Sul progetto di fotovoltaico a Larino, nei terreni di proprietà dell’Enel che in quella zona gestisce la centrale termoelettrica aperta alla fine degli anni Ottanta, è stato presentato un ricorso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo hanno sottoscritto Slow Food regionale Abruzzo e Molise e Aiab Molise, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica Molise, con il sostegno di diverse associazioni.
Oggetto del ricorso è la caratteristica del terreno sul quale dovrebbe sorgere un impianto fotovoltaico della potenza nominale di 2142 Kwp. “E’ un terreno fertile, si potrebbe coltivare invece di essere ricoperto da pannelli che sottraggono possibilità all’agricoltura” dicono i ricorrenti.
Il sindaco Pino Puchetti replica: “Si tratta di un terreno non coltivato e non coltivabile, prima di tutto perché segnato da una forte pendenza e poi perché nella disponibilità di Enel e classificato per scopi industriali”. Puchetti mostra che il terreno in questione è scosceso, dettaglio che si vede a occhio nudo.
“Abbiamo detto no e continueremo a dire no a tutti i progetti che trasformano in parchi fotovoltaici zone del nostro territorio votate all’agricoltura, tanto più se si tratta di aree irrigue e quindi particolarmente fertili. Ma questo è un caso diverso – precisa il primo cittadino – e la polemica innescata è strumentale”.
L’impianto, da progetto Enel, è relativamente piccolo: si estende su quattro ettari e produce due Mgw. “Non stiamo parlando del mega impianto di cui ho sentito blaterare – osserva il primo cittadino di Larino – ma di un parco piccolo, su un terreno che a nessuno interessa. Invito il consigliere Nola e il M5S che mi attacca a venire a vedere e rendersi conto. E’ evidente, a mio avviso, che la matrice della polemica è politica”.
Riconduce il dibattito in una dimensione meramente tecnica il dirigente del settore urbanistica del comune di Larino Giovanni Lapenna, che con il suo ufficio ha rilasciato parere positivo perché “questo impianto è conforme al regolamento comunale di cui il C omune di Larino si è dotato oltre dieci anni fa e che prevede che si possono installare impianti fotovoltaici su terreni con una pendenza superiore al 10%, come in questo caso”.
Vero è che in tutto il Molise ci sono migliaia e migliaia di ettari classificati come agricoli dove l’installazione di pannelli fotovoltaici potrebbe avvenire senza danno per la collettività e senza sottrarre terreno all’agricoltura, ma è anche vero – aggiunge Lapenna – “che questo impianto sarebbe al servizio di Enel e il surplus sarà immesso nella rete nazionale”.
“Si eviterebbe di utilizzare gas per il funzionamento della centrale, con benefici per l’ambiente” sintetizza Puchetti.
“Non possiamo dire di no a tutto – aggiunge – e sulle rinnovabili è inevitabile trovare un compromesso. Noi siamo sempre stati favorevoli a utilizzare i terreni agricoli per l’agricoltura e per produrre cibo, e abbiamo respinto tutte le richieste arrivate, sebbene il parere del Comune non sia vincolante perchè è la Regione che deve decidere, e la Regione Molise ha una forte pecca in quanto non si è dotata di un Piano specifico per poter dire sì o no sulla base di parametri stringenti. La confusione che c’è in materia è anche una conseguenza di questo vulnus”.
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