L'intervista

Da Isernia il fuoco amico sul Movimento 5 Stelle: la consigliera Barone passa al Gruppo Misto

"Coordinatori assenti, sindaco autoritario e alleati in malafede. Io ho la coscienza a posto, altri non so…": Elvira Barone lascia la maggioranza e il movimento e racconta perchè. Dalle Provinciali alla defenestrazione dell’ex Di Baggio, passando per i turbolenti due anni e mezzo di consiliatura Castrataro: "Troppe decisioni che non ho condiviso, tanta la voglia di azzittirmi".

Perde pezzi il Movimento 5 Stelle Molise. E la gestione politica delle alleanze e delle strategie messe in campo in tempi non sospetti – come nel caso del fronte progressista che due anni e mezzo fa ha vinto le elezioni di Isernia – e delle nuove – come la liason su Campobasso e lo stallo Termoli dimostrano – finisce sotto il fuoco amico.
Certo, mettere nero su bianco il dissenso con la gestione del Movimento 5 Stelle ad ogni livello – comunale e regionale – non sarà stato facile. E premere il tasto invio per comunicare con pec al Consiglio comunale di Isernia che da oggi in poi non sarà più capogruppo del M5s ma componente del Gruppo Misto (assieme all’ex consigliere di maggioranza Claudio Falcione, ndr) le sarà pesato non poco.
Ma in questi due anni e mezzo, la ormai ex capogruppo Elvira Barone lo ha detto in tutte le lingue che non trovava mai concrete le parole chiave che avrebbero dovuto essere alla base della consiliatura progressista targata Castrataro. E, a parte qualche cenno di assenso e di apertura di facciata e limitato al momento, di grossi e concreti cambiamenti non se ne sono visti. E così la scelta, sofferta, è diventata obbligata.

Consigliera Barone, perché questa scelta?
“Non sono più in linea con la politica del Movimento 5 Stelle Molise – spiega – in quanto i coordinatori, provinciale e regionale, sono completamente assenti nonostante le varie richieste di incontri con gli attivisti. Senza contare che continuo a sostenere che le decisioni prese alle Politiche e poi alle Regionali e alle prossime Comunali di Campobasso hanno portato il Movimento ad una profonda crisi, visti anche i continui abbandoni ai quali il Movimento assiste”.

Tempo ne è passato, dalle Politiche alla campagna elettorale in corso a Campobasso e Termoli soprattutto. Quale la classica goccia che l’ha spinta a prendere questa decisione?
“A dire il vero, il malessere politico l’ho avvertito e anche manifestato durante questi anni di consiliatura Castrataro. Ma la mia candidatura alle Provinciali per il rinnovo del Consiglio (elezioni finite con la vittoria del centrodestra, ndr) avrebbe potuto essere l’occasione giusta per dimostrare la volontà di tenermi in maggioranza. Anche in questo caso, gli alleati hanno mostrato la propria malafede: inizialmente mi hanno fatto capire che ci sarebbe potuta essere una possibilità poi, prima della sottoscrizione della candidatura, ho avuto ben chiaro il disegno. Sono stata ingannata dai vertici del PD e del M5s ma ho comunque sottoscritto la lista, rimanendo onesta innanzitutto con me stessa per l’impegno preso e arrivando fino in fondo con il mio voto alla lista. Ho la coscienza a posto, ho dimostrato la mia onestà fino alla fine. Io posso camminare a testa alta e con la schiena dritta, a differenza di chi invece fa esclusivamente i propri interessi e che evidentemente la dignità l’ha dimenticata chissà dove…”.

