La sentenza

Frattura e Torzi perdono la causa in Tribunale: non sono i proprietari di tutta la villa al mare di Termoli

La società Pts Village srl dell'ex presidente regionale e del broker è stata condannata al risarcimento delle spese legali nella causa civile per la quale avevano chiesto 3 milioni di euro

La famosa villa al mare di Termoli non è tutta di Paolo Frattura e Gianluigi Torzi: lo ha accertato il Tribunale civile di Larino. Lo scandalo mediatico che aveva colpito l’ex presidente regionale Paolo Frattura arriva oggi a un punto di svolta sostanziale, visto che la società di Frattura e Torzi ha avuto torto davanti al Giudice: una porzione della villa appartiene infatti della famiglia Varanese-Cornacchione, come quest’ultima sosteneva da anni e contrariamente a quanto dichiarato dall’ex Governatore.

La società Pts Village srl è stata infatti condannata al risarcimento delle spese legali nella causa civile riguardante la villa situata sul litorale nord di Termoli e con affaccio sulla spiaggia. La società aveva fatto causa alla famiglia Varanese Cornacchione chiedendo un risarcimento da 3 milioni di euro per i presunti danni subiti nella vicenda durante la quale l’ex Governatore era stato accusato di aver abusivamente occupato una porzione della villa non di sua proprietà, facendo di quel bilocale piano terra con affaccio diretto sulla spiaggia di Termoli nord la propria dimora estiva. Una vicenda rimbalzata anche sui media nazionali, fra cui la trasmissione ‘Le Iene’ di Italia 1.

A dare notizia della sentenza pubblicata oggi 1 settembre dalla Sezione Civile del Tribunale di Larino tramite la Giudice Stefania Vacca, sono gli avvocati Bruno Corsi, Roberto Di Iorio e Massimo Romano. La vicenda inizia nel 2010, quando i due imprenditori (Frattura all’epoca non era ancora presidente della Regione Molise) acquistano una porzione (la Sub 1) di una villa situata sul litorale nord di Termoli dalla famiglia Cornacchione Varanese. Secondo la ricostruzione dei legali della famiglia, la società di Frattura e Torzi “aveva subito dopo tentato di sostenere di averla comperata tutta, arrivando, nel 2016, a citare in giudizio dinanzi al Tribunale di Larino la famiglia per rivendicare la proprietà dell’intero immobile (quindi anche del sub 2), chiedendo un risarcimento di tre milioni di euro per i danni subìti per colpa dei venditori”.

Da qui la causa civile intentata dalla Pts “dopo che – ricordano i legali – la stessa società era stata condannata dal Tribunale di Larino per lo spoglio violento e clandestino inferto dai suoi titolari all’inquilina affittuaria del sub 2, la signora Cerio, e dopo che lo stesso appartamento era stato devastato, da autori rimasti ignoti, solo poco prima che l’Ufficiale Giudiziario la reimmettese nel possesso”.

Tribunale di Larino

In particolare l’ex presidente era stato accusato di aver ‘sfrattato’ la signora Cerio, affittuaria del bilocale non acquistato dalla Pts, cambiando persino la serratura di ingresso. “Dopo sei anni, e purtroppo solo dopo la morte della signora Iole Varanese, l’atteso verdetto: all’esito del giudizio civile, il Tribunale ha respinto la domanda della PTS, accogliendo le tesi della famiglia Varanese, ossia accertando la proprietà di una porzione della villa in capo alla signora Iole Varanese per usucapione, e pertanto respingendo la richiesta risarcitoria, con condanna della PTS al pagamento delle spese legali in favore della Varanese” fanno sapere oggi gli avvocati.

Il particolare decisivo sarebbe stato quello delle trattative avviate tra la PTS e Varanese dopo la compravendita della prima parte della villa e volte alla cessione anche della porzione ancora in possesso dei Varanese. Una circostanza che la Giudice ha ritenuto idonea a dimostrare la “consapevolezza dell’acquisto, in precedenza, del solo sub 1”.

Si chiude dunque anche quest’altro filone della vicenda. In precedenza il Tribunale di Larino aveva già accertato che la signora Cerio era stata ‘sfrattata’ in maniera illecita dalla Pts. “Ancora pendente – riferiscono gli avvocati – il processo penale a carico di Torzi per la devastazione dell’immobile sub 2”.

commenta