La tragedia

Terremoto Indonesia, la paura dei molisani. “Sembrava di stare su un’onda, le case scricchiolavano”

Da Bali, isola poco distante dall'epicentro del devastante sisma che ieri ha colpito l'Indonesia, i racconti dei molisani. Il professore Michele Raddi, che insegna in Indonesia da sette anni, parla di una "scossa terribile, intensa. La terra tremava e sembrava di stare su un'onda. La gente ha avuto paura". Tanto spavento anche per una coppia di sposi di Campobasso e per un 33enne ristoratore termolese. Stanno tutti bene.

Stanno bene. E questa è la prima buona notizia che arriva dall’Indonesia, il Paese colpito ieri – domenica 5 agosto – da un terremoto violentissimo e dove attualmente si trovano alcuni molisani. Epicentro a Lombok, laddove il sisma ha provocato crolli, 140 morti e 20mila sfollati. Ma la situazione potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. In queste ore le tv e i vari siti di informazione stanno diffondendo immagini drammatiche, di morte e distruzione.

L’isola di Bali è vicina a Lombok. Per motivi di lavoro vive qui da sette anni il professore Michele Raddi, originario di Colli al Volturno. La terribile scossa è riuscita a documentarla con un video girato con lo smartphone e inviato anche alla redazione di Primonumero.

Professore Michele Raddi

Sono le 19.47 a Bali. “La gente stava cenando al ristorante quando è scappata per strada per la paura. La scossa è stata intensa, violenta” e “si sentivano gli edifici scricchiolare”, racconta oggi alla nostra testata. “Un terremoto di 6.9 è terribile, non immaginatelo molto diverso dai nostri. La terra – aggiunge ancora – ondulava sotto i nostri piedi, sembrava di stare su un’onda”.

Il professore associato della Udayana University racconta in maniera scientifica quello che è successo a Lombok. “L’Indonesia è posizionata sul bordo di importanti faglie tettoniche, quali la placca pacifica, eurasiatica e australiana. A Bali – dichiara ancora Raddi, che è stato ‘sommerso’ sui social dai messaggi degli amici che gli chiedevano come stesse – c’è stato un morto e il terremoto ha provocato tanti danni, ma ora è tutto calmo. La gente, del resto, ha imparato a convivere con il terremoto e con la paura del terremoto. Io faccio lo stesso: da sette anni vivo in Indonesia e da quattro sono docente all’Università statale. In Italia con questo terremoto nessuno avrebbe dormito in casa, ma qui la vita continua. Io pure sto dormendo in casa”.

A Bali c’è anche una coppia di neo sposi di Campobasso. Sta trascorrendo lì il viaggio di nozze. Anche loro, nonostante la paura stanno bene e hanno intenzione di continuare la loro luna di miele. “La situazione è sotto controllo”, riferisce chi li conosce ed è in contatto con loro telefonicamente. “Anche perché a chi sta lì viene chiesto se intende continuare a stare nella stessa zona o se preferisce essere spostato in altre località. Loro hanno deciso di restare a Bali”.

Tra i molisani che hanno vissuto la paura e lo spavento per il forte sisma in Indonesia c’è anche un termolese, Gianni Laporesi. Il 33enne figlio di ristoratori vive da un paio di anni in quella zona del mondo, dove su un’isola ha costruito e messo su un ristorante. Il ragazzo, secondo il primo e velocissimo racconto, sta bene. Per lui tanta paura e tanto spavento per la scossa particolarmente forte che ha colpito la zona, a circa due chilometri da Loloan, nella provincia Nusa Tengara Occidentale dell’isola di Lombok, a una profondità di 10,5 chilometri.

L’Indonesia è ad alta intensità di terremoti perché si trova sull’ ‘Anello di Fuoco’, la linea che corre tutt’intorno all’Oceano Pacifico dove si calcola che avvenga il 90 per cento dei terremoti: oltre la metà dei vulcani attivi nel mondo sul livello del mare fa parte dell’Anello. Difficile riuscire a contattare chi vive in quelle zone, anche se dai primissimi contatti con i familiari hanno fatto sapere di stare bene.

Lombok aereoporto

Intanto, come si apprende dall’Ansa, oggi è arrivata a Lombok una missione consolare dell’Ambasciata d’Italia, disposta in raccordo con l’Unità di Crisi, per fornire ogni possibile, ulteriore supporto, anche sul fronte dei documenti, per il rientro in Italia. La priorità è il più rapido possibile rientro verso le isole maggiori (Lombok e Bali) con i mezzi messi a disposizione dalle Autorità locali, in una adeguata cornice di sicurezza, considerate anche le difficili condizioni del mare in questi giorni.

(foto Ansa)

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