Dopo le Provinciali, anche se annunciata da venti di guerra, è arrivata la defenestrazione dell’assessore Domenico Di Baggio. E lei è stata l’unica in Consiglio a dirsi contraria a questa modalità di sostituzione di un eletto. Ha pesato anche questo gesto politico che ha creato non pochi malumori nella sua decisione?
“Certo, come ho detto in Aula, unica voce alla luce del sole della maggioranza, ho ritenuto assolutamente inopportuno il defenestramento del secondo assessore della lista del sindaco, uno tra i più votati nella sua lista. Purtroppo, l’autoritarismo del sindaco è evidente e discutibile ma almeno, non essendo stata nominata assessore come avrebbe dovuto essere, non potrà mandarmi a casa, nonostante ci abbia provato lamentandosi spesso con il coordinatore regionale del m5s per il fatto di non riuscire ad addomesticarmi. Sono io che oggi ho deciso come e quando andar via dalla maggioranza. Sono giunta alla mia definitiva decisione per la felicità di molti, per il dispiacere di qualcuno ma sicuramente per la serenità. Ciò che fino ad oggi mi ha trattenuta dal fare il passaggio è stato il mio forte legame ai principi ispiratori del M5s ma continuerò a portarli avanti perché mi rappresentano in modo totale e permeante. I pilastri del M5s, ovvero la trasparenza, la legalità e la condivisione sono incarnati nella mia persona e ahimè non in chi oggi rappresenta il Movimento al Consiglio comunale di Isernia e al Consiglio regionale. Hanno dimenticato i punti fondanti del Movimento un attimo dopo essersi accomodati sulle loro ‘preziose’ poltrone. Continuerò a portare avanti le mie battaglie per la tutela dei diritti umani, per la parità di genere e per il sociale a 360 gradi come ho sempre fatto. Di questo sarò sempre portavoce”.

Consigliera, ma questi due anni di consiliatura nella maggioranza che sostiene il sindaco Castrataro, come li giudica?
“Nel 2021 ho scelto di candidarmi al Comune di Isernia con il Movimento 5s in coalizione con liste civiche e PD solo ed esclusivamente per il programma elettorale che ho condiviso sin da subito totalmente e per la figura di Piero Castrataro, un uomo brillante e di elevate competenze professionali. Dopo appena un mese dall’elezione, le prime delusioni per alcune scelte non condivise con la maggioranza e mi riferisco alla nomina dei due assessori esterni. Appena dopo, ci fu la nomina dell’assessore del Movimento: nonostante fossi stata la prima eletta, e nonostante le competenze, si decise di individuare il secondo eletto come componente dell’Esecutivo. Tutti ricorderanno quando, durante la campagna elettorale, il candidato sindaco Castrataro sbandierava alla popolazione che nella sua giunta ci sarebbero state solo persone competenti e professionali. Ad oggi possiamo dire che questo non è accaduto.
Per quanto riguarda i punti programmatici condivisi dalla coalizione, inoltre, non ho visto ancora i risultati in merito ai cavalli di battaglia promessi: strisce blu, piscina comunale, mobilità sostenibile e verde urbano. Su quest’ultimo punto vorrei solo fare un’osservazione. La scorsa amministrazione la ricordo come quella che aveva come obiettivo la desertificazione della città. Oggi posso affermare che non c’è mai fine al peggio, è stato fatto poco e anche sbagliato. Dopo circa un anno ho iniziato ad accusare segnali di disagio sulle tante scelte che non condividevo e su cui sono intervenuta anche pubblicamente. Ogni volta che ho mostrato segnali di contestazione, espressi anche durante le nostre riunioni, sono stata immediatamente richiamata e invitata a giustificare i miei interventi pubblici in maggioranza.
Questo è accaduto in varie occasioni, fino a quando ho esplicitamente invitato il sindaco a non farmi pressioni e a non limitare la mia libertà di espressione. Tutto questo ha portato ad incrinare i rapporti soprattutto con il mio gruppo. Ormai è venuta a mancare la fiducia reciproca, tanto è vero che alcune mie iniziative portate in Consiglio comunale attraverso mozioni votate all’unanimità, le strisce rosa ad esempio, a distanza di un anno non sono ancora state realizzate.
Una sorta di ostruzionismo a danno solo della cittadinanza. Nonostante gli atteggiamenti poco rispettosi, ho continuato ad appoggiare questa amministrazione con voti favorevoli in Consiglio. La mia lealtà non è in discussione, la mia…”

Più informazioni
leggi anche
Greco barone
Il nodo
M5S, scoppia il caso Greco. Durissimo affondo della consigliera Barone: “Adesso stai stretto nel Movimento, colpa del secondo mandato?”
Comune Isernia
Isernia
La maggioranza perde pezzi e il caso Di Baggio rischia di esplodere. Il Consiglio di Stato: ‘la revoca di un assessore non è atto politico’
Elvira barone
Isernia
Barone replica al sindaco: “Legittimo che io decida di non appoggiarti più ma tu hai tradito volontà popolare cacciando due assessori”
Sardelli paolino Isernia
Isernia
Consiglio comunale al giro di boa: si elegge il nuovo presidente dell’assise
commenta