In provincia di isernia

Antiche fontane dedicate alle vittime della mafia: il progetto parte dalla Valle del Volturno

A ridosso degli abbeveratoi sarà installata una bacheca nella quale sarà indicato il nome della vittima di mafia, la sua storia, le circostanze che lo hanno coinvolto e una sua immagine.

Le vittime della mafia ricordate in tre luoghi della provincia di Isernia e in particolare della Valle del Volturno: Rocchetta, Venafro e Castelnuovo al Volturno.

In questo scenario incantevole dal punto di vista ambientale, in un luogo ricco di storia (legata alla seconda guerra mondiale) e nel quale nasce il fiume Volturno prende il via ‘Fontane della memoria’, iniziativa che rientra nell’ambito dei ‘Sentieri di Acqua e Pietra’ della Direzione regionale Musei Molise e del programma Musst#2 (Musei e sviluppo dei sistemi museali territoriali) del Ministero della Cultura. Tutto in collaborazione con l’associazione Libera di Don Ciotti.

Fontane, fontanili, abbeveratoi, lavatoi e altri punti di sorgente: da questi luoghi presenti nella Valle del Volturno prende vita l’iniziativa che ha un duplice obiettivo. “Da una parte ci sarà un’azione di recupero dei punti idrici e, contestualmente, commemorare il valore dell’impegno civile”, spiegano gli ideatori del progetto. “Ogni singola fontana infatti sarà dedicata a una vittima di mafia per sostenerne ricordo ed esempio”.

fontana rocchetta sorgenti del volturno

Le “Fontane della memoria” sono state individuate su tre brevi sentieri: Rocchetta a Volturno/ Pozzilli-Venafro / Longano-Castelpizzuto. Lungo questi tragitti, che si innestano al principale sentiero che attraversa idealmente l’intera Valle del Volturno, saranno apposte alcune strutture divulgative. In tali bacheche sarà riportato il nome della sorgente, il toponimo del luogo e una mappa delle diverse tappe con l’indicazione di sorgenti e luoghi d’interesse prossimi al sentiero, e ogni altra utile indicazione sentieristica. A ridosso delle fontane prescelte, invece, si troverà una diversa e specifica bacheca nella quale sarà indicato il nome della vittima di mafia, la sua storia, le circostanze che lo hanno coinvolto e una sua immagine.

Castelnuovo al Volturno-Rocchetta_fontana liberazione

La fontana dunque “sarà punto di ristoro e refrigerio, valore dell’acqua e della pietra, e opportunità di conoscenza del nome e della storia del luogo e delle dolorose ma esemplari vicende di chi in Italia ha combattuto le più odiose forme di criminalità”, aggiungono gli ideatori del progetto.

“Una fontana come incrocio di conoscenza, riconoscenza e riflessione sulla storia del luogo che ristora con l’acqua e sul coraggio di persone che hanno detto no alla criminalità organizzata e per tale ragione non sono state uccise della mafia”.

Il progetto è nato da un’idea del direttore della Scuola permanente di educazione alla sostenibilità di Castelpizzuto, Massimo Mancini, ed è condotto in collaborazione con la società JustMò di Campobasso.

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