Sprechi in regione

Pagate 1,6 mln, sono spente: esposto alla Corte dei Conti sulle telecamere per la sicurezza

Denuncia del m5s ai giudici contabili sulla mancata entrata in funzione delle telecamere relative al Patto per la sicurezza: "Chiediamo di constatare se esista una potenziale violazione dei principi di imparzialità, economicità, efficacia, correttezza e libera concorrenza. Le eventuali irregolarità potrebbero configurare un pesante danno erariale per le casse della pubblica amministrazione".

Si è rivolto alla Corte dei Conti il consigliere regionale Angelo Primiani (M5S) in relazione al mancato avvio della videosorveglianza in Molise. In un esposto l’esponente pentastellato ha denunciato ai giudici contabili il ‘bluff’ del Patto per la sicurezza, un imponente progetto per dotare di telecamere i luoghi sensibili di tutta la regione e per il quale sono stati stanziati 1,6 milioni di euro

Di questi soldi il 90 per cento è stato già speso per l’acquisto – con un ritardo di ben quattro anni (aprile 2018) – di 419 telecamere fisse dislocate in 11 comuni della regione.

Telecamere che non sono in funzione come abbiamo visto anche noi riportando fatti di cronaca per i quali le immagini sarebbero state utilissime a far luce sulle responsabilità.

angelo primiani

“Finora – scrive il consigliere Primiani – la somma impegnata è di 1.453.733,44 euro, pari al 90% dell’importo totale (1.618.708,20). Il risultato è che il Patto per la sicurezza, lanciato dal governo nazionale nel 2014 e approvato con delibera di giunta regionale nel 2015, resta una chimera. Nell’aprile scorso, dopo una serie di atti portati in Consiglio regionale, ho riacceso i fari sulla questione anche con un video. Ma, da allora, nulla è stato fatto affinché il nuovo impianto entrasse in funzione. Nel frattempo, sul territorio si registra un’escalation di furti nelle abitazioni che allarmano la popolazione e le forze dell’ordine.

I lavori per l’istituzione di un servizio di videosorveglianza integrato, obiettivo dei finanziamenti nazionali, sono stati appaltati ad un raggruppamento temporaneo di imprese (Siemens Spa, Selecom Srl). Ma sin dalle prime battute, sono emerse numerose criticità. Sembrerebbe carente proprio la ricezione centralizzata dei dati provenienti dalla rete ‘backbone’, anche a causa di una scarsa connettività e delle specifiche tecniche dei video. Il progetto prevedeva, inoltre, il collegamento di tutti gli impianti con il Centro elettronico nazionale della Polizia di Stato di Napoli, di cui non vi è traccia. Le telecamere installate, poi, sarebbero difficili da reperire sul mercato italiano ed europeo e questo aggiungerebbe ulteriori difficoltà in fase di manutenzione”. 

Intanto il 19 ottobre scorso la Regione Molise ha conferito l’incarico al collaudatore per verificare la sussistenza e la funzionalità delle opere realizzate.

“Ma l’eccessiva lentezza di un progetto che risale a circa 8 anni fa, unita ai dubbi sul rispetto delle indicazioni tecniche impartite dal Ministero dell’Interno, ci impongono di approfondire ancora l’intera vicenda. Per queste ragioni, insieme ai colleghi Andrea Greco e Fabio De Chirico, abbiamo presentato un esposto presso la Procura della Corte dei Conti. Ai magistrati contabili chiediamo di constatare se esista una potenziale violazione dei principi di imparzialità, economicità, efficacia, correttezza e libera concorrenza. Le eventuali irregolarità potrebbero configurare un pesante danno erariale per le casse della pubblica amministrazione.

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