Campobasso

Governo e Regione si tagliano i debiti a scapito dei creditori, Confindustria ricorre alle vie legali: incostituzionale

La legge prevede che le regioni come il Molise, che hanno un debito pro capite superiore a 1500 euro, attivino una procedura speciale per chiudere tutti i propri debiti commerciali con transazioni penalizzanti per i creditori (si va dal 40% dei crediti più vecchi all’80% dei crediti più recenti)

La Regione Molise, recependo le indicazioni della Legge di Bilancio varata dal governo, ha avviato la procedura di rilevazione dei crediti commerciali certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2023, vantati da imprese, enti e cittadini. E – come ha detto Micaela Fanelli nella seduta di consiglio regionale, oggi martedì 20 febbraio – la delibera numero 48 dello scorso 29 gennaio ammonta a 60 milioni di euro di crediti.

Tuttavia dura è la posizione di Confindustria che – in una nota a firma del presidente Vincenzo Longobardi – commenta con sconcerto e incredulità il provvedimento adottato dalla Regione Molise.

“Apprendiamo oggi, dopo tre settimane dalla sua adozione, il contenuto della delibera firmata lo scorso 29 gennaio. Tutti i soggetti che hanno crediti commerciali nei confronti della regione Molise devono adoperarsi per essere inseriti in un apposito elenco per accedere ad una transazione, e chi non lo farà perderà il proprio credito – spiega Longobardi – La delibera regionale, che interessa una moltitudine di soggetti che hanno svolto prestazioni, hanno fatturato e che aspettano solo di essere pagati dall’ente regionale, scaturisce dalla Legge di Bilancio 2023 fatta dal Governo Meloni. Questa legge prevede che le regioni come il Molise, che hanno un debito pro capite superiore a 1500 euro, attivino una procedura speciale per chiudere tutti i propri debiti commerciali con transazioni penalizzanti per i creditori (si va dal 40% dei crediti più vecchi all’80% dei crediti più recenti)”.

Confindustria Molise sottolinea che la procedura dettata dal provvedimento regionale rappresenta un danno – perché aderire ad una transazione non equivale alla liquidazione del credito – e lascia l’amaro in bocca perché “la mancata diffusione della delibera regionale approvata lo scorso 29 gennaio è penalizzante” per tutti coloro che vantano dei crediti nei confronti dell’ente regionale.

Gli organi regionali, infatti “si sono premurati di rassicurare i cittadini sulla copertura, da parte del governo nazionale, del debito risultante dal bilancio regionale – scrive Longobardi -mentre hanno taciuto l’obbligo conseguente a coprire i debiti pregressi accumulati dalla regione Molise con la suddetta procedura, presente nella delibera di Giunta numero 48. Vista la sua straordinarietà, sarebbe infatti stato opportuno assicurarne la massima diffusione, anche attraverso altri canali, per raggiungere il maggior numero di soggetti interessati.  Infatti, chi vanta un credito già fatturato con la regione Molise, lo perderà se non si adopererà per iscriversi nell’elenco creditori e accedere alla transazione”.

Confindustria esprime forti dubbi sulla costituzionalità del provvedimento: “Esistono, infatti, dei diritti dei creditori codificati e garantiti da leggi civilistiche e fallimentari, che non pensiamo possano essere annullati da una legge di bilancio. La nostra Associazione sta valutando la possibilità di ricorrere alle vie legali per bloccare una procedura fortemente lesiva degli interessi delle imprese e dei cittadini molisani”.

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