Fridays for future

In piazza per il clima, ma su assenze a scuola e rincari al gasolio la protesta già divide

Le scuole del Molise e alcuni partiti e associazioni aderiscono al 3° Global Strike For Future, lo sciopero mondiale di sensibilizzazione verso l’emergenza climatica in atto. Previsti cortei, con manifestazioni e probabilmente flash mob. Ma su alcuni aspetti arrivano le prime contestazioni

Anche in Molise domani, venerdì 27 settembre, sarà giornata di sciopero degli studenti. Sono per il momento loro, seguiti da alcuni partiti politici, a guidare la protesta pacifica di sensibilizzazione sull’emergenza climatica in atto in tutto il pianeta. Da Campobasso a Termoli, passando anche per i centri più piccoli in cui esistono delle scuole superiori, domattina andrà in scena come in gran parte del mondo il 3° Global Strike For Future. Ma non tutti sembrano volersi accodare alle proteste per il clima ed emergono alcune voci in disaccordo anche per quanto riguarda le assenze da scuola che il ministro dell’Istruzione ha chiesto di giustificare per la buona causa dell’emergenza clima.

 Stimolati dalle parole e dalla clamorosa opera di sensibilizzazione che sta svolgendo la 16enne attivista svedese Greta Thunberg, gli studenti saranno in piazza. Praticamente tutte le scuole superiori hanno aderito alla protesta. “Con la manifestazione di domani ci uniamo al movimento globale e vogliamo far capire che anche Termoli c’è, che nonostante “il Molise non esiste” noi ci siamo e lottiamo per i nostri diritti, soprattutto il diritto alla vita in un mondo migliore. Sarà una manifestazione gestita maggiormente dagli studenti” fanno sapere gli organizzatori del corteo che si terrà a Termoli, dove il ritrovo è previsto alle 8,30 in piazza Monumento.

Ci saranno gli studenti, ma anche diversi esponenti del mondo politico e dell’associazionismo. Fridays for future Campobasso, con l’aiuto dell’Unione degli Studenti e della Federazione Lavoratori della Conoscenza, ha già organizzato una settimana di attivazione nelle scuole promuovendo cineforum, organizzazione di piani di classe di raccolta differenziata e discussioni.

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Domani studenti e docenti scenderanno in piazza “per chiedere all’amministrazione comunale e al governo dei provvedimenti repentini sulle politiche ambientali”. Alle 11,30 i ragazzi di Fridays for future, assieme ad alcuni rappresentanti d’istituto e ai sindacati di studenti e docenti interverranno in consiglio comunale per confrontarsi con il sindaco Roberto Gravina e l’assessore all’ambiente Simone Cretella.

Hanno aderito allo sciopero le associazioni Unione degli studenti, Flc-Cgil ,Casa del Popolo Campobasso, Il bene comune, USB, Legambiente.

Anche il Partito Democratico del Molise ha scelto di aderire allo sciopero globale per il clima ed invita “tutti gli iscritti al partito, i militanti, i simpatizzanti a partecipare prendendo parte alle tante manifestazioni, sit in, flash mob, cortei che in circa 150 città italiane sono stati organizzati in occasione di questo evento”.

“Ritengo non solo doveroso ma indispensabile partecipare al Global Strike For Climate – ha dichiarato il segretario regionale del Pd Vittorino Facciolla -. Il movimento ambientalista Fridays For Future, guidato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, ha il potere di unirci tutti in modo pacifico per una giusta causa, quella della tutela del nostro ambiente, del nostro pianeta e ognuno di noi è chiamato ad agire in prima persona. Il Pd sarà nelle strade e nelle piazze a Termoli in piazza Monumento e a Campobasso in piazza Musenga per chiedere ai governi di cambiare le politiche ambientali, e scongiurare un punto di non ritorno sul cambiamento climatico”.

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Più ideologizzata la visione del segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea Pasquale Sisto, che pure ha aderito: “La crisi economica e la crisi finanziaria impongono al capitale di individuare nuove forme e nuovi terreni di investimento produttivo di profitto. La sbandierata e improbabile riconversione produttiva in senso ecologico sono il nuovo settore di investimento su un terreno che garantisce profitti. La riconversione produttiva che promettono durerà anni e garantirà profitti e ristrutturazione capitalistica sulla spinta e il successivo consenso dell’opinione pubblica, giustamente preoccupata del proprio futuro. Avrà ripercussioni sul mondo del lavoro che già dovrà subire il processo dell’industria 4.0 che devasterà milioni di posti di lavoro e costringerà a processi di mobilità e precarietà legati alla riconversione produttiva. Le variazioni climatiche rimarranno come giustificazione ideologica del nuovo processo”.

