Anteprima nazionale

Giovanni Mancinone a Macchiagodena col suo nuovo libro ‘Mostri. Quando non c’è più l’amore’

Mercoledì 2 agosto, alle ore 18,30, il nuovo appuntamento rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima” sarà con il giornalista e scrittore Giovanni Mancinone. L’autore porterà, in anteprima nazionale, nel paese della provincia di Isernia, conversando con Sabrina Varriano (giornalista), che modera l’evento con la partecipazione di Rossana Venditti (giudice minorile) e Rosalisa Iannaccone (docente), il suo nuovo libro Mostri. Quando non c’è più l’amore. Dieci storie di violenze, omicidi e tradimenti (Rubbettino); prefazione di Oria Gargano. Introdurrà e saluterà il primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone. L’evento si terrà in Piazza Ottavio De Salvio. Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con la Pro Loco di Macchiagodena e il network Borghi della lettura.

 

“MOSTRI. Quando non c’è più l’amore. Dieci storie di violenze, omicidi e tradimenti” (Rubbettino).

Dieci capitoli, undici vittime. Le cronache raccontate in questo libro hanno in comune territori dove apparentemente il vivere è quieto e tutto è vicino. E vicini, troppo vicini sono gli assassini: tutti maschi. In comune tra le storie raccolte, indagate e raccontate da Giovanni Mancinone c’è anche un altro elemento. Si poteva evitare. Bastava dire, non nascondere, non aspettare. In alcuni casi, ci sono colpe pubbliche. In tutti, segreti privati, nascosti per la paura di rompere la patina del quieto vivere. I pezzi di cronaca ignorano le differenze tra sud e nord, campagne e metropoli, poveri e ricchi, e compongono una unica storia, quella di un Paese nel quale le donne sono infinitamente più forti rispetto a soli pochi decenni fa, ma troppo spesso pagano la loro forza, la loro indipendenza, il loro “no”, con la vita. (Roberta Carlini – “inGenere.it”)

 

Una dopo l’altra le vicende scorrono, veloci e terribili, raccontando un maschilismo tossico e barbarico incapace di rispetto verso l’altra o l’altro. Dieci storie di femminicidi – e anche di un omminicidio – ripescate nelle cronache di una provincia placida e anonima compongono una sorta di mappa delle tante sfumature che assume la violenza sessista. Lo stile asciutto, quasi asettico, con cui Giovanni Mancinone descrive fatti turpi contribuisce a rendere più efficace l’affondo nelle oscurità dell’animo di uomini autori di violenze contro le loro partner. Ma lo scrittore non si astiene dal giudizio e coglie le asimmetrie: c’è la vittima, che vuole fare le sue scelte, e c’è un uomo che glielo impedisce, uccidendola. Quasi sempre è un compagno che non sa accettare la conclusione di una relazione amorosa e l’autonomia femminile. Oltre cento donne ogni anno muoiono per femminicidio, una strage che continua a ripetersi, sempre con lo stesso copione. Sono utilissime, quindi, queste pagine che dimostrano l’importanza di andare oltre la superficie se vogliamo comprendere la radice del problema, che è una millenaria cultura maschilista e di sopraffazione. I ‘mostri’ sono tali non per una qualche eccezionalità, bensì per il rifiuto di emanciparsi da arcaici e comodi stereotipi. La strada dell’autodeterminazione è stata dolorosa, complicata, contraddittoria. Ma le donne hanno sperimentato sulla propria pelle che è l’unica possibile per vivere in libertà. Gli uomini cominciano a capire che è un cammino da percorrere insieme perché è anche a loro vantaggio. E per questo libro, che ne è tangibile testimonianza, va ringraziato l’autore e il suo competente e lucido sguardo di giornalista. (Tiziana Bartolini – direttora “NOIDONNE” www.noidonne.org).

giovanni mancinone libro mostri

 

Giovanni Mancinone (Castelmauro 1951), giornalista. Ha pubblicato Molise criminale (Rubbettino) che ha ottenuto numerosi riconoscimenti e tra questi il Premio Piersanti Mattarella (Sezione inchiesta), il Premio Città di Polesella (giuria presieduta da Massimo Carlotto) e il Premio OMCOM (Fondazione Caponnetto). Prima di entrare in Rai, dove ha ricoperto il ruolo di vicecaporedattore nella redazione della Tgr del Molise, firmando centinaia di servizi per il Tg1, il Tg2, il Tg3, Rainews24, Gr1 e Gr2, ha scritto per «l’Unità», «Paese Sera», «Rassegna Sindacale» e «Il Tempo». Nella sua carriera professionale si è occupato di numerosi fatti di cronaca con una attenzione particolare alle tematiche sociali e ambientali.

 

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