Termoli

Acque agitate nel centrosinistra, nei civici strappi e nuovi ingressi

In una recente riunione si è consumato uno strappo nella coalizione civica per le amministrative di Termoli. Fatto il programma, tra nuovi ingressi mal digeriti e nomi di candidati sindaco che non sono saltati fuori, ecco che Rete della Sinistra e Alternativa Civica si sono chiamati fuori

Non sarà sfuggito ai più attenti osservatori il cambio di denominazione della coalizione civica per Termoli che ha preso ora il nome di ‘Coalizione civica e progressista’. Ma il cambio linguistico ne nasconde, ovviamente, un altro ben più sostanziale: quello delle sigle (e dunque dei soggetti, civici o politici che dir si vogliano) aderenti.

La nota diramata agli organi di stampa stamane – questa – reca la firma di Termoli Domani (soggetto che ha tra i suoi punti di riferimento l’ex governatore Giovanni Di Stasi), Movimento Equità Territoriale (capeggiato dall’ex sindaco Vincenzo Greco), Alleanza Verdi e Sinistra ma, ancora, Liberi e Socialisti (tra questi la figura di spicco è quella di Oreste Campopiano). Le altre new entry sono Insieme, Azione e Proposta Democratica. Un nome, quest’ultimo, che è un inedito e che risponde – di qui anche la similitudine con il partito ‘originario’ dei suoi esponenti – alle figure, tra le altre, di Laura Venittelli ma anche Michele Ventresca. Insomma ai ‘fuoriusciti’ dal Pd. Come noto infatti l’ex parlamentare non ha gradito affatto la scelta dei suoi colleghi di partito ricaduta sull’avvocato Joe Mileti tanto da aver scritto alla segretaria Shlein comunicandole il suo addio al circolo termolese.

E mentre – ancora – tutto tace, c’è chi è pronto a scommettere che la candidatura di Mileti sia tutt’altro che bruciata sebbene abbia portato Costruire Democrazia a ricusarla, con il Movimento 5 Stelle che pare essere – ma l’ufficialità su questo non c’è – la prossima carta a cadere in quello che ha tutta l’aria di un effetto domino. Pd e VotaXTe, gli altri e primi sostenitori di questa proposta che ha sparigliato le carte nel centrosinistra termolese, sembrerebbero (ma il condizionale è sempre d’obbligo) invece intenzionati a rimanere sui propri passi (e dunque su Mileti). D’altra parte silenzio e mancate smentite parlano di un’impasse.

 

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La Coalizione Civica e Progressista, “si pone l’obiettivo di scrivere a più mani una pagina inedita per Termoli”, sulla base di un progetto di governo che sia pienamente condiviso. È ormai chiaro ed evidente che, per superare le vecchie contrapposizioni personalistiche e di potere, servano un nuovo protagonismo della società civile, un profondo mutamento del governo della città, l’apertura e il pieno coinvolgimento dei cittadini, troppo spesso chiamati alla partecipazione solo nella fase elettorale”, è quanto messo nero su bianco nel comunicato delle ultime ore. Condivisione resta la parola d’ordine ma la ‘vecchia’ coalizione civica oltre ad acquisire nuove ‘tessere’, o nuove mani, ne ha perso anche altre. Sono ‘spariti’ infatti sia Rete della Sinistra-Termoli Bene Comune che il neo gruppo Alternativa Civica (sparita dai radar anche Termoli 2024). Ed era con loro che si era arrivati alla costruzione di un programma che solo fino a pochi giorni fa era pronto per essere condiviso e se del caso aggiornato con la cittadinanza, chiamata a fornire il proprio contributo di idee. Ma ora che gli autori si sono separati quel programma che fine farà?

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A quanto pare però l’ultima riunione della coalizione civica, in cui sarebbe ‘finalmente’ dovuto uscire (fatto il programma) il nome del o della candidata per lo scranno più alto del Municipio, non ha portato bene al gruppo. L’entrata di taluni (ex o legati al Pd su tutti) non è piaciuta a talaltri e il tanto atteso nome non è venuto fuori. Quello più quotato – forse perchè sarebbe condiviso dai più – potrebbe essere quello di Patrizia Manzo che però ha dalla sua le ‘catene’ a cinque punte legate alla regola del doppio mandato.

A venire fuori dalla riunione allargata insomma sono stati piuttosto dissensi e toni aspri. A seguito dei quali si è consumato lo strappo appunto con Rete della Sinistra e Alternativa Civica, entrambi da sempre fortemente critici di quella che chiamano ‘vecchia politica’. Fonti ben informate riferiscono di “riunione stile DC” e parlano di tatticismi politici con cui non voler avere a che fare.

I ‘fuoriusciti’ dalla coalizione, che avrebbe voluto proporre un’alternativa e alla destra e al centrosinistra che ha puntato su Mileti (un non politico, di cui però si contestano le ‘amicizie’ politiche), stanno ora a guardare in attesa di fare la propria mossa. Che Costruire Democrazia (con il candidato termolese Andrea Montesanto) e M5S vogliano dirottare (cosa che hanno già fatto o stanno sul punto di fare) per navigare nella loro stessa direzione? Presto, e difficile, da dire in questo clima di bocche cucite. O forse di tremori e sospiri.

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