La ragazza di avetrana

L’omicidio di Sarah Scazzi 10 anni dopo: i dubbi sui colpevoli nel libro-inchiesta che apre a un’altra verità

Il molisano Carmine Gazzanni e la scrittrice pugliese Flavia Piccinno, già autori del successo editoriale Nella Setta (premiato con significativi riconoscimenti) firmano insieme per Fandango “Sarah - La ragazza di Avetrana”, da oggi in libreria. Il racconto senza censure e senza pregiudizi di uno dei più tragici casi della cronaca nera italiana di cui ad agosto ricorrono i 10 anni

E’ il 26 agosto 2010 quando in Salento scompare una quindicenne bionda e misteriosa. Si chiama Sarah Scazzi. 42 giorni dopo il suo corpo viene ritrovato in fondo a un pozzo artesiano, nella campagna che circonda Avetrana, fino a poche settimane prima paese sconosciuto ai più ma che, improvvisamente, diventa il cuore d’Italia. Un delitto che è stato il caso di cronaca nera che, negli ultimi 10 anni, più di tutti ha condizionato l’immaginario collettivo, assumendo i contorni terribili di un reality-show ambientato nella Puglia arcaica e rurale, quella dei campi sudati e della terra brulla, dell’azzurro infinito dello Ionio. “Sara – la ragazza di Avetrana” è il libro-inchiesta firmato da Flavia Piccinni, scrittrice tarantina, e Carmine Gazzanni, giornalista molisano di Isernia.

Edito da Fandango, la stessa casa editrice per la quale nel 2028 i due autori hanno firmato Nella Setta, un successo editoriale premiato con significativi riconoscimenti fra cui il Premio Mattarella Giornalismo e il Premio Europeo Giornalismo Investigativo, che suggerito due proposte di legge e per il quale è attualmente in corso una trasposizione televisiva, è da oggi in tutte le librerie d’Italia. Ma già si è conquistato copertine e approfondimenti sulla stampa nazionale, e sono iniziate le presentazioni che porteranno Gazzanni e Piccinno a Isernia il 24 luglio.

Sarah la ragazza di avetrana libro

L’omicidio di Sarah Scazzi ha sconvolto l’Italia, aprendo a moltissime ipotesi che si sono alternate durante i giorni di ricerca, rivelando intimi segreti e rancori taciuti, arrivando a costruire una tragicommedia dell’orrore e del grottesco in salsa pugliese sul “set” a cielo aperto in cui è stato trasformato Avetrana.

Le indagini porteranno prima alla confessione dello zio della ragazza, Michele Misseri, e quindi alla condanna all’ergastolo della zia e della cugina di Sarah, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, che negli anni hanno continuato a dichiararsi innocenti. Eppure, come rivelano i due autori, la vicenda – con i suoi processi giudiziari e il processo mediatico che ha innescato – non è conclusa, nonostante confessioni e condanne.

La verità alla quale arrivano i due autori, scandagliando una vicenda complessa nei suoi diversi aspetti anche psicologici e sociologici, è molto diversa da quella giudiziaria, dalle sentenze (tre gradi di giudizio) che hanno condannato al carcere a vita Sabrina e Cosima. Flavio Piccinno e Carmine Gazzanni hanno lavorato su 3 fronti diversi, raccontano, facendo ricerche d’archivio, leggendo la mole incredibile di documenti (oltre 20mila pagine) e incontrando tutti i protagonisti.

“Siamo partiti senza pregiudizi e siamo usciti pieni di domande” rivela Flavia a Repubblica, ricordando che Michele Misseri anche con loro si è professato, ancora una volta, colpevole. Si addentrano nei personaggi senza preclusioni, fra testimonianze inedite e rivelazioni inaspettate, “carte giudiziarie” e verbali degli interrogatori alla mano, riuscendo con uno stile originale e una scrittura tagliente e appassionante la più veritiera fotografia una Puglia sprofondata nel Sud ancestrale e violento, lontanissima dai luoghi comuni, sganciata dagli stereotipi retorici della bellezza, della pizzica e della taranta, delle feste solari salentine, immergendosi e facendo immergere il lettore in un contesto assai più drammatico e intriso di sofferenza.

