Termoli

Giorgetti agli imprenditori: “Molise è piccolo, non deve essere limite semmai vantaggio”

Il ministro e candidato Lega al Cosib per spiegare le priorità agli imprenditori presenti, alcuni dei quali hanno sottolineato le grandi difficoltà legate a infrastrutture carenti e sanità disastrata. Giorgetti ha anche sdoganato i due "foresti" Cesa e Lotito: "Il primo un signore, io ci vado d'accordissimo, il secondo un osso duro che non molla mai".

Un appello agli imprenditori presenti nella sede del Consorzio di Sviluppo Industriale di Termoli, quello che la politica definisce “motore economico” del Molise. Un appello a scommettere sulle dimensione ristrette della regione. “Piccolo non è uno svantaggio, anche se sembra un limite ed è percepito come tale. Semmai è un vantaggio perchè se si lavora bene in un posto come il Molise, che non conoscevo e che mi sembra un territorio bellissimo, i problemi si risolvono con maggiore facilità e tempestività”. Parola di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico ma anche – e oggi soprattutto – candidato della Lega, vicesegretario nazionale del partito di Matteo Salvini, in visita a sostegno di Michele Marone e Alberto Tramontano. “In realtà non volevo venire, perchè essere qui a parlare della gigafactory Stellantis, sulla quale il sottoscritto ha scommesso e il mio ministero ha sempre creduto fortemente, mi sembrava strumentalizzare la cosa. Ma alla fine sono venuto”.

Nella campagna elettorale più veloce e frenetica della storia politica italiana, non c’è troppo tempo per approfondire i temi che pure crucciano gli imprenditori. Ma Giorgetti, pragmatico e sicuramente bene informato, restituisce l’idea di conoscerli. Dalle infrastrutture carenti e dalle strade “impossibili” del Molise (Lorenzo Cesa e il suo staff si sono persi in mezzo alle campagne ieri) agli ospedali disastrati e anche a quello che Claudio Lotito, col quale il ministro Giorgetti scambia un abbraccio caloroso prima di entrare nell’Auditorium del Cosib, definisce “approccio verghiano e rassegnato alla vita”. Cioè rassegnazione. Che sfocia, solitamente, in un immobilismo drammatico, perdendosi tra i rivoli della burocrazia infernale del Paese.

Dante Cianciosi, imprenditore dell’edilizia titolare di una fiorente attività nel Nucleo Industriale di Termoli, elenca in dettaglio i problemi da sottoporre, oltre che al Ministro, ai due candidati all’uninominale del Molise per il centrodestra Lorenzo Cesa e Claudio Lotito, definiti dal numero due del Carroccio il primo “un gentleman, un vero signore che fa fatica ad alzare la voce come me ed è per questo che andiamo d’accordo” e il secondo affettuosamente un “un grandissimo rompicoglioni: avere a che fare con Lotito è una bella lotta, attenzione. Ma finchè non raggiunge il suo obiettivo non molla”.

Nel paragone di Dante Cianciosi diventano due “contoterzisti” ai quali il Molise sta per affidare la rappresentanza parlamentare. I sondaggi fanno volare il centrodestra e l’aria che si respira è di una vittoria annunciata.

Toni pacati e temi affrontati con moderazione, nel senso politico del termine. “Quando fai la guerra commerciale con le sanzioni – le parole di Giorgetti – non puoi pensare che non abbia ripercussioni a casa tua. Questa è una economia di guerra. Noi italiani e europei dobbiamo capire che dobbiamo prendere decisioni per far fronte a questa emergenza. Così come l’Europa col covid ha consentito scostamenti di bilancio e debito comune anche adesso deve capire che se non si fa c’è il collasso”.

Cosib Giorgetti

E ancora, l’inflazione: “Quello che è stato fatto non è abbastanza. L’inflazione arriverà a doppia cifra e toccherà tutti e dobbiamo spegnere all’origine l’incendio dell’inflazione. Dobbiamo fare l’estintore con le risorse pubbliche” ha aggiunto Giorgetti.

Giorgetti Tramontano

Più tardi, alla inaugurazione della sede elettorale di Tramontano a Campobasso, il ministro fa anche un passaggio sulla sanità che pare ribaltare il famoso e ormai superato discorso del federalismo, quando si facevano paragoni tra le spese pazze del Sud e quelle del Nord citando esami specialistici che a Bergamo costano 10 e a Messina 100. “La sanità – dice invece Giorgetti – non può essere fatta con lo stampino in ogni situazione orografica: la grande città ha bisogno un certo tipo di sanità, su un territorio montano e collinare, con tanti piccoli e tanti piccoli comuni, probabilmente ci vuole un altro modello di sanità. E’ uno dei diritti fondamentali del cittadino. In questo senso dobbiamo fare di più”.

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