L'incidente a san biase

Il ‘volo’ da un muro e il coma: dopo 8 mesi Paolo è tornato a giocare a softair

Il giovane originario di Grosseto era a San Biase per partecipare ad una simulazione di tattica militare. Poi lo scorso 10 giugno il terribile incidente e il ricovero nel reparto di Rianimazione del Cardarelli.

È tornato finalmente a sorridere e a divertirsi, a giocare alle gare di softair con gli amici. Ma per lui e per la sua famiglia sono stati mesi difficilissimi.

Paolo cadde in un dirupo vicino al cimitero di San Biase, piccolo centro a pochi chilometri da Campobasso lo scorso 10 giugno. Il 29enne, originario di Grosseto, era impegnato in una competizione, la quinta tappa del Circuito Italian Shake di Softair, evento di rilevanza nazionale ed europea.

La gara però stava rischiando di trasformarsi in tragedia. Il ragazzo, arrivato in Molise con la sua squadra proveniente da Grosseto, era caduto da un muro e aveva fatto un ‘volo’ di diversi metri. Le sue condizioni erano apparse subito critiche al personale medico giusto sul posto con un’ambulanza: aveva battuto violentemente la testa.

Era finito in coma, ricoverato quindi nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli di Campobasso dove i medici hanno fatto di tutto per salvargli la vita. Dal nosocomio di contrada Tappino il ragazzo venne dimesso un mese dopo le cure e trasferito in una struttura riabilitativa specialistica a Volterra, in provincia di Pistoia, più vicino a casa.

Le sue capacità di recupero sono state incredibili. Paolo ha bruciato le tappe e 8 mesi dopo quel drammatico incidente è tornato a dedicarsi alla sua passione. E soprattutto la sua vicenda è diventata un esempio per tanti. Intanto il ritorno ‘in campo’ del “guerriero Paolo”, come lo definiscono gli amici, è stato ricordato con un bel selfie e un post su Facebook del Ronin Softair Grosseto: “Ad otto mesi da una giornata sfortunata oggi festeggiamo un altro grande passo, una mattinata tra amici come ne abbiamo passate tante e come ne passeremo tante altre, perché non si molla mai, mai“.

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