Politica

Patriciello ’a rapporto’ da Berlusconi: FI ora è sua. E non esclude ri-alleanza con Frattura

In questi giorni il deputato molisano al Parlamento europeo incontrerà il presidente Silvio Berlusconi per parlare di Forza Italia dopo l’uscita definitiva di Michele Iorio e l’investitura a responsabile regionale auspicata dalla ex commissaria Nunzia De Girolamo. In questa intervista l’europarlamentare non esclude una ri-alleanza strategica con Frattura - e dunque col Pd - alle prossime elezioni replicando l’esperienza di centrosinistra allargato che quattro anni fa si è rivelata vincente.

L’europarlamentare di Forza Italia Aldo Patriciello sta per incontrare Silvio Berlusconi: all’ordine del giorno il Molise. Inizialmente la riunione era stata fissata per il 25 marzo, poi – sebbene non sia ancora ufficiale – i due si sono dati appuntamento per il 1 aprile ad Arcore. Un nuovo rinvio non cambierebbe di una virgola i loro piani: da oggi, infatti, a Malta è in corso il congresso del Partito Popolare Europeo a cui tutti gli eurodeputati prenderanno parte, compreso il nostro venafrano che potrebbe incontrare proprio sull’isola il presidente Berlusconi. Almeno due gli argomenti da dover discutere: l’addio dell’ex governatore Michele Iorio da FI (ha aderito a Direzione Italia, il nuovo partito di Raffaele Fitto) ma soprattutto l’investitura a futura guida di Forza Italia Molise dopo una esplicita richiesta fatta da Nunzia De Girolamo nelle dichiarazioni rilasciate a Primonumero il 24 marzo.
Malgrado l’impegno auspicato dalla ex commissaria di FI, l’europarlamentare sembra volersi lasciare le mani libere. In questa intervista a risposta scritta Patriciello, pur dicendo che i ragionamenti sulle alleanze sono prematuri, ribadisce la sua voglia a non rinchiudersi in «steccati ideologici fini a se stessi quando è in gioco il benessere generale della Regione e dei cittadini». Premessa sulla quale «si è sviluppato il ragionamento politico alle ultime elezioni». Parole che lasciano intuire un suo desiderio a ripetere l’esperienza di centrosinistra allargato fatta con Frattura alle ultime Regionali. Ma sempre dopo averne parlare con Berlusconi il quale potrebbe invitarlo a cercare una intesa col centrodestra: ipotesi, anche questa, da considerare.


Onorevole, la ex commissaria di Forza Italia Nunzia De Girolamo in una intervista a Primonumero rilasciata venerdì 24 marzo le ha praticamente consegnato il partito in mano. Di lei ha detto – cito testualmente le sue parole – «che ora non ha più alibi» auspicando un suo impegno «a tempo pieno» per FI. Lo farà e in che modo intende riorganizzare il partito?

«Innanzitutto voglio ringraziare Nunzia per la serietà, la dedizione e la passione con cui ha svolto il suo ruolo di commissario qui in Molise. Le dinamiche politiche regionali sono sempre una sfida di difficile gestione, soprattutto quelle di una piccola regione come la nostra. Nelle prossime settimane mi raccorderò con lei, con il Presidente Berlusconi e con gli altri esponenti del partito per concordare e pianificare insieme il futuro di Forza Italia in Molise. È necessario guardarsi intorno e coinvolgere tutti coloro che hanno voglia di mettersi in gioco in vista dei futuri appuntamenti elettorali».

Michele Iorio, il suo eterno “aminemico”, ha appena aderito a Direzione Italia trascinando con sé buona parte del centrodestra molisano. Questo renderà più difficile, secondo lei, ricompattare la coalizione? Dovere a cui FI, terza forza politica – stando ai dati Index – dopo Pd e M5S, non può sottrarsi?

«Io credo sia opportuno scindere le due cose. Un conto è l’adesione di un esponente politico locale ad un nuovo soggetto politico, com’è appunto il movimento di Raffaele Fitto. Altra cosa, invece, sono le dinamiche future che porteranno alla stesura dei programmi e alla composizione delle liste. In uno scenario politico di grande incertezza e caratterizzato dalla fine del bipolarismo, credo sia prematuro parlare di nomi e alleanze. C’è bisogno di proposte ed idee, prima di ogni ragionamento elettorale. I cambi di casacca non appassionano i cittadini molisani».

La legislatura di Paolo di Laura Frattura, la cui vittoria è stata determinante grazie all’apporto di Rialzati Molise, è agli sgoccioli. Un voto da 1 a 10 sulle cose fatte e un giudizio generale su questi primi quattro anni di governo.

«Guardi, chi mi conosce sa perfettamente che sono una persona a cui non piace dare voti. Non credo spetti a me dare giudizi, non ho la presunzione di salire sul piedistallo né l’abitudine a distribuire patenti di “idoneità politica”. Esiste un solo ed insindacabile giudice: il popolo molisano. Saranno i cittadini a stabilire se l’attuale legislatura abbia fatto bene o meno».


Rifarebbe l’alleanza con lui? E non pensa che con FI tutta nelle sue mani, una intesa così ‘sfacciata’ col centrosinistra sarebbe davvero troppo ingombrante per entrambi?

«Al di là dei partiti, sono sempre stato abituato a puntare sulle idee e sui programmi. Non mi faccio rinchiudere in recinti ideologici fini a se stessi, quando è in gioco il benessere generale della Regione e dei cittadini. È questa la base su cui si è sviluppato il ragionamento politico alle ultime elezioni. In una piccola regione come la nostra è fin troppo evidente che gli steccati ideologici e partitici debbano fare i conti con le dinamiche tipiche di un territorio complesso e articolato come il nostro. Ripeto: non sono i nomi a fare crescere una Regione ma i programmi e la capacità di portarli compimento».

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