Termoli

Ansia, insonnia e attacchi di panico in aumento. Dalle erbe alle benzodiazepine: “Impennata di consumi, anche fra i ragazzi”

Farmacisti ed erboristi che operano a Termoli confermano l’aumento di richiesta di farmaci, prodotti da banco e rimedi naturali contro il malessere da covid che colpisce la popolazione, finanche gli adolescenti.

Biancospino, melissa, passiflora, valeriana. Cos’hanno in comune queste erbe? “Calmano l’ansia, hanno una funzione rilassante, favoriscono il sonno e il riposo”. Il dottor Simone Cuccia titolare della centralissima erboristeria L’Elicrisio sul Corso Nazionale, rivela che il loro acquisto da parte dell’utenza cittadina e proveniente dai centri limitrofi è cresciuta i maniera esponenziale nel corso degli ultimi due anni. Rispetto al periodo antecedente all’arrivo del covid che ha stravolto la vita di tutti e ha imposto il lockdown, parola impensabile fino al 2019, la vendita di tisane, infusi, gocce e compresse a base di sostanze naturali che agiscono contro l’agitazione e l’insonnia è cresciuta di 3, forse anche 4 volte.

Il dottor Roberto Cappella, titolare della omonima farmacia davanti la chiesa di San Timoteo, rincara la dose allargando il discorso a quei farmaci da banco che sono arrivati nelle farmacie proprio in concomitanza col virus. “Case produttrici di sostanze a base di elementi naturali come Aboca o Menarini – spiega –  hanno realizzato contestualmente alla diffusione del Sars Cov 2 farmaci da banco che calmano l’ansia e prevengono gli attacchi di panico, per il cui acquisto non occorre la ricetta del medico di base, a differenza di quanto serve invece per comprare le cosiddette benzodiazepine”.

Non stiamo promuovendo le medicine, e nemmeno stiamo facendo una pubblicità gratuita alle attività che propongono rimedi (naturali e farmacologici) contro gli stati d’animo caratterizzati da inquietudine, infelicità, preoccupazione, paura. Stiamo invece provando ad affrontare un tema che da mesi e mesi non perde di attualità  – purtroppo – e che riguarda quel particolare stato emotivo che va sotto il nome generico di “ansia”, riscontrabile in vari momenti e situazioni della vita umana e particolarmente diffuso, sia nelle forme blande che in quelle patologiche, in questo particolare momento storico che stiamo vivendo, quando cioè ogni nostra azione quotidiana e ogni nostro pensiero sono accompagnati per lo più da sentimenti di timore, insicurezza, precarietà.

Abbiamo percepito il nostro corpo come un veicolo di morte, un trasmettitore di malattia e contagio. Abbiamo sperimentato la chiusura forzata, la separazione coatta dagli affetti, la lacerazione delle relazioni umane “in presenza”. La pandemia ha messo in crisi fin dalle fondamenta il nostro sistema di riferimenti e abitudini, spesso creando dei buchi neri nelle nostre professioni e nelle nostre condizioni, nei quali si sono annidati timori e incertezze che hanno assunto forme di malessere psicologico e perfino fisico. Rispetto a questo la richiesta di “sedativi”, intesi come risposta generica, è aumentata vertiginosamente.

Due le strade possibili per dare una risposta all’ansia, sul cui aumento “massiccio” tutti gli addetti ai lavori che operano sul territorio sono concordi. Le erbe da un lato, i preparati farmacologici dall’altro. Per le prime è l’erboristeria il tempio prediletto dagli amanti di tisane, infusi, gocce, compresse a base di ingredienti naturali che non prevedono, chiarisce il dottor Simone Cuccia, “nessun effetto collaterale, a differenza delle benzodiazepine”.

erborista Simone cuccia

La richiesta è aumentata considerevolmente perché “sono aumentati ansia e panico. E’ accaduto da un anno e mezzo a questa parte, e ora la richiesta si è quadruplicata”.

Vero per tutte le fasce della popolazione, dai più giovani ai più anziani. Talmente vero che, come racconta il dottor Roberto Cappella, “in commercio ci sono prodotti per l’ansia nuovi. Menarini ha messo in commercio Laila, un prodotto naturale ma autorizzato come farmaco da banco. Sono tutte tipologie di prodotti da farmacia che si vendono molto, molto più di prima, e d’altronde non dimentichiamo che la sindrome post covid è classificata come patologia”.

Roberto cappella farmacista

Una patologia che nei casi più gravi arriva a veri attacchi di panico, che in genere si curano con le benzodiazepine, classe di psicofarmaci (come Xanax, Tavor, eccetera) per la quale, rivela il dottor Ferdinando Marino, della storica farmacia centrale arrivata all’ottava generazione di farmacisti consecutiva, “abbiamo registrato un aumento, sebbene si tratti di medicinali che devono essere prescritti dal medico o dallo specialista e il loro utilizzo è ovviamente limitato”.

 

L’età delle persone che si rivolgono alle farmacie o alle erboristerie in cerca di consigli e preparati capaci di lenire la tensione, di rilassare e soprattutto di favorire il sonno, che spesso è un vero e proprio miraggio? Variabile, secondo i nostri intervistati.

“Ho riscontrato soprattutto fra gli anziani un forte incremento della paura” dice Marino. Cappella si focalizza sui giovani adulti, quelli con un’età che va tra i 30 e i 50 anni. “Hanno sofferto di più, anche per la perdita del lavoro in qualche caso e per la costante preoccupazione per figli e genitori anziani”.

“L’ansia riguarda tutte le età – conclude il dottor Simone Cuccia – sia uomini che donne, sia giovani che anziani. Quello che ho riscontrato però in questi ultimi 20 mesi – aggiunge – non ha precedenti nella mia esperienza. Sono stati e continuano a essere tantissimi i genitori che vengono a chiedere aiuto per un figlio adolescente, a volte anche bambino, che ha paura, ha difficoltà ad interagire, ha un umore instabile”.

Anche per queste manifestazioni ci sono soluzioni naturali, come l’Iperico, la pianta nota come “erba di san Giovanni” o integratori specifici. Solo nei casi più gravi si ricorre a roba “forte” come lo Xanax, il Tavor e affini. “Per fortuna – dice il dottor Cappella – non siamo come l’America, non ancora almeno. E poi i medici sono abbastanza cauti nel prescrivere ansioliti, sonniferi e psicofarmaci”.

A volte la soluzione naturale è una scelta, altre volte un ripiego perché non si ha accesso alla agognata ricetta del medico. E’ il caso di una giovane donna che sentendo le nostre domande al farmacista di turno sdrammatizza: “Ho provato di tutto per ottenere la prescrizione medica per un ansiolitico, ma niente da fare, evidentemente non sono così grave. E mi devo accontentare delle gocce di valeriana”.

commenta