Le ipotesi

Ritrovato cadavere al largo delle Tremiti: nessuna certezza sull’identità, servirà l’autopsia

La salma, dopo le complesse operazioni di rimozione, è stata portata a Vieste dove verrà effettuata l'autopsia, disposta dalla Procura di Foggia.

Il cadavere di una persona ancora da identificare è stato recuperato questa mattina 3 novembre al largo delle isole Tremiti. Attorno alle 9 un pescatore ha avvistato a poche centinaia di metri dalla banchina dell’isola di San Domino il cadavere riaffiorato sulla superficie del mare. L’uomo ha immediatamente chiamato i carabinieri che hanno allertato la Guardia costiera di Termoli (competente anche per le Diomedee).

Il personale della Capitaneria di porto è intervenuto con un primo sopralluogo con un gommone e in seguito, anche grazie alle buone condizioni meteomarine di oggi, ha proceduto al recupero del corpo, un’operazione per niente semplice e piuttosto lunga e complicata.

La salma è stata poi sbarcata a San Domino e da lì trasferita a Vieste per essere affidata a un medico legale che dovrà stabilire con l’autopsia innanzitutto il sesso e l’identità della persona deceduta e in secondo luogo le cause della morte. La procura competente in questo caso è quella di Foggia che avvierà degli accertamenti riguardo al ritrovamento del cadavere.

Al momento non ci sono segni evidenti che possano far ipotizzare che si tratta di una persona specifica, tanto che per l’avanzato stato di decomposizione del cadavere non si ha nemmeno la certezza che si tratti di un uomo o di una donna. Fra le ipotesi circolate in queste ore, ma al momento senza fondamento, è che si possa trattare della donna di 56 anni, ultima dispersa dell’alluvione di Senigallia del 15 settembre scorso.

Il sindaco delle Isole Tremiti, Giuseppe Calabrese, sta seguendo l’evolversi della vicenda. Sull’arcipelago si propende per l’idea che si tratti di un corpo di genere maschile, vista la corporatura massiccia del cadavere, ma lo stesso Calabrese, da uomo di mare, non esclude altre ipotesi. L’avanzato stato di decomposizione del corpo fa ritenere che sia stato in acqua per un periodo che va da uno a tre mesi. Resta quindi in piedi l’ipotesi che il corpo sia stato trasportato a lungo dall’Adriatico, ma è difficile dire se arrivi dal centro nord Italia o addirittura dalla sponda balcanica del mare. Gli investigatori stanno valutando anche le diverse denunce di scomparsa.

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