And the winner is...

Rigenerare i borghi storici con cultura e imprenditoria, per il Molise scelta Civita. Saranno finanziati 14 progetti, anche una galleria d’arte

Soddisfatto il sindaco Paolo Manuele che ripercorre le tappe che hanno condotto a questo risultato, con la graduatoria pubblicata dal Ministero della Cultura che individua i progetti - dei privati, associazioni e non solo - ammessi a finanziamento. Non solo solo di Civitacampomarano, dove nei mesi scorsi si sono svolti incontri divulgativi per spingere alla partecipazione, "ma arrivano anche da fuori, da Termoli ad esempio, e questo ci riempie di orgoglio. Davvero si può mettere in circolo una microeconomia in questi piccoli centri"

Quando un molisano pensa a un piccolo borgo che ha creduto nella cultura per rigenerarsi – o risollevarsi, se si preferisce – pensa a Civitacampomarano e al suo festival di street art. Beh, deve aver pensato qualcosa di simile anche il Ministero della Cultura che ha deciso di destinare proprio a Civita, unico comune nel Molise, i finanziamenti per Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici, finanziato dall’Unione europea (188 mln la dotazione complessiva). Si tratta di fondi Pnrr, legati alla Linea B della misura “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”. Per intenderci, la Linea A era quella, sempre per l’investimento sull’attrattività dei borghi storici, che ha visto Castel del Giudice destinatario di 20 mln di euro (in quel caso veniva finanziato un progetto per ogni regione).

civitacampomarano bando borghi

Stavolta invece a sbaragliare tutti è stato il comune che da anni prova a risalire la china facendosi conoscere anche fuori dai confini con iniziative culturali che gli sono valse l’associazione con la frase ‘Il Molise che r-esiste”, che campeggia – non a caso – su uno dei suoi muri rivitalizzati dagli street artist. Bando borghi, dunque, con Civitacampomarano risultato vincitore – dopo essersi candidato (era il 2022) – con il progetto locale “Civitacampomarano: tra identità e innovazione per guardare al futuro” finanziato per 1 milione e 600mila euro (il massimo assegnabile per un Comune in forma singola era di 2 mln, circa 2.5 se in forma associata. Va da sè che il Molise poteva ambire al massimo ad un finanziamento). Un progetto che l’ente locale non farà da solo, perché alla parte pubblica è associata quella privata. E, con una procedura su Invitalia con il Bando Imprese – e non passando direttamente per il Comune “tanto che molti progetti non li conosco”, spiega il sindaco Paolo Manuele – hanno risposto in tanti, anche da fuori, e 14 progetti (ma ne sono stati presentati di più, ndr) sono stati ammessi a finanziamento. Proposte che arrivano da – per fare alcuni esempi – MoliseCinema, Frentania Teatri, l’associazione CivitArt (quella del festival, appunto), ma anche da attività ricettive, da una falegnameria e da singoli proponenti. “Non tutti sono di qui – argomenta il sindaco – dove abbiamo organizzato degli incontri divulgativi con la cittadinanza. Ma che alcuni arrivino da fuori, sì, ci riempie di orgoglio”.

bando borghi progetti civita

L’Avviso, si legge sul sito del MiC, è finalizzato a favorire il recupero del tessuto economico-produttivo dei 294 borghi assegnatari delle risorse, “borghi storici che sono la spina dorsale del patrimonio culturale italiano”. Esso assegna quasi 200 milioni di euro dei fondi previsti dal MiC per il Piano nazionale borghi, finanziato con il Pnrr, al sostegno di micro, piccole e medie imprese interessate a promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli comuni attraverso l’offerta di servizi, sia per la popolazione locale sia per i visitatori, nonché la sostenibilità ambientale, proponendo progetti attenti alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla riduzione dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti, alle soluzioni di economia circolare.

paolo manuele sindaco civitacampomarano

Bene, per Civitacampomarano (e altri 293 comuni italiani) una grande opportunità, come conferma – entusiasta – il primo cittadino. “Ci crediamo molto, d’altra parte questo intervento si inserisce lungo un continuum di iniziative – come il festival – che stiamo portando avanti da anni”. Questa nuova progettualità – che ne somma, come visto, diverse ma con un unico comune denominatore – “ci rafforza nel nostro intento”. Anche perché i progetti presentati, e valutati positivamente dal Ministero, dovevano avere la caratteristica di poter ‘continuare sulle proprie gambe’ una volta finito il finanziamento. Progetti, spiega Invitalia, da realizzare in 18 mesi e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025. Quindi, in attesa del decreto che ripartirà i fondi – progetto per progetto – Civitacampomarano comunque si gode questa positiva notizia, ufficiale da pochi giorni.

“Si può davvero mettere in piedi – ci spiega il sindaco Manuele – un vero e proprio sistema che, su scala locale, crei una microeconomia”. Imprenditoria, dunque, culturale, artigianale, gastronomica e ricettiva. Il tutto con l’obiettivo di arrivare a una rigenerazione del piccolo borgo – circa 300 anime e soggetto a dinamiche di spopolamento incipienti, specie dopo l’evento franoso di qualche anno fa – che a tirare i remi in barca proprio non ci pensa. Alla vigilia (dal 14 al 16 giugno) della nona edizione del festival Cvtà Street Fest e dell’inaugurazione (che ci sarà a luglio) dell’esposizione, al Castello che diventa dunque Museo, di una collezione di arte contemporanea (grazie a un progetto della Direzione Regionale Musei inserita nel PaC – piano di arte contemporanea del MiC), nuovi orizzonti culturali si aprono per il borgo che diede i natali a Vincenzo Cuoco.

Già perché tra i 14 progetti c’è quello dell’associazione Civt’Art e questo, il sindaco, lo conosce bene. Prevede la realizzazione di una Galleria di arte contemporanea, con uno spazio espositivo stabile, in un immobile che si trova nella parte alta del paese e che potrebbe fungere da nuovo catalizzatore turistico per Civita. Nelle intenzioni del sindaco e della sua amministrazione anche il ‘sogno nel cassetto’ di diventare residenza d’artista (anche Lucito e Provvidenti da anni sperimentano questa forma di turismo artistico-culturale, ndr). Anche in quel caso, è stata individuata una casa in cui si potrebbe mettere in pratica questo ulteriore progetto.

Tutto si lega, dunque. Civitacampomarano ha scelto cosa vuole diventare da grande e, passo dopo passo, sta arrivando alla meta.

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