L'accusa

Cimitero animali ancora rinviato a Termoli: “Pericoloso per l’ambiente, quel progetto non si può fare”

La consigliera M5S Daniela Decaro spiega perché la maggioranza ha dovuto ritirare l'ordine del giorno fra vizi procedurali e rischi per la salute

Perché il cimitero per animali che Termoli attende da anni è stato rinviato ancora una volta dal Consiglio comunale? La giustificazione ufficiale data durante la seduta di venerdì scorso 24 marzo, è stata quella di dover approfondire alcuni aspetti ambientali.

Ma secondo la ricostruzione fornita oggi dalla consigliera M5S Daniela Decaro, dietro ci sarebbero una serie di errori commessi dalla maggioranza di centrodestra.

“Correva l’anno 2017, il nostro portavoce e attuale capogruppo Nick Di Michele, all’epoca unico esponente a sedere nei banchi del Consiglio Comunale con il simbolo del M5S, depositava, su istanza di attivisti e cittadini, una mozione con la quale impegnava il Sindaco e la Giunta dell’epoca (amministrazione Sbrocca), ad adottare da subito e predisporre tutte le procedure per la realizzazione di un cimitero degli animali che fosse pubblico e gratuito al fine di consentire a tutti, senza distinzione di censo, di poter seppellire degnamente i propri animali d’affezione” ricorda Decaro.

Varie vicissitudini più tardi “a giugno del 2019 l’amministrazione disponeva l’avvio di una esplorazione di mercato volta a verificare l’esistenza di operatori interessati alla nascita di un cimitero destinato alla sepoltura di animali di affezione, la stessa amministrazione ha pensato bene di portare all’attenzione del Consiglio Comunale, venerdì scorso 24 marzo, una approvazione variante a PRG per la realizzazione di un cimitero per animali d’affezione con annesso forno crematorio localizzato in via degli Oleandri (Difesa Grande) su proposta di un privato. È bastata una superficiale lettura della documentazione per capire la follia di quell’ordine del giorno che con un colpo di coda è stato poi rinviato in commissione per l’approfondimento”.

Consiglio comunale 24 marzo Termoli

Qui infatti emergono tutti i vizi della procedura. “Nella relazione tecnica illustrativa depositata dal privato committente dell’opera, al punto 6, requisiti igienico-sanitari si legge: “…il fabbricato servizi, in cui è collocato anche il forno crematorio, si trova ad una distanza di 13,71 m dal fabbricato residenziale più vicino. Il punto di emissione dei fumi dell’incenerimento è posto verso il prospetto principale del fabbricato servizi, quindi ad una distanza di 20,75 m dal fabbricato residenziale più vicino”. Alla luce di quanto si legge, o riteniamo che i forni crematori non emettano sostanze inquinanti e quindi la vicinanza alle abitazioni non sia pericolosa per la salute oppure se correttamente li classifichiamo anche alla luce della Sentenza del Consiglio di Stato n° 14 del 3 gennaio 2022 come industria insalubre di prima classe allora comprendiamo quanto l’emissione dei fumi sia pericolosa per l’ambiente e la collettività in quanto essa è costituita da polveri, monossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo, composti organici volatili, composti inorganici del cloro e del fluoro e metalli pesanti”.

Ma non è tutto, perché come evidenza la consigliera pentastellata “è lo stesso regolamento comunale n. 8/2018 a stabilire che occorre prevedere una fascia di rispetto cimiteriale estesa a 50 mt dal perimetro del cimitero con conseguente applicazione di una serie di restrizioni e vincoli circa l’utilizzabilità delle aree interessate. Ciò che sconvolge è che la variante è stata portata in Consiglio nonostante due note della Provincia di Campobasso di cui il nostro Sindaco è Presidente, in cui nella prima si legge: “In riferimento alla nota in oggetto si comunica che la Provincia di Campobasso non può rilasciare Autorizzazione Unica Ambientale in quanto la procedura non è stata eseguita secondo le modalità previste, mentre nella seconda si richiama la predetta nota e si aggiunge che: “…il rilascio dell’AUA potrà essere richiesto in attesa del procedimento per l’acquisizione di atti di assenso e pareri propedeutici al permesso di Costruire”. L’Arpa dava parere favorevole ma limitatamente alle valutazioni sulla componente geologica e acque sotterranee così come il Settore III del Comune dava nulla osta con prescrizioni ritenendo di indicare che per il perfezionamento della procedura di rilascio del titolo abilitativo è necessario osservare l’articolo 3 del Regolamento sul cimitero degli animali attualmente vigente il quale dispone che l’iter di approvazione del progetto e della relativa variante è quello indicato dall’articolo 8 del DPR 160/2010. Alla luce di quanto si è detto che senso ha riportare il progetto in Commissione? Per spendere altri soldi pubblici in gettoni di presenza? No grazie. Il progetto così com’è non s’ha da fare detta alla Manzoni, punto e basta. Sono tra i fautori della realizzazione di un cimitero per gli animali d’affezione ma ciò deve avvenire nel rispetto delle norme per garantire e salvaguardare la salubrità dell’ambiente e la salute collettiva, di un cimitero pubblico e gratuito affinché tutti possano seppellire i propri animali d’affezione e non solo i ricchi”.

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