Campobasso

Spaccio, degrado e ‘pieno’ di siringhe: il cavalcavia dell’eroina a due passi dal centro

In questa zona a cui si accede da via Liguria, semicoperta dal ponte della tangenziale, decine di giovani si rifugiano per bivaccare e consumare droga. I residenti denunciano: "E' un'area fuori controllo, mai fatta una bonifica e non è presidiata neanche di passaggio"

Campobasso, all’altezza di via Liguria, il ponte della Tangenziale, che ripara da occhi indiscreti. Un posto semi isolato dove dalle stradine sterrate che fiancheggiano la tangenziale sbucano – a qualunque ora del giorno o della notte – a passo lento, uno dietro l’altro, nella loro disperata solitudine, volti e corpi quasi evanescenti che, alla vista di qualche curioso, fuggono per paura che si tratti “degli sbirri”.

Facce scavate, sguardi assenti, capelli arruffati, mani annerite dal fumo del crack. Scappano da un’area che si estende per qualche centinaio di metri e che è stata trasformata in un cimitero di “siringhe”. In un rifugio di fortuna per chi qui, viene abitualmente ad iniettarsi eroina o a consumare altre sostanze.

Cavalcavia via Pirandello
Cavalcavia via Pirandello
Via liguria

La segnalazione del degrado che riguarda questa zona all’altezza di via Pirandello arriva da alcuni cittadini e noi abbiamo seguito le loro indicazioni per documentare ed osservare. Abbiamo ascoltato genitori, residenti anche ragazzi preoccupati non soltanto dal degrado ma anche dal ritorno dell’eroina che sembra “rispedirci agli anni Ottanta” dicono.

Quando proviamo a farci strada sono almeno sei i giovani che escono da quegli anfratti.  Qui ormai è “un fortino della droga”, perché “è difficile che qualcuno arrivi a controllare o a infastidire”.

“Al ponte di via Pirandello” (come lo chiamano alcuni) è qui che si ritrovano tossicodipendenti e molti migranti senzatetto. Qui, in una discarica a cielo aperto, dove c’è spazio anche per materassi accatastati in un angolo, qualche coperta, decine di siringhe, bottiglie di plastica e carta stagnola.

Qui dove tutti i giorni si rifugiano giovani “fantasmi” per bucarsi. “Si fanno e basta – dice un cittadino che conosce bene la zona – ma se ti avvicini scappano”.

Questo posto non è mai stato bonificato, ed è evidente. Arrivarci non è semplice. Insomma, entrarci è pericoloso. “E qui i controlli non ci sono mai stati” confessa un residente di via Liguria. La situazione delle periferie di Campobasso è evidentemente complicata, questa è una zona a cui si accede da via Liguria ma guarda verso Vazzieri, una specie di zona di confine scarsamente presidiata, ormai ostaggio di giovani “persi” che a ogni ora del giorno e della notte si addentrano per consumare droga. Un loop continuo che sembra non avere fine. 

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