Cronache

Scuole fatte senza le indagini geologiche e con relazioni “riciclate”: il caso in Parlamento

Sono costate oltre due milioni di euro, ma sono state realizzate senza indagare il sottosuolo e usando la “fotocopia” della documentazione sismica degli edifici vicini, in violazione della legge. Il caso delle materne di via Sant’Antonio dei Lazzari e via Berlinguer arriva ora in Parlamento con una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio firmata da dieci deputati del Gruppo Misto. La vicenda è stata denunciata dall’Ordine dei Geologi del Molise, che aveva diffidato il Comune di Campobasso. Il quale, si legge nella interrogazione, non ha sanato la situazione nel modo imposto dalla norma, cioè nominando un geologo, ma si è accontentato di lasciare campo libero alle ditte esecutrici dei lavori.

Arriva in Parlamento il caso delle due scuole materne di Campobasso costruite senza le necessarie – e obbligatorie – indagini geologiche e utilizzando relazioni “riciclate” dagli edifici scolastici vicini. Sono costate oltre due milioni di euro e sono praticamente finite, anzi: una è aperta da settembre e ospita anche i ragazzi del doppio turno per l’emergenza scuole insicure in città.

Eppure, incredibilmente, proprio nel capoluogo della regione che ha vissuto la tragedia di una scuola costruita male crollata durante un terremoto, che ha ucciso 27 bambini e la loro maestra, si continua a fare lavori pubblici ignorando le norme o ricorrendo a escamotage più economici. In questo caso l’escamotage è stata la relazione geologica fatta per le vicine scuole, quella della media Colozza in via Tiberio, a qualche decina di metri dal nuovo istituto di via Sant’Antonio dei Lazzari, e quella per la palestra della scuola elementare di via Crispi, a monte di via Berlinguer.
«Una relazione geologica – spiega Giancarlo De Lisio, il presidente dell’Ordine Geologi del Molise – è specifica per un’opera prevista e vale solo per quella. Non si possono “riciclare” le relazioni, anche perché devono tener conto dell’interazione sottosuolo-struttura prevista. Questo senza considerare – prosegue – che la relazione geologica per la valutazione di vulnerabilità non è una relazione geologica finalizzata alla costruzione ex novo di un edificio. Mancano alcuni elementi essenziali per consentire al progettista di “fare i calcoli”, che in questo modo possono essere sottostimati, col rischio di dover aggiungere rinforzi alla fondazione, o sovrastimati, con un carico di ferro e cemento superiore a quello necessario».
Tanto più che in questo caso le relazioni geologiche non erano delle due materne, ma di edifici limitrofi.
«Come dire che io uso la relazione di una strada anche per la piscina che costruisco davanti a una casa che si trova su quella strada» chiarisce il geologo. Insomma, le due nuove scuole materne sono state fatte senza conoscere la natura del terreno sul quale sono stati realizzati pilastri e fondamenta, senza cioè le «informazioni fondamentali per procedere alla scelta tecnica del materiale e del quantitativo di ferro e cemento, evitando pericoli in caso di terremoto».

La vicenda in città è nota e ha anche fatto un bel po’ di rumore nei mesi scorsi, accompagnata dalla diffida che l’Ordine dei Geologi ha presentato al Comune di Campobasso. Ora arriva in Parlamento con una interrogazione di 10 deputati del gruppo misto presentata al ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al ministro dell’Ambiente, ai quali si chiede «se intendano adottare iniziative normative per implementare e rendere più stringente la disciplina concernente la documentazione sui profili geologici e di vulnerabilità sismica necessaria per la realizzazione di edifici pubblici, in modo da evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle esposte in premessa».
I parlamentari, primi firmatario Segoni, fanno riferimento all’Ordine dei geologi del Molise e alle progettazioni esecutive di due scuole materne a Campobasso i cui progettisti si sono avvalsi, “per di più ad insaputa dei firmatari, di relazioni geologiche “fotocopiate” relative alla vulnerabilità sismica di edifici limitrofi”.
Il progettista – continua l’interrogazione – “sostiene che le relazioni geologiche non fossero necessarie, in quanto egli conosceva già la geologia, sostenendo, finanche, che gli stessi studi geologici potevano essere evitati, in quanto le scuole, essendo ad un piano, sono da considerarsi di modesta rilevanza”.

«Una cosa inaudita e gravissima, quest’ultima» sostiene De Lisio, facendo notare che «lo studio geologico di un sito è una condizione preliminare e imprescindibile per la corretta progettazione e dimensionamento delle fondazioni e delle strutture».

Da qui la diffida dell’Ordine dei Geologi del Molise al Comune di Campobasso, con la richiesta di «sanare la situazione della carenza progettuale della relazione geologica con le dovute indagini geologiche per un edificio strategico quale è una scuola». Ma il Comune di Campobasso, oltre a non rispondere in maniera ufficiale per mesi, ha pensato di affidare la consulenza geologica alle stesse ditte costruttrici, che hanno promesso di coinvolgere “a loro spese” un geologo perché stilasse la relazione mancante.
«La legge – si legge nella interrogazione – vieta il subappalto della relazione geologica».

De Lisio specifica: «Controllore e controllato non possono essere la stessa persona. Le relazioni geologiche non possono essere fatte da un geologo di fiducia delle ditte che hanno ottenuto l’appalto dei lavori, ma spettano, per la sicurezza di tutti, a un geologo incaricato direttamente dal Comune di Campobasso». Insomma, un tecnico superpartes che possa lavorare senza condizionamenti e senza “dritte”. Per una nuova scuola, in un territorio peraltro ad alto rischio sismico, è il minimo.
Per il sindaco Battista e la sua Amministrazione una bella “rogna”, mentre si aspetta la risposta dei ministri alla interrogazione sul caso delle scuole di Campobasso.

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