Proseguono le indagini

Omicidio di Santa Maria, qualcosa non torna. La Procura: “La scena del delitto è stata alterata”

Il procuratore capo di Isernia Carlo Fucci dopo la decisione del Gip di concedere i domiciliari alla donna rea confessa dell'uccisione del marito: "Ricostruzione dei fatti incompleta, luoghi ripuliti e arma trovata solo in un secondo momento"

La scena del delitto prima dell’arrivo dei Carabinieri e del pm sarebbe stata alterata. È quanto sostiene oggi la Procura della Repubblica di Isernia in relazione all’omicidio avvenuto la mattina della vigilia di Natale a Santa Maria del Molise, quando la 66enne Irma Forte ha colpito con violenza alla testa il marito 71enne Carlo Giancola, uccidendolo.

Ieri, dopo oltre 6 ore di camera di consiglio, la giudice per le indagini preliminari Michaela Sapio ha convalidato l’arresto ma ha stabilito che la donna può restare agli arresti domiciliari nell’abitazione di un familiare negando quindi il trasferimento in carcere che era stato richiesto proprio dalla procura pentra.

Il procuratore capo Carlo Fucci ha diramato stamattina un comunicato stampa nel quale sottolinea di aver chiesto la custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato, mentre il Gip ha ritenuto gli arresti domiciliari idonei, ritenendo che non ci sia pericolo di inquinamento probatorio e non ravvisando il pericolo di reiterazione di delitti dello stesso tipo.

Tuttavia il procuratore aggiunge che le indagini dirette della procura e affidate ai Carabinieri su coordinamento dello stesso Fucci e di due sostituti assegnati al procedimento proseguono per acquisire eventuali conferme alle dichiarazioni dell’indagata che ieri ha confessato l’omicidio, ma anche per acquisire altri elementi di prova, visto che per gli inquirenti al momento è incompleta la ricostruzione dei fatti e non sono chiari alcuni aspetti della dinamica dell’omicidio e della fase successiva.

carlo fucci

“Difatti deve considerarsi – si legge nella nota firmata da Fucci -, l’oggettiva alterazione dello stato dei luoghi prima che fossero stati informati dell’omicidio la procura della Repubblica d’Isernia e i Carabinieri e dunque prima dell’intervento degli inquirenti sul luogo dell’omicidio”. Inoltre la procura aggiunge del mancato rinvenimento dell’arma del delitto che solo ulteriori indagini hanno consentito di ritrovare dopo un ulteriore sopralluogo nell’abitazione dove è avvenuto il fatto.

Un’arma che al momento resta sconosciuta dato che gli inquirenti stanno aspettando le analisi scientifiche e l’autopsia per poter avere certezza.

Ma la procura sembra convinta che Irma Forte non abbia detto tutta la verità. Il secondo sopralluogo secondo gli inquirenti è servito anche per “ritrovare alcune delle cose pertinenti al reato commesso e che sarebbero state deliberatamente tolte dall’ambiente dove è stato consumato l’omicidio”. Non è escluso, a questo punto, che nelle prossime ore possano essere iscritte sul registro degli indagati altre persone.

 

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