Termoli

Primario di Rianimazione No Vax e senza green pass: non è stato mai sospeso. I Nas in sala operatoria

Giuseppe Germele, che sulla base di alcuni audio registrati in reparto e rivelati da Monica Raucci sul Tgr Molise abbraccia esplicitamente le teorie complottiste dei No Vax, risulta vaccinato con una sola dose il 18 maggio scorso, peraltro in una stanza chiusa e non secondo la procedura consueta. Non ha il green pass, eppure non è stato mai sospeso né allontanato da un reparto cruciale. Ieri pomeriggio i carabinieri de Nucleo Anti Sofisticazione hanno fatto un controllo in ospedale, nelle prossime ore l'indagine sarà integrata con la documentazione Asrem e dovrebbero essere presi provvedimenti.

Perché i controlli sul green pass – che nel caso del personale sanitario deve essere necessariamente legato al vaccino, obbligatorio per la categoria – hanno funzionato su operatori e infermieri, raggiunti da solleciti e inviti a “mettersi in regola” ma hanno lasciato indenne il primario del reparto di Rianimazione e sala operatoria? E’ un interrogativo non trascurabile, sul quale ora si dovrà far luce.

Al San Timoteo di Termoli infatti c’è un medico che non solo sembra abbracciare esplicitamente le più radicali teorie complottiste dei No Vax, dal microchip inserito nel vaccino a scopo di esperimento fino alla nanorobotica, come risulta da audio svelati nel servizio giornalistico del Tgr Rai Molise realizzato da Monica Raucci, ma è anche sprovvisto del green pass, indispensabile per lavorare nella sanità.

Giuseppe Germele, che ha preferito non spiegare la sua posizione alla Rai che pure lo ha invitato a farlo, risulta vaccinato con una prima dose risalente al 18 maggio scorso, quando avrebbe fatto il vaccino in una stanza chiusa dell’ospedale e con un medico vaccinatore diverso da quelli in servizio lo stesso giorno nella tenda della Croce Rossa adibita a centro vaccinale, dove invece si sono vaccinati gli altri lo stesso giorno. Una particolarità che inevitabilmente apre a qualche sospetto, specie in relazione alle affermazioni fatte a più riprese dallo stesso medico proprio in ospedale e alla presenza di altri operatori, affermazioni riportate fedelmente sulla base di registrazioni dal servizio mandato in onda ieri da Rai Tre.

GUARDA IL SERVIZIO DI MONICA RAUCCI SU RAI TRE MOLISE

In coincidenza con quel servizio, che mostra anche un video del Rianimatore primario facente funzione in cui lo stesso fuma uscendo dal blocco operatorio, i carabinieri del Nas di Campobasso ieri pomeriggio si sarebbero recati al San Timoteo per un controllo ad hoc.

Gli uomini coordinati dal Luogotenente Di Vito avrebbero svolto una ispezione sui green pass anche del personale in servizio nella Terapia Intensiva e nel Blocco Operatorio, riscontrando le situazioni non in regola. Al momento non ci sono dettagli sull’esito della verifica, ma nelle prossime ore dovrebbero arrivare provvedimenti e decisioni dell’Azienda Sanitaria Regionale, che il 19 ottobre scorso con provvedimento del direttore generale Florenzano ha sospeso 6 dipendenti dai rispettivi incarichi. Si tratta di 4 infermieri, un amministrativo e un tecnico di laboratorio. Nessuna sospensione per Germele, che dai documenti interni risulta vaccinato con una sola dose, somministrata alcune settimane dopo l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario italiano, sancito dall’articolo 4 del Decreto Legge 44 del 1 aprile 2021.

San Timoteo utic rianimazione cardiologia

In ogni caso il green pass ottenuto con la prima dose risulta scaduto da un pezzo.  La norma prevede che chi non è in possesso del green pass ottenuto con vaccinazione (per medici, infermieri, Oss non valgono i tamponi) non possa esercitare la professionale e deve essere sospeso anche dallo stipendio. Tutto questo finora non è avvenuto, a differenza di quanto avvenuto per altre figure che ricoprono incarichi di minore spicco e responsabilità.

La situazione, sulla quale bisognerà chiarire ancora diversi aspetti, è al vaglio della magistratura oltre che della Asrem. Non si conosce la motivazione per la quale Germele non ha fatto la seconda dose di Pfizer, come avrebbe dovuto, e se essa possa essere collegata a eventuali problemi di reazioni avverse che dalla turnazione in reparto e dal calendario delle presenze nei giorni successivi non risulta. Anche questo aspetto comunque dovrà essere chiarito dai Nas, che acquisiranno documentazione dall’azienda sanitaria sulla posizione del medico. Una circostanza che comunque, in linea teorica, non solleva la direzione generale dalla decisione di allontanare un primario non vaccinato contro il Covid da un reparto ad altissimo rischio come quello di Rianimazione e Terapia Intensiva.

 

 

 

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