Termoli

Esami diagnostici su paziente oncologica, la prima disponibilità è fra un anno. “Ho la priorità, ma resta carta straccia”

La storia di Ida, che 12 anni anni fa si è salvata da un brutto cancro ma da allora è costretta a fare esami ciclici e screening per tenere sotto controllo le recidive. Malgrado la priorità come malata, i suoi esami diagnostici sono stati fissati alla primavera 2023.

Ida ha 58 anni, vive a Termoli e da 12 anni è una paziente oncologica. Costretta, suo malgrado, a sottoporsi sistematicamente ad esami di controllo e screening diagnostici perché ha avuto un tumore a forte rischio di recidiva. “Faccio parte di quei pazienti che devono convivere con visite ed esami periodici per monitorare lo sviluppo della malattia attraverso uno screening sistematico” racconta a Primonumero dopo l’ultima disavventura nella quale è incappata. Malgrado infatti debba fare gli esami in questione al massimo entro due mesi dalla prenotazione, mammografia, ecografia toracica e tac le sono stati fissati tra il mese di dicembre 2022 e aprile 2023. In sostanza tra un anno. Solo l’ecoaddome, ultimo del ciclo di esami specifici cui deve sottoporsi per tenere sotto controllo l’andamento della malattia, le è stato fissato a luglio, tra due mesi.

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“Per ora non c’è altra soluzione, i medici del San Timoteo non hanno saputo fornirmi alternative” precisa Ida, rimarcando che la stessa operatrice del Cup, il centro unico di prenotazioni, nel fissarle le “prime date disponibili” le ha raccomandato di chiedere in ospedale di far valere la priorità di cui gode in qualità di paziente a rischio, sottolineando con l’evidenziatore sull’impegnativa che nel suo caso la lista d’attesa non può protrarsi oltre i 60 giorni.

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“Sono stata al Cup la settimana scorsa– racconta ancora Ida – per prenotare gli esami e timbrare tutte le impegnative necessarie, Tat, eco-addome, mammografia ed ecografia. La prima data utile per l’eco-addome è a luglio e questo va anche bene, ma tutti gli altri esami mi stati fissati tra dicembre 2022 e aprile 2023. L’operatrice mi ha suggerito di andare in reparto e far presente che io ho la priorità, del resto così ho sempre fatto, anche negli anni scorsi. Ma ora qualcosa evidentemente è cambiato, perché in radiologia e medicina nucleare nessun medico ha saputo fornirmi una risposta”.

In sostanza le hanno detto di non poter fare nulla, se le prime date disponibili sono queste. “Ma io – precisa la donna – non posso aspettare così tanto, sarebbe troppo rischioso”.

Ida ha avuto un tumore maligno di tipo infiltrante: se dovesse capitare ancora un anno significherebbe rischiare la vita. Inoltre di recente ha anche scoperto di avere un problema di natura polmonare causato da un farmaco assunto preso durante la chemioterapia.

E’ impensabile, rivela ancora, ricorrere a esami privati, tanto più che i centri privati accreditati hanno interrotto la possibilità di far valere la convenzione con la Regione Molise per i forti ritardi nei pagamenti delle annualità pregresse. “Le impegnative non vengono più accettate presso queste strutture”.

Ida non usufruisce di un reddito fisso. “Andare a fare queste visite a pagamento – dice – non è un percorso che posso permettermi”. D’altronde ha l’esenzione dal servizio sanitario nazionale anche per questo motivo.

 

 

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