Pubblico e privato

Donato Toma: “Ordinanza del Tar tutela la spesa pubblica. I molisani stiano tranquilli: per loro la sanità è garantita”

Il commissario ad acta e governatore sottolinea che per i cittadini del Molise il budget sanitario è sufficiente a garantire tutte le prestazioni. “Il problema dei privati è un altro, e riguarda l’extra-budget extraregionale. Ma senza accordi con le altre Regioni e senza autorizzazione dei Ministeri noi non possiamo anticipare e coprire le spese sanitarie di chi arriva da fuori per curarsi nelle eccellenze del territorio"

Quella che è stata definita una ‘guerra’ tra il governatore e commissario ad acta alla sanità Donato Toma e i titolari delle maggiori cliniche private del Molise, che lavorano anche in convenzione col sistema pubblico, segna un pareggio per quanto riguarda il 2022. In sostanza – la sintesi dell’ordinanza riferita all’ultimo periodo dell’anno trascorso – le prestazioni indifferibili e urgenti erogate da Gemelli, Neuromed, Villa Maria eccetera, dovranno essere pagate dalla Regione. “Ed è ovvio, non c’è alcuna sorpresa. Ma parliamo, appunto, di prestazioni di natura indifferibile” precisa Donato Toma, sollevato perché i giudici amministrativi, presidente Nicola Gaviano, non solo non hanno sospeso l’efficacia degli atti della struttura commissariale che pongono un tetto all’extrabudget (atti di Toma) ma hanno confermato che nel 2023 gli ospedali privati del Molise devono sottoscrivere gli accordi, altrimenti non possono erogare nulla. Di sicuro, e a smentita di chi ha parlato di “vittoria dei privati” trascinando il piano della discussione sullo scivoloso terreno della politica,  non è quello che speravano i responsabili delle maggiori cliniche in convenzione della Regione Molise, perché il Tar ha di fatto subordinato nell’ordinanza i loro interessi economici alla primaria esigenza di tutelare la spesa pubblica, soprattutto in riferimento a quello che accadrà d’ora in avanti. “Ci sono 608 milioni di euro per la sanità – spiega Donato Toma – e di questi verranno assegnati ai privati quelli che resteranno fuori dalla destinazione per gli ospedali pubblici e la medicina territoriale, come è sacrosanto. E tuttavia è bene rimarcare che il problema non riguarda le cure dei molisani, completamente coperti per le prestazioni urgenti e per le prestazioni che i privati erogano in via esclusiva perché il pubblico non le eroga sul nostro territorio”. È il caso, per esempio, di Radioterapia, Cardiochirurgia e Neurochirurgia per le quali il Cardarelli (unico ospedale di I livello in Molise) non ha il reparto. “Il pubblico acquista dal privato quello che serve, e su questo non ci sarà alcuna criticità” chiarisce il vertice della struttura commissariale in una regione sotto piano di rientro da 12 anni.

I famosi contratti che i privati non vogliono firmare seguono quelli scaduti nel 2018. Da quel momento in poi la contrattazione pubblico/privato in Molise non è stata rinnovata, mentre i Ministeri della Salute e delle Finanze hanno nel frattempo (nel 2019) previsto la necessità di fare un accordo tra regioni a monte del pagamento a compensazione per il cosiddetto extra budget extraregionale. Ed è proprio questo ad aver cambiato le carte in tavola, e anche gli interessi in gioco, perchè per le eccellenze del territorio il vero guadagno arriva proprio dalla mobilità attiva.

Ma un ente pubblico come è la Regione deve pensare al pubblico, prima di tutto. In sostanza se i Ministeri dicono ai commissari ad acta alla sanità che non possono pagare extrabudget in assenza di specifici contratti fatti a monte, i commissari devono eseguire, visto che gestiscono regioni sotto debito. “L’obiettivo è quello di far funzionare la sanità pubblica in via prioritaria ed è chiaro – aggiunge Toma – che si permettono le prestazioni extraregionali solo se rimangono risorse dopo aver esaurito la capienza necessaria per le prestazioni regionali. L’extrabudget a piacimento non è possibile, e la norma non mi consente di autorizzarlo”.

È su questo punto che si continuerà verosimilmente a consumare la guerra, anche se nell’attuale scenario nazionale sembra che non ci siano altre soluzioni per Neuromed, Gemelli e gli altri se non firmare i famosi contratti. Con la firma nero su bianco, va da sé, i privati non possono più fare ricorso contro la Regione.

Guerra Regione-privati della sanità, i giudici del Tar trovano un compromesso

Più informazioni
leggi anche
Michele Iorio
Il commento
Sentenza Tar, Iorio: “Toma bocciato, ora cambi atteggiamento”
commenta