Campobasso

Giovani e dispositivi digitali: come vietare l’abuso. Se ne parlerà alla Petrone

Il seminario è stato organizzato per rapportarsi alle esigenze delle nuove generazioni sempre più dipendenti dai loro strumenti elettronici.

“I no che aiutano a crescere. Giovani e dispositivi digitali: come vietare l’abuso, ma consentire l’uso”. È questo il titolo del seminario organizzato dall’istituto scolastico ‘Petrone’ di Campobasso. La scuola si è posta l’interrogativo di come rapportarsi all’esigenza dei ragazzi di essere sempre dipendenti dai loro strumenti elettronici. Bisogna essere “contenitivi” o libertari? Si cercherà di dare delle risposte a questi e ad altri interrogativi in occasione del seminario che si svolgerà il 3 marzo alle ore 16:30 nell’auditorium della sede centrale di via Alfieri. L’incontro vede la collaborazione con l’Associazione Alesia 2007 Onlus, che nasce per aiutare gli adolescenti in difficoltà e i genitori alle prese con un momento complesso della vita dei loro figli.

L’associazione annovera tra i soci onorari il professor Gustavo Pietropolli Charmet, uno dei più illustri psichiatri e psicoterapeuti italiani dell’adolescenza, già Docente di Psicologia Dinamica presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e socio fondatore dell’Istituto Minotauro di Milano, che da trent’anni è impegnato in attività di ricerca, formazione e consultazione di pratiche psicoterapeutiche rivolte ad adolescenti in crisi.

Seminario Petrone

I partecipanti al Seminario avranno la possibilità di dialogare con lui grazie alla moderazione della dottoressa Angela Cristofaro, psicologa e psicoterapeutra sistemico-familiare in servizio presso la Scuola “Petrone”. La stessa guiderà “Lo psicologo risponde…”, uno spazio di ascolto aperto al dibattito con genitori e figli. In questa occasione sono invitati tutti gli attori protagonisti dell’educazione, famiglie e insegnanti per riuscire a recuperare uno sguardo condiviso verso il futuro.

Famiglia e scuola devono collaborare per curare e prevenire qualsiasi forma di disagio giovanile, aumentato soprattutto dopo la pandemia. In particolare, in seguito all’Indagine conoscitiva del Senato della Repubblica inerente all’impatto del digitale sull’apprendimento degli studenti, che ha evidenziato gli effetti dannosi dell’uso incessante di strumenti tecnologici con implicazioni non “diverse dalla cocaina”.

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