Consiglio regionale

Roberti durissimo in aula: “Chi mi ha preceduto ha fatto del male al Molise. Liste d’attesa? Da risolvere 60mila prenotazioni inevase”

Approvate le mozioni dell'opposizione sul miglioramento delle liste d'attesa e sul ripristino della postazione medicalizzata del 118 a Montenero. Il Governatore ha parlato anche dello stanziamento nella legge di bilancio approvata ieri dal Governo Meloni di 40 milioni di euro per il Molise

“Ci sono 60mila prenotazioni inevase da risolvere. Il direttore generale Asrem ha attivato una task force perché la normale amministrazione ha mostrato tutti i suoi limiti”. Così il presidente regionale Francesco Roberti ha spiegato cosa azienda sanitaria e Regione stanno facendo per risolvere il problema delle infinite liste d’attesa che portano i cittadini a dover attendere mesi per visite anche urgenti. Il suo intervento, durante il Consiglio regionale di oggi 17 ottobre, è stato particolarmente duro con chi l’ha preceduto alla guida della Regione.

“Negli anni precedenti si partiva dal Molise per andare a Roma a parlare con il Governo con l’obiettivo di fare del male al Molise per colpire il nemico di turno, non di fare del bene a questa Regione” ha detto Roberti riferendosi al precedente governo Toma, sempre di centrodestra. “A differenza degli anni precedenti che hanno creato un quinquennio di immobilismo le cui conseguenze le abbiamo subite tutte, in particolare durante il Covid – ha aggiunto Roberti -. Noi non siamo andati a Roma con il cappello in mano, anzi devo dire che il Governo Meloni in meno di tre mesi ci ha dato la prima risposta e questo dipende anche dal fatto che quando si va a Roma con le idee chiare e non si mente, soprattutto, portando le carte, si ha la possibilità di far valere i propri diritti e di riconoscere i propri doveri per superare le criticità” ha concluso il Presidente della Giunta regionale in relazione allo stanziamento nella legge di bilancio di 40 milioni di euro per il Molise, prima tranche di 200 milioni in 5 anni.

Sulle liste d’attesa ha specificato che “il Molise ha recepito il piano nazionale e ha elaborato quello regionale”. Il piano prevede maggiore visibilità al sistema del Cup, agende di prenotazione che mettano insieme strutture pubbliche e private e un sistema integrato per l’attività di intramoenia.

“Dopo quattro anni ci siamo ritrovati in una situazione drammatica nella quale non riusciamo a evadere 60mila prestazioni sanitarie e ora dobbiamo porre rimedio riorganizzando da capo il sistema unico di prenotazione” ha detto prima dell’approvazione all’unanimità di una mozione della minoranza per la risoluzione delle liste d’attesa. Per Roberti sotto accusa anche il software varato pochi mesi fa ma incapace di riconoscere le prenotazioni d’urgenza e quindi colpevole di aver aggravato la situazione.

Il governatore ha annunciato che nelle prossime ore sarà approvato un decreto che inserisce i privati accreditati nel sistema unico di prenotazione di esami e visite specialistiche. “Anche i privati – ha detto – dovranno necessariamente e obbligatoriamente entrare a far arte del Cup unico. Se prima non era possibile farlo, oggi si può e si deve fare grazie ai chiarimenti definitivi avuti dalla giustizia ordinaria in merito”.

Roberti ha quindi espresso con forza tutta la frustrazione per l’ennesima rottura delle Tac all’ospedale di Termoli annunciando possibili nuove ispezioni negli ospedali e provvedimenti disciplinari. Parlando dei due macchinari diagnostici rotti venerdì scorso, la cui riparazione è avvenuta nelle scorse ore, Roberti ha affermato che all’origine del guasto c’è stata una problematica di natura elettrica.

La rottura di due TAC in contemporanea all’ospedale di Termoli è pari alla possibilità di trovare un marziano sulla Luna – ha tuonato -. Eppure puntualmente ogni due mesi succede la stessa cosa, e questo accade perché si fanno due appalti diversi, uno per comprare il macchinario e un altro per installarlo, e quando lo si installa non lo si mette sotto un gruppo statico di continuità, ma lo si attacca alla prima presa di corrente, cosa che non farebbe nemmeno il più becero elettricista. Tanto paga Pantalone. Basta con questa logica”.

“Mi domando – ha concluso Roberti – quanto sarebbe costato un semplice gruppo statico di continuità piuttosto della manutenzione con pezzi di sostituzione che devono arrivare dall’Olanda”.

Ambulanza 118

In precedenza l’aula aveva approvato quasi all’unanimità, con la sola astensione dell’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti, la mozione dei consiglieri Pd sulla necessità di garantire un medico H24 alla postazione 118 di Montenero di Bisaccia che da qualche mese (da settembre, ndr) ne è sfornita di notte. La stessa mozione era stata già approvata in maniera unanime dal Consiglio comunale montenerese.

Gli esponenti dell’opposizione hanno rimarcato più volte la necessità di intervenire, mentre il presidente Roberti ha fatto sapere che si sta cercando di realizzare una “sperimentazione differente con alcune ambulanze demedicalizzate insieme con auto con medico a bordo, almeno nelle aree in cui si può raggiungere l’ospedale più celermente. Nel frattempo continueremo a cercare medici”.

Ha fatto discutere l’intervento dell’assessore Cefaratti per il quale “né Roberti, né nessun altro qui può risolvere il problema che è nazionale. Dobbiamo pensare a un modello diverso di 118 demedicalizzandolo e lasciando i medici in punti strategici del territorio”. Il consigliere Pd Vittorino Facciolla ha definito “dichiarazioni deliranti” quelle dell’assessore. “Il Piano operativo sanitario di Toma approvato nel 2022 dice l’esatto contrario. Siamo alla follia totale”.

Il presidente Roberti ha provato a metterci una pezza sostenendo che “nessuno dice che bisogna demedicalizzare tutte le postazioni 118” garantendo quindi l’impegno per cercare di coprire il turno del 118 a Montenero anche di notte. Un tentativo in atto è quello di coinvolgere le guardie mediche, dopo il necessario corso sulle operazioni di urgenza che riguardano appunto gli interventi del 118.

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