Ospedali senza personale

Inizio 2023 ‘caldo’ per la sanità: sciopero 12 gennaio per mancato rinnovo dei contratti Covid

Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil, Fials, Nursind e Nursing up hanno annunciato anche lo stato di agitazione dopo il mancato rinnovo del personale assunto in pandemia, come deciso in Prefettura

Il prossimo 12 gennaio il personale sanitario incrocerà le braccia: lo sciopero è stato ufficializza ieri, 31 dicembre, ultima sera del 2022, dai sindacati che avevano lasciato trapelare questa possibilità subito dopo l’esito del tavolo in Prefettura a Campobasso. La proposta di prorogare i 280 contratti era stata respinta, le uniche possibilità di reclutamento riguardano 85 infermieri. In più verrebbero confermati i tecnici di laboratorio.

E mentre i reparti si preparano a vivere un inizio 2023 difficile, le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil, Fials, Nursind e Nursing up hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale e lo sciopero. Tutto viene messo nero su bianco nella nota inviata al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, ai Misteri della Salute e della Funzione Pubblica, alla Commissione di Garanzia, oltre che alla Prefettura, al direttore generale Asrem Oreste Florenzano e al governatore-commissario ad acta per la sanità Donato Toma. Nella missiva viene chiesta la proroga o la riattivazione (entro gennaio) di tutti i contratti scaduti ieri, 31 dicembre.

La protesta è dovuta al rifiuto rispetto al mancato rinnovo di tutti i contratti (verrebbero rinnovati solo 125 contratti su circa trecento lavoratori interessati) scaduti il 31 dicembre 2022 del personale che nel periodo del lockdown ha prestato servizio nelle strutture assistenziali nonostante la carenza di personale di tutti i ruoli”, spiegano i rappresentanti, Angelucci, Delli Quadri, De Gugliemo, Vasile, Lepore e Luciano.

“Tutti e sottolineiamo tutti questi lavoratori sono stati in prima linea consentendo, anche grazie a loro, il funzionamento di interi reparti ospedalieri, del territorio, delle case circondariali di Campobasso, Larino ed Isernia, di punti vaccinale, effettuazione di tamponi faringei in ambito ospedaliero, in ambito territoriale e al domicilio dei pazienti. Operatori che saranno senza stipendio, in prima linea in questa pandemia, e ora dimenticati.

Tutto questo determina un salto nel buio. La tutela della salute dei cittadini si misura attraverso la qualità e la quantità delle prestazioni erogate da un numero di professionisti adeguato a standard di riferimento nazionali. Al contrario, sembrerebbe non vi sia personale sufficiente per garantire la copertura dei turni h 24 e per garantire, di conseguenza, i Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr). Tanto accade sempre più frequentemente, divenendo una quotidianità inaccettabile”.

Per “dare voce al disagio di questi lavoratori che non trovano risposte” i sindacati annunciano una “manifestazione di dissenso”. “Vorremmo – concludono – un atto di giustizia per tutti questi operatori che lavorano con ritmi non più sostenibili, maggior tutela per il cittadino malato, maggior controllo e coordinamento sulle modalità occupazionali, maggior assunzione per ridurre la disoccupazione”.

 

leggi anche
Medici camici bianchi Vietri
Campobasso
Caos ospedali, mancano medici e infermieri. Reparti appesi a un filo dal 1° gennaio
Sindacati precari covid sanità de Guglielmo Lepore Vasile
Fumata nera dopo il vertice
Sanità, 200 operatori a casa dal 1 gennaio: niente accordo in Prefettura. Sindacati pronti a proclamare lo sciopero
Ospedale Cardarelli Campobasso
Reparti svuotati
Gennaio difficile negli ospedali: personale sotto pressione e turni di 12 ore, con l’incognita Covid
Tamponi covid ospedale Cardarelli di Campobasso
Sanità
Dal 1 gennaio Asrem può stabilizzare precari. Lancellotta: “Ora colmare carenze negli ospedali”
commenta