Petacciato

Strage al veleno: 3 cani e una volpe uccisi da bocconi letali. La Forestale trova le prove 

Durante le indagini innescate dalla denuncia per un cane di proprietà morto avvelenato, i Carabinieri Forestali a Petacciato hanno scoperto altre carcasse di animali morti probabilmente per i bocconi killer. Si tratta di altri due cani e di una volpe, portati all'istituto Zooprofilattico per gli esami necroscopici. Scoperti anche residui di cibo contenente veleno, che ora sarà sottoposto a esami di laboratorio

Si sta cercando di scoprire la verità per quanto riguarda la strage al veleno dei giorni scorsi in quel di Petacciato. Gli avvelenatori di animali potrebbero dunque avere i giorni contati, questa almeno è la speranza di molti, perchè le indagini dei Carabinieri Forestali sono partite e ci sono già le prime prove. Tutto è cominciato a seguito della segnalazione dei giorni scorsi del ritrovamento di un cane morto per presunto avvelenamento. Quella delle indagini dei Forestali può a ragione considerarsi una notizia dalla portata ‘rivoluzionaria’ e che farà piacere agli amanti degli amici a quattro zampe e non solo.

Sempre più spesso la cronaca racconta di poveri animali morti per aver ingerito bocconi avvelenati. Una pratica abominevole a cui però si sta cercando di correre ai ripari. L’ultimo caso in ordine di tempo nella nostra regione – e di cui vi abbiamo dato conto – proveniva da Petacciato. Ed è proprio da lì che sono partite le indagini dei Forestali che stanno passando al setaccio il territorio con l’ausilio dei cani dell’Unità Cinofila Antiveleno dei  Carabinieri di Frosolone. La località interessata è quella di Morgetta, nel comune costiero.

Dalle prime informazioni raccolte dai militari, l’animale coinvolto avrebbe ingerito bocconi sospetti disseminati sul territorio. Nel corso della perlustrazione c’è stata però anche un’altra amara sorpresa: sono state infatti ritrovate le carcasse di due cani randagi e di una volpe. Le tre carcasse sono state subito prelevate e toccherà all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale “Abruzzo e Molise” fare tutti gli accertamenti del caso per risalire alle sostanze tossiche utilizzate.

forestali cane

Ma non è tutto perché i Carabinieri Forestali si sono imbattuti in un involucro contenente residui di sostanze riconducibili a principi tossici. Anche questo è divenuto ‘reperto’ ai fini dell’indagine ed è stato portato in laboratorio. Dalle informazioni acquisite dai Carabinieri Forestali, risulterebbe nella stessa località un analogo episodio verificatosi agli inizi di gennaio, non denunciato però agli organi di polizia. Le attività di indagine proseguiranno nei prossimi giorni.

“L’uso di esche o bocconi avvelenati è una condotta punita dal Codice Penale e rappresenta l’espressione di comportamenti antisociali – sottolineano dall’Arma -. È un fenomeno, purtroppo, diffuso su tutto il territorio nazionale che può coinvolgere in maniera non selettiva animali domestici, selvatici ed anche l’uomo, soprattutto gli individui più indifesi, come i bambini. Fortunatamente, il fenomeno in provincia di Campobasso non appare così rilevante”. Infatti negli ultimi due anni gli episodi di avvelenamento di animali segnalati ai Carabinieri Forestali sono stati complessivamente 12. “È  opportuno comunque non abbassare la guardia”.

Fondamentale, come questa indagine dimostra, la denuncia di episodi di questo tipo. Così come di fondamentale importanza è il contributo fornito dalle Unità Cinofile Antiveleno, di cui è dotata la Forestale. E ciò non solo per gli sviluppi delle attività investigative per risalire alla “dinamica del crimine”, ma anche e soprattutto per la bonifica del sito interessato, rimuovendo le sostanze tossiche disperse sul territorio a garanzia, anche, della salute del cittadino.

In caso di rinvenimento di esche o bocconi presumibilmente avvelenati o di animali con morte sospetta, il cittadino potrà segnalare le circostanze al numero di emergenza ambientale 1515.

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