Larino e guglionesi

Ponti interdetti, strade franate e asfalto frantumato: “In primavera partono i lavori”

La viabilità interna tra Guglionesi e Larino è compromessa da frane, voragini, asfalto dissestato. L'interdizione ai mezzi pesanti del Ponte dello Sceriffo complica le cose. La buona notizia è che stanno per partire interventi su diverse strade, come conferma il presidente della Provincia, "con finanziamenti importanti". Tempi ancora molto lunghi invece per il Ponte dello Sceriffo che dovrebbe passare di competenza all'Anas.

Percorrendo la strada provinciale 80 che costeggia la casa circondariale di Larino e porta alla Statale 647 Bifernina, si incrocia una voragine che occupa una carreggiata intera. Lì la strada è franata e il buco si è gradualmente allargato fino a fagocitare l’asfalto di tutta la corsia. Da mesi gli automobilisti procedono a senso unico alternato – e senza semaforo, ma solo con la garanzia della segnaletica stradale per evitare di finire dentro il fosso. Ovvio che, soprattutto di notte, il disagio è grande e il livello di pericolo alto.

Ma la voragine sulla sp 80 è solo uno dei tanti esempi di strade ridotte a colabrodo, in modo particolare per quanto riguarda le vie di collegamento tra i comuni di Larino e Guglionesi, che si affacciano sulla Bifernina dove intanto il Ponte dello Sceriffo resta interdetto ai mezzi pesanti.

La buona notizia è che, almeno per quanto riguarda la sp 80, i lavori sono imminenti. Ed è il presidente della Provincia Pino Puchetti – che a Larino è anche sindaco – a spiegarlo: “Entro marzo, aprile al massimo, lì verrà effettuato un intervento tampone, sono stati impegnati circa 40mila euro”.

Frana sp 80 Larino

Nel frattempo Molise Acque  ha assunto l’impegno di procedere con la regimentazione delle acque. Quella voragine che si è creata infatti è il risultato di una mancata canalizzazione delle acque in eccesso della condotta idrica che parte dal serbatoio di contrada Monte Arcano. Puchetti spiega che “con Molise Acque abbiamo attivato una conferenza di servizi e verificato che la causa della frana è proprio l’acqua che non viene smaltita e di fatto fuoriesce”, andando a compromettere la stabilità della tenuta stradale. Questo spiega perché solo negli ultimi anni la frana ha cominciato ad allargarsi: prima il serbatoio lì non c’era.

Impianto fotovoltaico Larino Enel. Sindaco Puchetti

Intanto sono stati già previsti una serie di interventi per quella che è la difficile viabilità interna, che con il ponte dello Sceriffo interdetto da oltre cinque anni e i tempi di ripristino che si prevedono decisamente lunghi, tanto interna non è più, perchè di fatto per alcuni veicoli costituisce l’unica alternativa possibile. Puchetti illustra le priorità degli interventi che riguardano le strade di collegamento tra Guglionesi e Larino: 600mila euro per la sp 126 che collega Guglionesi alla Bifernina (“Nella somma è compresa anche la ricostruzione del ponticello”); 70mila euro per i lavori di sistemazione della sp 87, la strada dei viaggi da incubo degli operai Stellantis che avevano documentato con un reportage dal bus le condizioni dell’asfalto.

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La strada che collega Guglionesi a Termoli passando per San Giacomo, la Sp 168, beneficerà di 600mila euro quelli per il rifacimento del manto stradale che con il sistematico passaggio dei tir che trasportano gesso dalla cava allo stabilimento (e che non possono utilizzare il ponte dello Sceriffo) è distrutta e costellata da crepe e cedimenti.

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“I fondi in bilancio – aggiunge Puchetti – la maggior parte dei quali impegnati dal mio predecessore Roberti, si sono resi necessari perché bisogna rendere percorribili le alternative alla Bifernina, visto che per quanto riguarda il ponte Anacoreta, impropriamente chiamato Ponte dello Sceriffo, i tempi di ripristino saranno lunghi”.

Ponte sceriffo controlli

La cattiva notizia è questa, perché se per la viabilità interna la garanzia di Puchetti è che entro il 2024 i lavori verranno ultimati, per il ponte – cuore nevralgico anche per autobus e camion – c’è una grande incertezza. L’infrastruttura dovrebbe passare all’Anas (come anche la Sp 80) e a fine mese è in programma il consiglio di adunanza di Anas per valutare l’esistenza dei requisiti finalizzati al passaggio da strada provinciale a statale. Le somme stimate per la demolizione e la ricostruzione del Ponte Anacoreta (questo il nome corretto) oscillano tra i 6 e gli 8 milioni di euro.

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