Termoli - il caso

Post di Sabella su musulmani in preghiera, sindaco frena: “Tutti bravi a parlare, noi stiamo cercando una soluzione”

Angelo Sbrocca spegne la polemica sulle parole pubblicate su Fb dal consigliere di maggioranza Vincenzo Sabella, che venerdì scorso ha postato la foto di alcuni musulmani in preghiera vicino la stazione. “Tutti mostrano i muscoli sui social, noi come Amministrazione stiamo cercando una soluzione perché non è dignitoso che non ci sia uno spazio di preghiera”.

“Tutti ne stanno parlando, mostrando i muscoli su Facebook e sui social, eppure nessuno ha provato a trovare una soluzione al problema”. Angelo Sbrocca, sindaco di Termoli, sintetizza così la polemica che tiene banco da giorni attorno alle parole postate su Facebook dal consigliere di maggioranza Vincenzo Sabella.

Esortato a chiarire la posizione politica dopo il post che ha scatenato un putiferio, il primo cittadino spiega che, al di là dei toni e dei modi utilizzati, la presenza di cittadini musulmani a Termoli che pregano sulla strada “è poco dignitoso nei confronti degli stessi”, e che proprio per questa ragione “come amministrazione comunale stiamo cercando una soluzione”.

Angelo Sbrocca

Segno che il post è diventato comunque, a Palazzo, motivo di confronto, tanto che si sta valutando l’opportunità di concedere ai musulmani che bazzicano la stazione (i giovani pachistani che frequentano il locale vicino gestito da un loro connazionale) uno spazio temporaneo per la professione del loro credo religioso che li tolga, in sostanza, dal marciapiede.

Con il post pubblicato venerdì scorso Sabella, citato come esempio negativo anche dalla opinionista e giornalista Selvaggia Lucarelli, aveva annunciato che avrebbe segnalato alle forze dell’ordine la presenza, tra Corso Umberto e via Dante, di un gruppetto di persone scalze e in ginocchio. “Ma dove siamo arrivati? – aveva commentato, scatenando centinaia di reazioni critiche ma anche incassando il sostegno di alcuni utenti – io non so cosa facevano e quello che diceva il predicante, ma sto provvedendo a segnalare alle forze dell’ordine”.

Parole che hanno spinto molti a chiedere le dimissioni dello stesso consigliere, reo di violare il diritto costituzionale di culto. Pur ammettendo che si tratta di un post “provocatorio” però, il sindaco non esprime né condanna né condivisione. “Sicuramente il consigliere Sabella ha delle posizioni diverse dalle nostre – chiarisce al telefono – delle quali peraltro non ha mai fatto mistero. Ma pensarla in maniera diversa non è un reato e per quanto mi riguarda posso dire che politicamente non ci sono mai stati attriti né problemi”.

Secondo Angelo Sbrocca il post che ha innescato una vera e propria bufera mediatica porta comunque all’attenzione un problema che esiste, ovvero la mancanza di un luogo “dignitoso” nel quale pregare. “Questa è la ragione per cui affermo che a parte tante parole dette sui social nessuno sembra preoccupato dal dover cercare una soluzione, cosa che noi invece intendiamo fare come amministrazione perché non è assolutamente decoroso per nessuno che si preghi in mezzo a una strada”.

Lo stesso giorno della pubblicazione del post i Popolari, partito con il quale Sabella è stato eletto in seno a una coalizione di centrosinistra, hanno preso parte al tavolo di centrodestra, rappresentato tuttavia da esponenti politici non di Termoli. E anche su questo il sindaco tiene a bada i legittimi dubbi di quanti hanno letto nelle parole di Sabella una volontà di avvicinarsi alla destra prendendo le distanze dal gruppo di maggioranza: “Non so cosa accadrà in futuro – conclude Sbrocca – anche perché è ancora troppo presto per tracciare gli scenari politici in considerazione delle elezioni amministrative. Posso però dire che non vedo alcuna volontà diversa dalla espressione di una posizione personale nelle parole di Sabella, che è sempre stato vicino alle scelte operate dalla amministrazione della quale fa parte e non ha mai alterato le carte”.

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