La testimonianza

Va al Pronto soccorso e ci resta 2 settimane in attesa di un posto: “Medici eroi malgrado la sanità spolpata”

L’incredibile racconto della figlia di una paziente molto anziana ricoverata in Medicina dopo 15 giorni di attesa al Pronto soccorso. “Hanno tagliato tutto in questi anni, posti letto e personale, la sanità è bloccata e nessuno fa nulla per cambiare le cose. Medici e infermieri gestiscono emergenze e lavoro in Astanteria, ma così non va”

Due settimane fa al Pronto soccorso di Campobasso è tornata la signora M., una donna obesa, cardiopatica, diabetica e molto, molto anziana.

E’ stato il suo cardiologo e ancora prima il suo medico di famiglia a indirizzarla in ospedale dove era stata ricoverata un solo giorno poco più di una settimana prima per delle fortissime coliche addominali.

Dimessa dal Cardarelli e tornata a casa si è presentato un nuovo problema: la signora M. era gonfia, i diuretici non facevano effetto, rischiava per quella che comunemente viene chiamata “acqua nei polmoni”.

E così ha bussato di nuovo al Pronto soccorso ma stavolta ci è rimasta per 15 giorni, come ci riferisce sua figlia Anna, una collaboratrice scolastica di Campobasso che ha voluto testimoniare l’incredibile attesa di un posto letto nel reparto di Medicina dove attualmente M. è ricoverata.

“Al Pronto soccorso succede di tutto: persone sulle barelle, emergenze continue e medici e infermieri che si fanno davvero in quattro per gestire tutto, compresi i ricoverati in Astanteria come mia madre che è stata seguita con pazienza, amore e competenza da questi eroi. Quello che dovrebbe essere un reparto di passaggio in attesa di un posto letto ai piani superiori è un reparto sempre pieno dove il personale in servizio si trova a occuparsi sia tutte le persone che arrivano per mille ragioni al Pronto soccorso che quelli ‘parcheggiati’ in Astanteria. Io li ho visti, fanno il massimo ma non sono nelle condizioni di poter lavorare bene e questa cosa mi fa arrabbiare perché chi gestisce la sanità in Molise dovrebbe sapere cosa accade lì dentro e non scrollarsi di dosso il problema come fosse qualcosa che non li riguarda e costringendo la gente a rivolgersi alla sanità privata”.

Quello dei ricoveri in Astanteria per carenza di posti letto è testimoniato anche dalle tante segnalazioni che arrivano in redazione. Proprio qualche giorno fa Primonumero ne ha parlato col primario del pronto soccorso, il dottor Nicola Rocchia il quale ha confermato questo affollamento dovuto, questo va detto, anche a tanti ricorsi impropri all’ospedale che potrebbero essere gestiti dalla medicina territoriale e dai medici di famiglia così da limitare ai casi più acuti il Pronto soccorso.

Anche il racconto della signora Anna descrive alla perfezione la situazione: “Io non posso che ringraziare chi si è speso lì dentro per mia madre: ha 93 anni, tanti problemi di salute, ma è una persona e come tale ha dignità e va curata fino alla fine nel modo migliore. Nelle due settimane in Astanteria io ero molto tranquilla perché sapevo che si stavano occupando di lei. Però così non va. La nostra sanità è spolpata. Abbiamo buoni medici che non sono in condizioni di poter lavorare come vorrebbero, i posti nei reparti sono sempre meno e badate bene che quello che è capitato a mia madre è qualcosa che può succedere a chiunque quindi, la prossima volta, pensiamoci bene prima di ingolfare il Pronto soccorso. E pensiamoci ancora meglio quando andremo a votare perché qui è la politica che non fa il suo dovere non medici e infermieri”.

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