Paradossi & soldi a rischio revoca

Sicurezza sismica e non solo: i geologi denunciano inefficienze di Regione e Comune di Campobasso

L'Ordine dei geologi inchioda l'amministrazione guidata da Donato Toma a causa della possibile revoca dei fondi assegnati dal Dipartimento di Protezione civile: in bilico "ci sono quasi 2, 5 milioni per la microzonazione sismica e quasi 20 milioni per gli interventi strutturali. Il presidente della Regione? Non ci ha nemmeno risposto". Sul banco degli imputati anche il Municipio del capoluogo: "Nella progettazione della nuova scuola Montini non sono stati previsti gli studi sismici".

Nel 2018 il Molise era primo in Italia sulla microzonazione sismica, una misura di prevenzione che fornisce informazioni preziose sulla natura del suolo su cui si costruisce: consente ad esempio di capire se un terreno ha caratteristiche tali da amplificare o meno gli effetti di un terremoto. Su tale fronte ci si era mossi dopo il drammatico sisma di San Giuliano di Puglia nel 2002. Tuttavia, questo primato conquistato rispetto alle altre regioni d’Italia ad un certo punto è stato perso.

Dal 2018 in poi è mancata la programmazione, nel 2017 è stato anche soppresso il Servizio sismico regionale. Il che è assurdo per una regione ad elevato rischio sismico e idrogeologico come il Molise”. Insomma, da modello per tutto il Paese la nostra regione è diventata emblema dell’inefficienza. L’Ordine dei geologi del Molise lo denuncia nella conferenza stampa che si è svolta questa mattina (25 gennaio) con il presidente Domenico di Lisa, il segretario nazionale dell’ordine Domenico Angelone e con l’ex presidente Giancarlo De Lisio.

“Non spetta a noi individuare responsabilità ma informare i cittadini perchè questa situazione è gravissima”, sottolineano riferendosi alla querelle politica che si è scatenata tra l’ex governatore Michele Iorio e l’attuale presidente Donato Toma. “Noi siamo preoccupati perché i fondi per la microzonazione sono a rischio di revoca da parte del Dipartimento nazionale di Protezione Civile” e quindi “vogliamo difendere non solo gli interessi della categoria, ma anche dei molisani”. Ossia dei cittadini che vorrebbero sapere se vivono o vanno a lavorare in edifici a rischio in caso di terremoto. Otto milioni di euro erano destinati per l’edilizia privata: anche in questo caso i fondi non si capisce che fine abbiano fatto.

In bilico “ci sono quasi 2,5 milioni per la microzonazione sismica e quasi 20 milioni per gli interventi strutturali. Risorse notevoli per una regione come il Molise”, insiste Di Lisa.

Dalla pubblicazione dell’ordinanza all’impiego dei finanziamenti per la microzonazione possono passare 24 mesi. Poi vengono revocati on casi di mancato utilizzo. “Nel caso della microzonazione il termine scadrà a maggio 2022“, spiega Angelone che al tempo stesso annuncia la possibilità di una proroga da parte del Dipartimento.

Quello che preoccupa l’ordine dei Geologi è anche il silenzio della Regione: “Mi sarei aspettato una convocazione dal presidente Donato Toma, non siamo stati nemmeno presi in considerazione”, sottolinea il presidente dell’Ordine. Non è l’unica criticità: i geologi denunciano anche la mancata attivazione del servizio cartografico della Regione Molise: “Da decenni ne chiediamo l’attivazione – incalza  Angelone – la cartografia è come uno spartito per un musicista che deve suonare”.

Carta geologica del Molise

L’esponente nazionale dell’Ordine dei Geologi inoltre punta il dito sugli enti locali e sul Comune di Campobasso: “La nostra protesta riguarda anche quei Comuni che violano le norme sugli incarichi per la progettazione degli edifici pubblici e non svolgono gli studi geologici. L’incarico al geologo va affidato dall’ente non dal professionista (architetto o ingegnere ad esempio ndr ) che si aggiudica la progettazione di un edificio pubblico”. Nel mirino dei geologi c’è in particolare la progettazione della nuova scuola ‘Montini’ sulla quale l’Ordine, attraverso Giancarlo de Lisio, ha sollecitato il Comune di Campobasso a rispettare le norme vigenti e le disposizioni dell’Ordine a livello nazionale.

Fra l’altro non sarebbe il primo caso che nel capoluogo una scuola viene progettata senza le indagini preliminari sui terreni: avvenne anche nella vecchia amministrazione guidata dal sindaco Antonio Battista e gli istituti erano quelli di via Sant’Antonio dei Lazzari e di via Berlinguer. Addirittura il caso finì in Parlamento.  Poi intervenne anche l’Antistrust che presentò ricorso al Tar contro il Comune di Campobasso. Anche nel caso della Montini “stiamo valutando azioni diverse da quelle amministrative”, le dichiarazioni sibilline di Angelone in conferenza stampa.

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