(ri)generazione dell'appennino

Castel del Giudice laboratorio per la rigenerazione dei borghi: 50 universitari del Politecnico di Torino studiano qui nuovi progetti

Gli studenti del Politecnico di Torino per quattro giorni nel piccolo borgo per dar vita a proposte per la rigenerazione delle zone interne. Lavoreranno all’interno delle iniziative previste da ‘Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione dell’Appennino’, il progetto vincitore del bando Borghi. Il sindaco Lino Gentile: “Sono nate delle interessanti proposte, che poi presenteranno come lavoro di fine anno nel corso di laurea”.

Territori fragili, progetti rigenerativi, piccoli borghi. Parole chiave per un percorso, anzi una sorta di full immersion, che ha portato a Castel del Giudice – dal 17 al 20 ottobre scorsi – cinquanta studenti del corso di laurea triennale in Architettura del Politecnico di Torino – Atelier Città e Territorio, che affronta in chiave progettuale il tema della fragilità socio-spaziale dei territori di margine.

Di cosa si è trattato nello specifico? Gli aspiranti architetti hanno analizzato e studiato i progetti rigenerativi passati e in corso del comune di Castel del Giudice, scelto come caso studio per l’anno accademico 2023/2024. Gli studenti lavoreranno all’interno delle iniziative previste da ‘Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione dell’Appennino’, il progetto vincitore del bando Borghi  – Linea A del Ministero della Cultura: un investimento di 20 milioni di euro assegnati dal Piano di ripresa e resilienza per la rigenerazione del territorio e lo sviluppo sostenibile.

I ragazzi hanno vissuto il territorio molto da vicino, dalla partecipazione ai rilievi nei cantieri aperti a Borgotufi alle attività a contatto con le realtà agricole ed imprenditoriali che negli ultimi anni sono state motore di rigenerazione di Castel del Giudice, come la visita all’azienda agricola Melise, che coltiva mele biologiche ed altri prodotti di agricoltura sostenibile, al birrificio Malto Lento, all’Apiario di Comunità, al Centro Studi Casa Frezza.

“Far guardare i nostri territori con nuovi occhi è un arricchimento per il percorso di sviluppo a cui stiamo lavorando – ha sottolineato il sindaco Lino Gentile, che ha accompagnato gli studenti alla scoperta del paese -. Gli studenti hanno osservato la nostra realtà, cogliendo nuovi punti di vista per dare origine ad idee progettuali che saranno valutate al fine di essere realizzate, in merito ai possibili utilizzi di destinazione di alcuni immobili, sulla fruizione pubblica di spazi e la valorizzazione di luoghi panoramici. Si sono, inoltre, confrontati con le persone del paese, dai giovani agli anziani, ed è da questo dialogo che sono nate delle interessanti proposte, che poi presenteranno come lavoro di fine anno nel corso di laurea”.

Castel del Giudice 50 studenti politecnico Torino

Ad accompagnare gli studenti, i docenti Antonio De Rossi e Loris Servillo dell’Atelier Città e Territorio del corso di laurea triennale in Architettura del Politecnico di Torino, accompagnati dai collaboratori Marco Del Fiore, Mauro Fontana, Federica Serra e Matteo Tempestini. Nella quattro giorni i giovani hanno incontrato ed interagito con amministratori e tecnici locali, ma anche con gli abitanti del paese, entrando nelle case e nei luoghi pubblici, per conoscere da vicino le esigenze della popolazione e trarre spunto per elaborare progetti in linea con le attività di rigenerazione.

L’ingegnere Rosita Levrieri, responsabile dell’ufficio unico del progetto di rigenerazione del Comune, ha esposto loro la mission, gli obiettivi e le attività previste dal progetto del bando Borghi. Mentre l’architetto Enrico Ricci ha illustrato le modalità di attuazione degli interventi infrastrutturali mediante lo strumento della Società di Trasformazione Urbana e l’importanza della realizzazione di progetti cantierabili e della vicinanza con le maestranze previste in cantiere.

Gli studenti hanno dialogato, inoltre, con l’architetto Nicola Di Biase, progettista della componente privata della Vello Spa che si è soffermato sugli investimenti dell’albergo diffuso Borgotufi, dove sono attualmente in fase di realizzazione alcuni lavori finanziati dal Cis – Contratti Istituzionali di Sviluppo, per la creazione della Casa della Conoscenza, che ospiterà una biblioteca e spazi per l’incontro degli abitanti.

Grazie a queste esperienze di arricchimento professionale e umano, i futuri architetti del Politecnico di Torino hanno elaborato i primi concept progettuali per gli spazi pubblici del borgo, che sono stati presentanti al sindaco e all’amministrazione. Nei prossimi mesi, gli studenti – suddivisi in gruppi di lavoro da 3 o 4 e guidati dai docenti e dai loro collaboratori – lavoreranno nello sviluppo di dettaglio dei progetti che saranno poi presentanti e restituiti alla cittadinanza.

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