Anche la Rete della Sinistra di Termoli ci sarà. “L’esigenza di azioni immediate e concrete che gli studenti rivendicano da oltre un anno, spinti dall’esempio di Greta Thunberg, viene negata ormai solo da pochi, così come nessuno più mette in dubbio le conclusioni degli scienziati di tutto il mondo.

Reagire a tutto questo è un dovere, e per questo venerdì saremo in piazza con i ragazzi di Termoli: non sappiamo se siamo ancora in tempo, ma questa lotta è di quelle a cui non si può sottrarsi; lo stesso ministro dell’Istruzione ha chiamato studenti e docenti alla mobilitazione, dando prova di una lucidità e di una apertura mentale alla quale non eravamo abituati.

Per continuare poi, ognuno nel proprio ruolo e nella vita di tutti i giorni, l’impegno per cambiare stile di vita e costringere i decisori a diminuire le emissioni, eliminare la plastica, fermare i combustibili fossili, rinunciare ai consumi inutili, scegliere di inquinare meno. Ognuno di noi può fare qualcosa, cominciando dal partecipare allo sciopero del clima: e non consideriamo inutile o peggio già persa la lotta per salvare il pianeta”.

Fra gli invitati a prendere la parola a Termoli c’è Marilena Marilena Del Romano, dottoressa in scienze ambientali, che parlerà agli intervenuti di come il clima sia cambiato in questi anni a causa dell’inquinamento e quindi del riscaldamento globale e di come poter agire per invertire la tendenza. Invitato a parlare anche il sindaco di Termoli, Francesco Roberti.

Ma è evidente come il tema non sia ancora condiviso da tutti, per diverse ragioni. Restando alla questione ambientale, da Federcoopesca arriva un primo allarme ritenendo il decreto legge ‘Ambiente’ “una minaccia per il settore”.

Secondo Federcoopesca “il solo fatto di affermare che le misure sociali di sostegno al reddito dei pescatori obbligati a sospendere la pesca per la tutela delle risorse marine possano essere “ambientalmente dannose” è, secondo noi, una vera contraddizione in termini.

La pesca italiana è da sempre immersa nel tema della sostenibilità ecologica, secondo i rigorosi principi di difesa del mare previsti dalla politica comune; prova ne sia la costante riduzione dello sforzo di pesca che negli ultimi 10 anni ha visto ridursi l’attività di oltre il 25%.

Per non parlare di altre misure, coerenti con il regime Ue (sistema contributivo e fiscale, gasolio agevolato), e il faticoso adeguamento a sempre nuove restrizioni imposte dai piani di gestione che impongono ulteriori riduzioni dell’attività in mare. Mentre il settore chiede sostegno per combattere una concorrenza sempre più agguerrita e spesso sleale, la risposta sembra essere quella di colpirlo senza una motivazione sostenibile.

Per questo facciamo appello al ministro dell’Ambiente e delle politiche agricole affinché venga abbandonata una strada che porterebbe alla chiusura delle imprese di pesca italiane coraggiosamente rimaste ancora in piedi”.

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E c’è anche chi, come il consigliere regionale di Orgoglio Molise, Gianluca Cefaratti, se la prende con il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che nei giorni scorsi ha invitato i presidi delle scuole italiane a ritenere giustificati gli alunni che domani non andranno a scuola per scioperare sul tema clima.

Mi sembra una forzatura eccessiva che potrebbe costituire un pericoloso precedente – attacca Cefaratti -. Nessuno mette in dubbio l’importanza della tematica in questione, la valenza e l’impatto che tale tematica ha sul nostro vivere quotidiano. È giusto, giustissimo che le generazioni future siano messe al corrente, informate, partecipino a eventi e manifestazioni legati all’ambiente in senso lato. Ma è questo l’unico tema su cui svolgere opera di sensibilizzazione? O ce ne sono altri parimenti importanti?”

Cefaratti cita altri esempi dalla mafia allo sfruttamento dell’immigrazione. “In ciascuno di questi casi, ogni qualvolta parti sociali e realtà associative organizzeranno manifestazioni, il solerte Ministro giustificherà le assenze dalle lezioni? Secondo logica dovrebbe farlo. Sarei curioso di ascoltare le motivazioni di un eventuale diniego.

E poi, è corretto sostituire la partecipazione ad eventi alle regolari ore di lezione da svolgere in classe? No, non è corretto. Proprio perché viene completamente meno quella che è la vera funzione della scuola. Ma questo è un altro discorso”.

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