Larino

Un ex ospite della casa di riposo incriminata: “Sono infamie, io ho visto un’altra verità”

Rocco Schiattone, professore in pensione, testimonia con una lettera la sue "bellissima esperienza" ella casa di riposo Achille Morrone di Larino, dove 7 dipendenti sono stati interdetti per maltrattamenti. "personale amorevole, si sono presi cura di me e degli altri nel miglire dei modi".

Rocco Schiattone è un ex ospite della casa di riposo Achille Morrone di Larino, la struttura nel mirino degli inquirenti per la pesante accusa di maltrattamenti e sequestro di persona in danno degli ospiti, che secondo gli elementi acquisiti dalla Guardia di Finanza nel corso delle indagini sarebbero stati legati a letti e sedie, strattonati e sedati con farmaci in assenza di prescrizioni mediche.

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Rocco Schiattone è un professore in lettere e filosofia in pensione (ha insegnato a Termoli al Ragioneria e allo Scientifico) che fino a dcue mesi fa era ospite della Morrone, ed era presente nelal casa di riposo nel periodo in cui si sarebbero consumati gli abusi. Da qualche tempo è andato via, ma non perché non si trovasse bene. Semplicemente ora le condizioni familiari e lavorative hanno permesso al figlio di rientrare in Molise e vivere dunque con il padre. La sua testimonianza, che ha voluto riportare anche sui social, racconta un aspetto molto diverso rispetto allo scenario ipotizzato dagli inquirenti.  Questo è il suo racconto.

“Larino ricco di umanità, aggiungo che l’ affermazione scaturisce consapevolmente dalla permanenza che lo scrivente ha avuto nella città di cui trattasi, il mio soggiorno volontario è avvenuto dopo le nefaste vicende che mi hanno “denudato “degli affetti più cari: moglie e figlio volati in una celeste dimensione, nella mia angosciante desolazione il personale della struttura mi ha elargito confort, ,consentendomi di rinnovare il mio animo. Tutti gli operatori sono stati pronti, ad ogni sussulto, ad infondere spirito caritatevole, forza e resistenza.

L’operosità è stata un aspetto fondante delle operatrici: brave e sincere, educate e caritatevoli, assolvendo i loro compiti con pazienza dedita ai loro doveri minuziosamente senza tralasciare nulla e comportandosi con umiltà nei riguardi di tutti gli ospiti – accudendoli con dovizia affetto e mai usando parole scurrili e gesti inappropriati.

Ho ammirato la forza motrice dell’operato dell’ assistente sociale, che ha svolto con maestria il suo lavoro per il buon andamento del tutto. Gli operatori pulivano quotidianamente ed in particolare la notte tutti gli utenti per l’igiene personale anche più volte, inoltre la minuziosa pulizia di tutti gli ambienti e le stanze dove imperava il profumo della candeggina. Sono grato a tutti. Se sono state affermate parole denigranti queste sono solo frutto di un astio cieco e malevolo: forse da qualcuno che ha voluto solo compiere un gesto di ripicca nei confronti di un singolo e che non è riuscito a pensare a quanto lavoro e a quanta umiltà e sacrificio ci fossero dietro quelle persone che tutto davano a noi e tutto avrebbero fatto per il nostro bene e la nostra salvaguardia fisica e morale.

Forse questa persona non è riuscita a raggiungere i suoi lucrosi obbiettivi, ma è riuscita a creare una vicenda giudiziaria che nessun motivo aveva d’essere. La verità non si nasconde dietro il dileggio .Parlo e scrivo come persona informata dei fatti e che quei fatti li ha vissuto per ben 4 anni e che mai un operatore o chicchessia facente parte dell’entourage della struttura Achille Morrone abbia mai alzato la voce con me o commesso qualcosa di irriguardevole o offensivo.

Ripeto che in questa struttura regnavano solo la comprensione l’ umiltà il mutuo soccorso e il rispetto per le persone fragili e indifese come sono io e gli altri utenti, e ciò non per una fatua apologia. Vi sono stati presidenti che hanno operato nei migliori dei modi; qualcun altro ha lesinato interesse e competenza. Abbraccio tutti indistintamente augurando loro di proseguire nei migliori dei modi. La verità non si nasconde dietro un dito: emergerà’ e conforterà chi e stato accusato di queste infamie, perché tali sono”.

Un versione, la sua, in netta contrapposizione però con quanto documentato dagli inquirenti, ai quali spetta ora ricostruire come sono andate le cose e le effettive responsabilità degli ex dipendenti

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