La chiesa di Santa Generosa, nel comune di Ponte (provincia di Benevento), ospiterà domani le esequie di Raffaele Botticella, il fioraio 62enne che aveva fatto perdere le sue tracce sabato scorso ed è stato ritrovato senza vita ieri (12 luglio) in un bosco sulla Gallinola, nel comprensorio montano di Campitello Matese.
Nelle scorse ore la salma è stata restituita alla famiglia che ieri pomeriggio, appresa la notizia del ritrovamento del cadavere, ha immediatamente raggiunto la località molisana. Il corpo del 62enne era stato ritrovato in un luogo molto accidentato e impervio dal personale della Guardia di Finanza impegnato nelle ricerche con i cani del Servizio soccorso alpino di Roccaraso, secondo il piano della Prefettura coordinato dal Comando dei vigili del fuoco.
A bordo di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Pescara il cadavere è stato trasportato sul pianoro dove il personale del 118 ha constatato il decesso del 62enne, riconosciuto contestualmente dai familiari.
Subito dopo si è svolta l’ispezione cadaverica ad opera del medico legale che ha consentito di accertare i motivi del decesso dell’uomo, autore di un gesto estremo, stando a quanto si apprende da fonti investigative. Un epilogo tragico temuto sin dalle prime ore della sua scomparsa anche dagli stessi familiari che avrebbero ritrovato alcuni biglietti lasciati da Raffaele poco prima della sua scomparsa. Lo stesso fioraio avrebbe sistemato la sua situazione patrimoniale prima di salire sulla sua auto sabato mattina e dirigersi verso Campitello Matese, località molisana che conosceva molto bene e dove aveva trascorso periodi di vacanza nell’appartamento di proprietà della famiglia. Il suo corpo è stato ritrovato a circa 800 metri in linea d’aria dalla vettura, una Polo nera.
I funerali si svolgeranno domani mattina alle 9.30 a Ponte, comune di poco più di 2mila abitanti. Qui viveva il 62enne, originario di Torrecuso, un paese vicino sempre della provincia di Benevento.
La comunità in queste ore si è stretta attorno alla moglie Giammena, al figlio Gabriele e agli anziani genitori del fioraio, sconvolti da un gesto probabilmente inspiegabile.
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