La mobilitazione di italexit

Green pass e vaccino obbligatorio, “è un ricatto”: denunce contro Draghi anche a Isernia

Saranno depositate domani - 11 febbraio - nella Procura del Tribunale pentro le denunce dei cittadini che hanno aderito all'iniziativa promossa dal comitato molisano del partito fondato dall'ex M5S Gianluigi Paragone. Il Governo è considerato responsabile del reato di violenza privata previsto dall'articolo 610 del codice penale

Bologna, Como, Imperia, Bari, Napoli, Velletri. Sono solo alcune delle città italiane in cui sono state depositate denunce contro il governo Draghi accusato del reato di violenza privata. Sbarca ora anche a Isernia l’iniziativa dell’avvocato Marco Mori e di Gianluigi Paragone (giornalista e parlamentare che dopo l’espulsione dal Movimento 5 Stelle ha fondato Italexit) che si oppongoo fermamente all’obbligo vaccinale e all’introduzione del green pass obbligatorio per svolgere le attività sociali e accedere ad una serie di servizi come ristoranti, bar, palestre e piscine.

I recenti decreti legge del Governo hanno gradualmente esteso l’obbligo vaccinale, dapprima previsto solo per alcune categorie (operatori sanitari, personale scolastico e forze dell’ordine). Ora dovranno vaccinarsi tutti coloro che hanno più di 50 anni.

Nella denuncia curata dall’avvocato Mori contro il premier Draghi si parla di “ricatto vaccinale“. Per questo e per altri motivi, secondo i promotori di tale iniziativa, il premier e i suoi ministri sono punibili per il reato previsto all’ articolo 610 del Codice Penale, ossia di violenza privata.

I dettagli dell’iniziativa saranno illustrati domani mattina (11 febbraio) davanti alla sede del tribunale di Isernia in una conferenza stampa organizzata dal coordinamento regionale di Italexit con Paragone Molise. Contestualmente saranno depositate alla Procura pentra le denunce dei cittadini che hanno aderito. Si tratta di persone che, spiega il coordinatore regionale, l’avvocato Giovanni Integlia Tombino, stigmatizzano “le gravi, aberranti sanzioni imposte con il ricatto vaccinale ai lavoratori”. Contestate anche “l’imposizione del green pass e la vaccinazione obbligatoria imposta dai 50 anni in su”. I promotori dell’iniziativa inoltre stigmatizzano “le sanzioni che offendono la dignità umana come il divieto di lavorare. Il divieto al lavoro, incidendo sulla stessa possibilità di sopravvivere di un individuo equivalente fatto in una sorta di pena di morte in diretta: o si cede al ricatto non si può sopravvivere”. Quindi l’appello ai molisani a unirsi in questa battaglia “per opporsi a questa deriva antidemocratica”.

Qui il testo della denuncia Italexit

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