L'operazione della finanza

Fingono lavori al Castello di Torella e fatturano 145mila euro al proprietario morto: 4 arresti nella maxi truffa

Quattro persone ai domiciliari dopo l'indagine delle Fiamme Gialle di Isernia: nei guai anche un commercialista pentro e un tecnico asseveratore di Campobasso

Per ottenere i crediti fiscali dovuti ai bonus edilizi avevano finto di ristrutturare persino l’antico castello di Torella del Sannio intestando fatture per quasi 150mila euro a uno dei comproprietari che però è deceduto da tempo.

È soltanto uno degli aspetti più paradossali emersi nell’inchiesta della Guardia di Finanza del gruppo di Isernia coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo pentro (guidata dal Procuratore Carlo Fucci che oggi ha spiegato i dettagli dell’operazione in una conferenza stampa) che nella giornata di ieri 22 marzo ha portato termine una complessa operazione di polizia giudiziaria con l’arresto ai domiciliari di quattro persone, di cui tre residenti in provincia di Isernia e una in provincia di Cosenza.

carlo fucci

Le operazioni sono state svolte nelle province di Isernia e Cosenza contemporaneamente a perquisizioni e sequestri nei confronti di due società con sede legale a Isernia e nei confronti di diverse persone residenti in entrambe le province. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno permesso di svelare le truffe ai danni dello Stato derivanti dalla formazione di crediti fiscali per lavori edilizi legati ai vari bonus esistenti ma in realtà mai realizzati dalle due società che erano apparentemente indipendenti ma avevano la stessa sede legale nello studio di un commercialista iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Isernia, finito ai domiciliari nell’operazione di ieri in quanto amministratore di una delle due aziende.

Le indagini hanno svelato che le due società avevano ottenuto crediti fiscali tramite il sistema del cosiddetto sconto in fattura per lavori mai svolti o completati a favore di committenti che apparentemente erano ignari di tutto. Tra gli arrestati anche un professionista di Campobasso, tecnico asseveratore delle pratiche edilizie di una delle società che aveva attestato la regolare esecuzione dei lavori fornendo quindi un apporto decisivo alla truffa.

L’uomo, in concorso con altri indagati, dovrà rispondere anche del reato previsto dall’articolo 119 comma 13 bis del cosiddetto Decreto Rilancio che ha previsto sanzioni più severe per le ipotesi di falso in asseverazioni emesse per ottenere incentivi pubblici previsti dallo stesso decreto. Gli immobili che rientravano in questo giro di truffe sono collocati in diverse province, da quella di Isernia a quelle di Campobasso e Latina.

Il caso emblematico è quello dell’antico Castello di Torella del Sannio del quale uno dei comproprietari, che risulta non essere più in vita, era l’ignaro intestatario di fatture per un importo di 145.680 euro di interventi in regime di ecobonus mai svolti.

Sono stati sottoposti a sequestro preventivo e quindi congelati sul cassetto fiscale delle due società crediti fiscali del valore di 765.696 euro e 585.024,70 euro, nonché altri crediti dal valore di 52.510,30 euro che erano presenti sul cassetto fiscale di un’altra società con sede a Velletri ma apparentemente estranea ai fatti. Quest’ultima aveva acquistato questi crediti di origine illecita da una delle società che fanno capo agli indagati.

In tutto il valore complessivo dei crediti fiscali sequestrati è pari a 1.403.231 euro. In questo modo è stata impedita l’ulteriore circolazione di questi crediti che per la legge sono inesistenti e quindi non possono essere utilizzati in compensazione. Le attività delle due società finite sotto indagine hanno prodotto crediti fiscali per circa 5 milioni di euro, esclusa la quota sequestrata. Questi 5 milioni saranno oggetto di verifica nel proseguimento delle indagini per accertarne l’origine.

Il sequestro preventivo è stato esteso anche ai crediti ceduti a terzi soggetti anche se acquistati in buona fede come già stabilito dalla Corte di Cassazione in circostanze simili. Le indagini dirette dal sostituto delegato e coordinate dal Procuratore della Repubblica di Isernia proseguono e non sono esclusi ulteriori sviluppi.

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