Per l'origine del contagio

Aumentano i casi di legionella: avviate indagini epidemiologiche con l’Arpa

Due pazienti al Cardarelli di Campobasso, altrettanti a Termoli: attualmente quattro persone sono ricoverate, una quinta era stata dimessa alla fine di settembre. Asrem approfondisce l'origine del batterio che causa l'infezione all'apparato respiratorio: sospetti sugli impianti dell'aria condizionata e sulle tubature dell'acqua

Sono complessivamente quattro i pazienti con legionella ricoverati in Molise: due – entrambi settantenni (uno curato in Medicina Interna e l’altro trasferito in Malattie Infettive) all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove questa mattina sono arrivati anche i medici dell’Ufficio Igiene e sanità per consultare le loro cartelle cliniche. Nel presidio del capoluogo a settembre era stato assistito un altro degente con l’infezione causata dalla legionella e dimesso alla fine di settembre.

Altri due pazienti sono attualmente assistiti nei presidi del distretto di Termoli. A fare il punto è l’Azienda sanitaria regionale con il direttore generale Oreste Florenzano che ha deciso di avviare le indagini epidemiologiche per risalire all’origine del batterio che causa un’infezione che colpisce l’apparato respiratorio.

Anche l’Arpa (l’Agenzia regionale per l’ambiente) è stata allertata nell’ambito di questa operazione che punta a far luce su un’infezione potenzialmente collettiva, ossia in grado di colpire ampie fasce della popolazione. I dati saranno quindi comunicati all’Istituto superiore di sanità, il cui Dipartimento di Malattie Infettive coordina il sistema di sorveglianza nazionale della legionellosi.

Dal punto di vista temporale, inoltre, siamo proprio nel periodo in cui aumenta la diffusione della legionella: la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. A facilitare la proliferazione del batterio sono ad esempio i ristagni, le fonti di acqua contaminate, gli impianti di refrigerazione dell’aria, questi ultimi massicciamente utilizzati a causa delle temperature elevate che hanno caratterizzato l’estate e si stanno protraendo in questa prima parte dell’autunno.

Sospetti ci sono anche sull’acqua di tubature e acquedotti: da mesi piove pochissimo e i ristagni di acqua possono favorire la proliferazione del batterio.

Se ci sarà un collegamento tra queste situazioni e l’aumento dei casi di legionella, lo stabiliranno le autorità sanitarie. In tutta Italia si sta assistendo ad un’escalation, alcuni casi sono anche mortali. Le cause sono al vaglio sia dell’Istituto superiore di sanità che dell’Arpa, quest’ultima allertata come da prassi per le indagini epidemiologiche.

 

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