Il Molise, stante la sua contiguità con la provincia di Foggia e con la Campania, si presta a possibili incursioni della criminalità organizzata – le parole del procuratore generale – per ragioni per lo più legate ad illecite attività in materia di stupefacenti, di riciclaggio e stoccaggio dei rifiuti”. Pinelli delinea “un ulteriore indotto come sottolineato dalla Guardia di finanza”, ovvero “lo sconfinamento della criminalità organizzata in Molise allo stato possa trovare un più che plausibile accreditamento in ragione degli allettanti indotti generati dal Pnrr, tali da suscitare forti appetiti, innanzi tutto per le mafie”. Anche perchè, ha aggiunto, “il relativamente basso numero di fascicoli iscritti alla Dda non deve interpretarsi come dimostrativo dell’assenza di mafie in Molise”.

Nell’ampia panoramica è emerso l’aumento degli scippi, mentre i furti in appartamento (soprattutto in provincia di Campobasso) sono addirittura raddoppiati. Un dato quest’ultimo che conferma i numerosi episodi rilevati dagli stessi cittadini, oltre che dalle forze dell’ordine. Così come sono raddoppiate le truffe legate al reddito di cittadinanza. Invece sono stabili i casi di reati contro la pubblica amministrazione, gli omicidi stradali, i reati sessuali e quelli in materia di droga, le rapine, le truffe e i casi di estorsione. Sono diminuiti gli omicidi colposi dovuti a infortuni sul lavoro.

L’abuso d’ufficio invece è il più ricorrente tra i reati contro la pubblica amministrazione, anche se – ha evidenziato sempre il procuratore Mario Pinelli nella sua relazione – “sono anche quelli che però poi difficilmente si traducono in condanne definitive, tenuto conto dell’estrema difficoltà di poter efficacemente riscontrare l’illecito con riferimento a tutti gli stringenti elementi costitutivi del reato”.

Impossibile poi non fare un riferimento alle intercettazioni: qualche giorno fa in Senato il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha iniziato a delineare la sua idea di riforma e la volontà di voler limitare gli abusi. “E’ evidente – ha detto Pinelli – che cercare di trovare un punto di equilibrio tra riserbo investigativo e dovere di informazione appare impresa alquanto difficoltosa, ma che tuttavia potrebbe essere sicuramente facilitata se tale materia venisse depurata, al pari di altre analoghe questioni oggi sul tappeto, come ad esempio le intercettazioni, di tutti gli aspetti patologici che purtroppo la permeano e che si appuntano innanzitutto su una esasperata e spregiudicata ricerca di audience da parte di una consistente fetta di professionisti dell’informazione”. “Permane inoltre in molti casi – ha aggiunto Pinelli – la tendenza, giustamente contrastata dalla recente riforma legislativa, della strumentale divulgazione di notizie da parte di magistrati e forze dell’ordine con lo sguardo rivolto altrove e in particolare ad auspicate, favorevoli e quanto mai discutibili ricadute sul piano della visibilità personale e della carriera“.

La cerimonia è stata aperta dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Campobasso, Vincenzo Pupilella, il quale ha evidenziato le importanti innovazioni tecnologiche che hanno consentito lo svolgimento dei processi durante la pandemia. Al tempo stesso il presidente ha rivolto un appello al Ministero per risolvere il cronico problema della carenza di personale: “In Molise e soprattutto per il Tribunale di Campobasso la pianta organica dei magistrati si è rivelata ancora una volta non pienamente adeguata ad affrontare in modo ottimale i numerosi compiti dell’amministrazione della giustizia. Per consentire un rilevante abbattimento dell’arretrato è assolutamente necessaria una rapida copertura da parte del Csm dei posti vacanti”. Stessa carenza per il personale e i dirigenti amministrativi: “E’ necessario che il Ministero della Giustizia provveda sollecitamente alla nomina di tali dirigenti amministrativi”.

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