Due anni di lavoro, al termine del quale “Siamo convinti che siano numerosi e molto inquietanti i buchi neri in tutta la vicenda”. Del “caso Scazzi”, come è stato ribattezzato dalla cronaca spietata, sul delitto di quell’adolescente che oggi avrebbe 25 anni, Piccinni e Gazzanni riescono a dimostrare il “peccato originale” che fin dall’inizio ha adombrato le indagini, il pregiudizio evidente frutto anche di un voyerismo mediatico che ha incastrato nel tritacarne della pubblica opinione protagonisti, personaggi coinvolti più o meno direttamente, testimoni che sono diventati indagati, imputati e in alcuni casi anche condannati.

“All’epoca era nata una corsa chi la spara più grossa anche per avere interviste e articoli, un fenomeno che ha probabilmente ingenerato equivoci e anche errori che si sono riflessi nelle sentenze. Tenete conto che erano soldi… racconta un testimone ai due autori, una persona che si faceva intervistare, e veniva pagata. E che ammette la facilità con la quale si arrivava a costruire perfino invenzioni di sana pianta da dare in pasto ai giornalisti.

Un cortocircuito mediatico e giudiziario, un romanzo-verità ambizioso, che ricostruisce esattamente tutto ciò che è accaduto e soprattutto tutto quello che è stato deliberatamente taciuto, unendo una forte riflessione sul male e sulla sua messa in scena a beneficio delle telecamere, sulle conseguenze delle azioni.

“È un libro che ci ha assorbito completamente – racconta Carmine Gazzanni a Primonumero – Non solo per le tante curiosità e i buchi neri dell’inchiesta ma anche per lo spessore sociologico e umano della vicenda. Senza dimenticare l’esplosione mediatica che c’è stata ad Avetrana, che nel bene e nel male ha compromesso l’andamento delle indagini stesse”.

A distanza di 10 anni, le tante domande ancora senza risposta, l’emersione di menzogne, omissioni, ripicche, maldicenze, segreti e ingerenze aprono un nuovo fronte, anche di indagine. Inoltre il 4 aprile 2018 i legali di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia di Sarah condannate all’ergastolo, hanno presentato un ricorso dichiarato ammissibile contro l’Italia alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Ora la questione è nelle mani dei giudici di Strasburgo cui l’avvocato Franco Coppi ha fatto corso mettendo a fuoco i legittimi dubbi della difesa. La parola fine non c’è ancora.

carmine gazzanni flavia piccinno

GLI AUTORI

Flavia Piccinni (Taranto, 1986 ) Ha pubblicato tre romanzi e un reportage sulla ’ndrangheta. Coordinatrice editoriale della casa editrice (Taranto, 1986) ha pubblicato tre romanzi e un reportage sulla ’ndrangheta. Coordinatrice editoriale della casa editrice Atlantide, è parte della redazione di Nuovi Argomenti. Autrice di documentari per Rai1 e Radio3 Rai, scrive su diversi giornali. La sua inchiesta Bellissime (Fandango, 2017) ha suggerito una proposta di legge, ha ispirato l’omonimo film documentario ed è stato insignito di numerosi riconoscimenti, fra cui il Premio Croce.

Carmine Gazzanni (Isernia, 1989 ) giornalista, scrive per La Notizia, Panorama, Donna Moderna. In passato ha collaborato con Presa Diretta (Rai3), L’Espresso, Left e Narcomafie. Attualmente lavora a Rai1. Dalle sue inchieste sono nate svariate interrogazioni parlamentari. Ha vinto, fra l’altro, il Premio Pietro di Donato.

commenta