Centinaia di campobassani lo piansero alla sua morte, il 15 aprile del 1989. E in tanti lo consideravano già un santo. Fra Immacolato ha ricevuto la celebrazione di Venerabilità nella chiesa gremita di Sant’Antonio di Padova, un passo importante per il processo di beatificazione e santificazione.
La vita di Aldo Brienza, appunto Fra Immacolato nato nel capoluogo nel 1922, aveva colpito anche San Pio da Pietralcina: “A Campobasso avete un santo in carne ed ossa” disse di lui. Fu colpito a soli 16 anni da una osteomielite deformante degli arti e per oltre 50 anni ha sofferto per i fortissimi dolori ai piedi. Sofferenze che ricordavano quelle di Gesù sulla croce. La malattia poi si è estesa paralizzando quasi tutto il corpo. Alla fine della sua vita, Fra Immacolato riusciva a muovere solo la testa, un braccio e parte del busto.
“La Celebrazione di Venerabilità di Fra Immacolato ha trovato l’intera comunità di Campobasso pronta a lasciarsi coinvolgere da questo atto che nasce da quella stessa speranza che Fra Immacolato esercitò in vita e che lo portò a sperimentare forme di fiducia altrimenti impensabili” ha detto il sindaco, “oggi e sempre Campobasso continuerà a scambiarsi un abbraccio con Fra Immacolato”.
“Fra Immacolato ebbe la capacità di far divenire la sua stessa casa – prosegue Roberto Gravina – il luogo in cui visse praticamente per tutta la vita insieme ai suoi affetti più cari, essa stessa comunità, accogliendo presso di sé, in ogni modo e in ogni occasione, quanti ebbero bisogno di una luce differente e più profonda con la quale illuminare la propria ragione di vita. A ben guardare, quella capacità di includere e di andare incontro all’altro anche in quella condizione di estrema costrizione fisica che dovette vivere, rappresenta compiutamente il bene più grande che Fra Immacolato ci ha donato e ne esplica l’interesse sociale, l’attenzione verso la persona che partiva dalla scelta di avere fiducia”.
Come detto, Fra Immacolato è stato riconosciuto Venerabile per decreto firmato da Papa Francesco. Queste le parole del Cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, intervenuto alla cerimonia celebrata nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Campobasso: “Si verifica quello che è scritto nel Magnificat, il Signore innalza gli ultimi. Fra Immacolato dimostra che anche la malattia può essere un cammino per incontrare il Signore, con la malattia ci si può aprire”.
Il vescovo di Campobasso Bregantini ha quindi sottolineato l’importanza della giornata che “dà una grande gioia e culmina con un cammino di quarant’anni e oltre. Un cammino di consapevolezza, abbiamo capito che c’è bisogno di modelli, di idee. Cristo ci ha amato tramite persone concrete che anche nel dolore sanno dire che Dio è amore. Non c’è nessun dolore che non abbia un messaggio di bene”.
commenta