«Questo è sempre stato il mio sogno, riuscire a far conoscere la storia di mio fratello ai ragazzi nelle scuole. Abbiamo un dovere, la memoria». Queste parole semplici, dirette e dettate dall’anima sono di Graziella, la sorella di Fabrizio Quattrocchi, una delle vittime dell’intolleranza, dell’integralismo, del fanatismo religioso, diventato celebre suo malgrado per il terribile video della sua decapitazione diffuso dall’Isis da Baghdad in tutto il mondo.
La scelta di ricordare il suo coraggio e il suo sacrificio è stata altrettanto naturale e sentita come doverosa dagli studenti della seconda A dell’Istituto Tecnico Nautico di Termoli, guidati dalla professoressa Barbara Mammarella. Doverosa perché quel coraggio e quel sacrificio non vengano appannati dall’oblio, a distanza di tanti anni da quel tragico 14 aprile 2004. Un’iniziativa così sottotraccia, nata durante un percorso di approfondimento storico sull’Islam e culminata con un lavoro di ricerca pubblicato sul sito dell’Istituto Nautico, è stata tanto apprezzata dai familiari del soldato scomparso, che il lavoro degli studenti è stato postato sulla pagina ufficiale di Fabrizio Quattrocchi da sua sorella per rendere omaggio, attraverso la testimonianza e il ricordo, a un uomo, una persona, prima ancora che un eroe.
Protagonista di una pagina di storia tutta da conoscere, perché la conoscenza è partecipazione, e la Storia non è una materia astratta, è un continuo divenire dove passato, presente e futuro si fondono, mescolano e confondono in un unico tempo, il nostro. L’apprezzamento della preside, dottressa Ida Iuliani, per l’entusiasmo, la curiosità, la maturità della scelta di questi studenti di 15 anni è stato grande perché rivela, proprio in questi giorni densi di episodi di violenza, che quello che stiamo vivendo, in ogni angolo di mondo che dobbiamo sentire come casa, ci appartiene, ci coinvolge e non ci lascia indifferenti. A 15 anni, l’età di questi ragazzi, o a qualunque età.
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