Lutto cittadino

L’ultimo saluto a Gabriele Di Vito: la commozione di Campomarino e Guardialfiera, l’abbraccio dei compagni di calcio

I funerali nella chiesa Santo Spirito gremita all’inverosimile. Lutto cittadino durante le esequie. Le lacrime di tutti, le parole di don Rosario: “Giovane ricco di qualità e altissime virtù”. I compagni: “Eri il nostro riferimento”

Piange, Campomarino. E piange Guardialfiera, il Molise, il mondo del calcio regionale. C’è la famiglia, distrutta. Stordita da un dolore innaturale e per questo inconsolabile. E ci sono i tantissimi amici  e compagni che inghiottiscono lacrime e asciugano gli occhi. Ci sono i rappresentanti di diverse società calcistiche. Ci sono i suoi concittadini, conoscenti, bambini, giovanissimi.

Gabriele Di Vito, stroncato da un malore dopo la seduta di allenamento la sera di martedì, 5 marzo, ha commosso tutti e oggi per i suoi funerali sono arrivate persone, conoscenti, amici da ovunque.

Il volto di Gabriele resterà per sempre nel cuore di ognuno di loro. C’è stata grande compostezza in questo pomeriggio piovoso e triste, un silenzio di rispetto verso Gabriele che alle 15 ha salutato tutti per l’ultima volta, dalla chiesa Santo Spirito del suo paese: Campomarino.

Funerali Gabriele
Funerali Gabriele
Funerali Gabriele
Funerali Gabriele
Funerali Gabriele

Lacrime e carezze sul carro funebre: questo il salutoall’arrivo del feretro. Ci sono le sciarpe, i messaggi, i fiori. C’è tutto l’amore che lui aveva conquistato sul campo. Quello di calcio e quello della vita.

“Siamo qui a pregare per Gabriele – ha detto il parroco don Rosario Candigliota – un giovane ricco di qualità e virtù e che per questo aveva saputo seminare amore ricevendone altrettanto, come dimostra questo tanto dolore che proviamo per la sua improvvisa scomparsa”.

Non è un momento semplice neanche per il calcio. Tra chi lo vede illusoria fabbrica di sogni e chi solo strumento economico; Gabriele (come tanti giovani in Molise) giocava invece soltanto per passione. Correva dietro al pallone da quando era un bambino. Lui incarnava la ricchezza dei valori dello sport, quelli puliti, e lo faceva con spontaneità e verità. Lo dicono continuamente, in queste ore, i suoi compagni. Lo scrivono. Lo confessano fra di loro: “Per molti di noi era un riferimento. Lui era il calcio puro dei bambini, il fratello che tutti vorremmo avere”.

Il sindaco di Campomarino e quello di Guardialfiera hanno proclamato il lutto cittadino: sugli edifici pubblici la bandiera è a mezz’asta, gli esercizi commerciali hanno abbassato le saracinesche durante le esequie. Gabriele, morto a 30 anni su un campo da calcio, sarà per sempre un’icona che il tempo non sbiadirà, come accade per i Super Eroi.

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