Termoli

Adolescenti senza controllo, sputi e urla del branco contro 15enne. “Piazzetta invivibile”

In Piazzetta a Termoli, in pieno centro cittadino, ancora urla, schiamazzi e aggressioni. Sabato sera l'ultimo episodio di "un branco contro uno solo". ^ qualche anno fa un uomo aveva perso un occhio

Il fenomeno purtroppo è sempre lo stesso, quello di ragazzini indisciplinati e senza controllo nel bel mezzo del centro cittadino pronti a minacciare, infastidire e anche provocare coetanei e non, visto che nemmeno davanti alle persone adulte si fermano. E ancora una volta il teatro di aggressioni verbali, ma anche fisiche, insulti e finanche sputi è la piazzetta del centro cittadino, insieme alle sue viuzze e ai suoi vicoli dove si nascondono case private, e quindi abitanti, e poi locali e attività di ogni genere, fino ad arrivare al Corso Nazionale e pure a Corso Fratelli Brigida.  E la piazzetta, quella che di giorno è uno dei posti più carini dove fermarsi per un caffè e un pezzo di pizza e di sera si trasforma per un coktail, una birra e anche un po’ di musica, è la stessa anche dove sempre di notte – e peraltro negli ultimi tempi nemmeno troppo a tarda ora – si arriva a scene “inguardabili e di pura follia”, commenta chi a qualche scena del genere ha assistito suo malgrado.

L’ultimo episodio nel fine settimana scorso quando “ho assistito a gesti e ascoltato parole che dalla bocca di ragazzini di 14, 15 e 16 anni sono inaccettabili. Come è inaccettabile il mondo in cui parlano, pieno di parolacce ogni tre per due, bestemmie e poi voce altissima e risposte senza controllo a chiunque”. Questa volta, come racconta chi ha assistito alla scena sabato sera 15 settembre, quando la serata era ancora particolarmente calda e piena di gente che continuava a godersi l’estate, intorno alle 23.30 “un ragazzo era seduto al tavolino di un bar quando è arrivato un gruppo di coetanei, potevano avere 15, 16 anni. Hanno iniziato a fare domande e battute al ragazzo seduto, che aveva salutato degli amici in comune, del tipo ‘Che ti guardi?’, lui ha evitato di rispondere e ha fatto cadere il tutto, lasciando passare, non è stato al loro gioco tanto che dopo poco è andato via”.

Piazzetta termoli

“Per poi tornare – aggiunge – e da lì il peggio: tre gruppi di ragazzi sono arrivati dai vicoli laterali che portano alla piazza, erano una ventina e per come si muovevano e si ponevano erano un branco, in mezzo alla folla di gente seduta a sorseggiare un cocktail, hanno iniziato ad inveire contro il ragazzo, a urlare ‘Fuori, fuori’, nemmeno fossero stati allo stadio, e poi ancora con parolacce, hanno addirittura iniziato a sputare tanto che chi era seduto ai tavolini si è dovuto spostare. Ho visto scene di persone che hanno preso la sedia e si sono spostati, mentre qualcuno è andato via. Non può esistere una cosa del genere, atteggiamenti del genere fatti solo per provocare e magari per alzare le mani e finire a botte, forse erano anche su di giri per un po’ di alcool in corpo. Ma questa società è malata e lo è tutte le sere, quando questi ragazzi invadono anche le vie del Corso e di Corso Fratelli Brigida, dove si stravaccano a terra e se passi con l’auto o con qualche mezzo per il lavoro non si spostano e ti prendono a parole, per non parlare del modo in cui rispondono alle persone anziane che chiedono di fare attenzione e meno confusione: parolacce pure a loro e bestemmie di ogni tipo, che io mai mi sognerei nemmeno”.

Piazzetta termoli

Uno contro venti insomma, “per fortuna il ragazzo non è stato al loro gioco e ha lasciato perdere, ma di certo poteva finire peggio”. A gennaio del 2013, in via Ruffini, a pochi metri da quella piazzetta, il pestaggio che è costato un occhio ad un artigiano 46enne. Una violenza smisurata e senza controllo: un gruppo di ragazzi, molto probabilmente in preda anche all’alcool, aveva picchiato, fino a lasciarlo a terra con un occhio tumefatto, un artigiano che aveva protestato contro gli schiamazzi. Un episodio che aveva fatto parlare, aveva smosso le coscienze e aveva fatto alzare il sipario su un fenomeno allarmante. E poco più sotto, in una traversa in via Mercato, alla fine di via Ruffini l’angolo trasformato in un orinatoio, dove i ragazzi si ritrovavano e si nascondevano anche per bere “e pure per fumare”.

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Adesso l’ennesimo episodio, ancora violenza verbale, ancora maleducazione, degrado ed esagerazione. “Qui bisogna fare qualcosa, chiamare i genitori, intervenire, fare in modo che parlino con i ragazzi e che capiscano. C’è un limite a tutto e questa società non è bella“.

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