Situazione critica

Cardarelli in sofferenza tra picco di influenza, covid e pochi infermieri: lunghe attese per i ricoveri

Sono giorni di grande difficoltà nel principale ospedale molisano (che è anche l'unico hub covid). Personale al lumicino per la mancata proroga dei precari, picco delle malattie stagionali, recrudescenza del Covid: ci sono state contestualmente anche 40 persone in attesa al Pronto Soccorso e molte hanno aspettato fino a 3 giorni per essere ricoverate. Perchè? Nei reparti non c'è posto

Il principale ospedale del Molise, il Cardarelli di Campobasso, è in affanno e i pazienti hanno dovuto attendere su una barella anche 2-3 giorni prima di essere ricoverati.

Una situazione che si protrae da giorni, almeno da quando – era il 1 gennaio – sono venuti a mancare tanti infermieri e oss cui è stato interrotto il rapporto di lavoro. Senza i  ‘precari covid’ il nosocomio del capoluogo è in serio affanno. Lo riferiscono i sindacati ma anche fonti sanitarie che vivono dall’interno le problematiche. Negli ultimi giorni si sono vissuti momenti particolarmente critici in Pronto Soccorso, con lunghe ed estenuanti attese per i pazienti. Picco di influenza e di malattie stagionali oltre alla recrudescenza del Sar-Cov-2 hanno creato un mix esplosivo. Che si è combinato poi con la carenza di personale e la contestuale riduzione (forzata) di posti letto. È successo un po’ in tutti i reparti e ora a soffrirne sono tutti: operatori sanitari e pazienti.

E dai reparti le impressioni non sono affatto buone: si sta andando avanti con un numero ridotto – a volte anche del 50% – di personale e chi c’è, oggi così come per tutto il periodo delle festività, ha dovuto fare turni di 12 ore. Una situazione grave e difficilmente sostenibile. Oltretutto tra i pochi rimasti alcuni sono in questi giorni in malattia perché magari a loro volta influenzati o risultati positivi al Covid.

Insomma, la congiuntura che si è venuta a creare in questo inizio di gennaio rende il quadro oltremodo critico ma – come ci dice il sindacalista Carmine Vasile della Fials – la problematica è strutturale. Detto altrimenti, si paga quanto avvenuto negli anni scorsi con la massiccia riduzione dei posti letto di degenza ordinaria, riduzione che ha riguardato praticamente tutte le Unità operative.

Ma questo inizio 2023 è davvero capestro. Anche perché – come sempre dopo il periodo festivo – riprendono gli interventi programmati e contestualmente si riducono quindi i posti letto per le urgenze. Così finisce che chi si reca in pronto soccorso debba aspettare addirittura qualche giorno prima che gli venga assegnato il posto in reparto. “Ma così, in attesa su una barella in un corridoio del pronto soccorso, viene meno la dignità delle persone”. Nei momenti più critici il reparto di Accettazione e d’Urgenza del Cardarelli ha avuto qualcosa come una quarantina di pazienti in attesa.

Oltre al poco personale e alla contrazione dei posti letto nei reparti c’è stato poi – e potrebbe riverificarsi – il problema del Covid-19 che sta tornando prepotentemente. A confermarlo la ripresa del sistema Cross con cui, nelle ultime ore, è stato ricoverato un paziente dalla Puglia. Al Cardarelli nei giorni scorsi ci sono stati focolai in Nefrologia e Chirurgia. Situazione drammatica anche in Medicina oltre che in Medicina d’Urgenza. Sappiamo che l’Asrem ha deciso per la riattivazione del 5° piano del Cardarelli giustappunto per i pazienti Covid. Ma per farlo (e comunque non con tutti i 14 posti letto che c’erano prima ma molti meno) ha dovuto togliere personale nei vari reparti. Una coperta troppo corta che viene tirata di qua e di là ma che in ogni caso non basta.

Area Covid quinto piano del Cardarelli

Un altro esempio: la Rianimazione con il taglio dei precari è passata dall’avere 25 infermieri a 15. Un numero che a malapena può bastare per un reparto del genere. Con la riattivazione della Rianimazione Covid – per diverso tempo senza pazienti, non così ora – le cose si sono complicate ancora di più: di fatto i reparti sono due ma il personale infermieristico è ridotto quasi della metà.

Si terrà domani alle 15 un nuovo incontro tra i sindacati e i vertici Asrem per discutere della vertenza Precari. Ma le sensazioni della ‘vigilia’ sono che non si prospetta nulla di buono e che si avrà una nuova fumata nera. Senza soluzioni, però, il 12 gennaio sarà proclamato lo sciopero e la situazione diventerà al Cardarelli e negli altri ospedali molisani diventerà ancora più difficile rispetto a quanto già è. “Se non rientra quel personale non si va avanti, dobbiamo chiudere”, il grido drammatico che si leva da un reparto.

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