Cronache

Il bagno si ottura e il piano terra si allaga. Allo Scientifico da due giorni il soffitto cade a pezzi

Da due giorni nella scuola di viale Trieste il bagno otturato del primo piano ha provocato l’allagamento nella parte inferiore dell’edificio. Pavimenti bagnati e controsoffittatura impregnata di acqua che cade a pezzi. In giro per l’istituto cartelli e secchi per evitare che qualcuno si faccia male. La denuncia arriva dagli studenti prima di tutto, che hanno notato come la loro scuola abbia sempre più problemi. «Qui ci sono anche infiltrazioni ovunque, crepe e muffe - raccontano - e per di più nel soffitto ci passano i cavi elettrici».

Allo scientifico di Termoli da due giorni il bagno del primo piano è otturato. Ma il problema non si limita solo alla zona dei servizi igienici, perché l’acqua ha coperto il piano ed è finita anche a quello di sotto, passando attraverso il soffitto. Così al piano terra il personale scolastico è stato costretto a sistemare bidoni, secchi e sedie per delimitare l’area dove cadono pezzi dal soffitto pieno di acqua. Pezzi sparpagliati per tutto il pavimento che per fortuna non hanno colpito nessuno e delle vere e proprie voragini aperte in alto. «Ma lì – raccontano alcuni alunni – all’interno ci passano anche i cavi elettrici».

Il problema dell’istituto di viale Trieste però non è solo dovuto al bagno. Quello è solo l’ultimo dei tanti disagi della scuola. «Qui ci sono infiltrazioni dappertutto – continuano – dal tetto e dalle finestre, ci sono le crepe sui muri e anche la muffa». «Poi – aggiungono altri – ci sono anche delle aule con i riscaldamenti ad aria che sembrano quasi delle camere a gas».

Il lavoro dei collaboratori scolastici sembrava infinito, visto che il guasto al bagno non è stato riparato e l’acqua continuava ad uscire, ma al contrario ha continuato a dare problemi a tutto il piano e alle classi che proprio lì trascorrono diverse ore della giornata. Nel frattempo, al piano terra, le infiltrazioni continuavano a bagnare la contro soffittatura che cadeva a pezzi. «Per fortuna nessuno si è fatto male – commentano ancora i ragazzi – ma poteva essere pericoloso».

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