Pagine di storia

Passione e segreti millenari: la Fonderia Marinelli di Agnone si rinnova nella tradizione

Armando Marinelli: “Io e mio fratello stiamo trasmettendo questo patrimonio, passo dopo passo, ai nostri figli. Dai profumi ai materiali originali, dai carboni alla fusione”. Le difficoltà legate alla globalizzazione e alla pandemia: “Avevamo un ordine di duecento campane in Tanzania ma il virus ha bloccato tutto. Per realizzarne una servono almeno tre-quattro mesi, per quelle molto grandi anche un anno e mezzo”.

Mille anni di storia, radici profondissime, una passione che va oltre l’attaccamento alla propria terra e alle proprie tradizioni. La Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone è tutto ciò e molto di più. Tra le poche al mondo a produrre campane da secoli, sicuramente la fonderia più antica d’Italia, ha risentito della pandemia e dell’eccessiva globalizzazione ma senza tradire la propria vocazione. Anzi, cercando con tutte le forze di preservare valori millenari, segreti tramandati di padri in figli, come stanno facendo i fratelli Armando e Pasquale Marinelli.

“Noi continuiamo a fare campane allo stesso modo di mille anni fa – racconta con orgoglio e trasporto Armando, che ha portato la sua testimonianza nel corso della cerimonia di consegna delle Stelle al merito del lavoro –. Abbiamo un legame millenario con la nostra attività dalla quale proprio non riusciamo a staccarci, e non vogliamo farlo”.

Armando Marinelli Fonderia Agnone

È chiaro che la parte difficile viene quando bisogna far di tutto affinché quanto appreso dai nonni, dai genitori, non si disperda nel tempo: “A noi i genitori hanno trasmesso tutto, dalla A alla Z. Io e mio fratello stiamo trasmettendo questo patrimonio, passo dopo passo, ai nostri figli. Dai profumi ai materiali originali, dai carboni alla fusione. Un mondo di nozioni che andrebbe perduto senza la trasmissione orale e scritta. Speriamo che i nostri figli possano continuare questa attività. Devo dire che i segnali sono buoni: ci siamo aperti all’arte, mio figlio è uno scultore e cura la parte artistica, l’altro si occupa più del Museo”.

Come tutte le piccole realtà, la Fonderia ha risentito della globalizzazione: “E’ stato un attacco forte per noi, ci hanno richiesto campane da tutto il mondo ma noi non possiamo accontentare tutti. I tempi sono il nostro tallone d’Achille: non siamo una grande industria ed è difficile farlo capire spesso. Devo dire che nel mercato estero, soprattutto quello americano, questo aspetto viene colto e apprezzato e spesso gli stessi acquirenti amano seguire tutte le procedure fino alla fusione e alla preghiera che facciamo sempre”.

Come accennava Armando Marinelli, per realizzazione una campana occorre del tempo. Quanto in media? “Almeno tre-quattro mesi, ma si arriva fino a un anno e mezzo per quelle molto grandi”. Ecco perché la ‘schizofrenia’ della globalizzazione non è una buona alleata.

Armando Marinelli Fonderia Agnone

Come tutte le attività di questo mondo, purtroppo anche la Pontificia ha risentito della pandemia. “Ci siamo bloccati su molti ordini già prenotati purtroppo – spiega Marinelli –. Per fare un esempio, ne avevamo uno in Tanzania di ben 200 campane per altrettante chiese”. Lavori che vengono svolti esclusivamente ad Agnone, mentre in passato gli avi dei Marinelli si recavano direttamente sul posto per realizzare le proprie opere.

“La nostra attività è cambiato solo in questo: nel non andare sul posto a realizzare le campane ma farle nella nostra fonderia. In passato si andava sui tratturi assieme ai pastori per fondere campane nei posti dove le richiedevano. Io e mio fratello non abbiamo mai avuto il piacere di farlo, ma chissà che in un futuro prossimo non si realizzi anche quest’altro sogno. Farebbe piacere”.

In conclusione, Armando Marinelli si rivolge ai bambini: “Studiare innanzitutto, ma allo stesso tempo appassionarsi a un’attività, a un lavoro, magari grazie a corsi specifici che le scuole possano proporre agli studenti. Il computer va bene, ma non esiste solo quello”.  fds

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